Insisto a non darmi per vinto
Mario De Carolis, Ufficio di Presidenza della Direzione federale dei DS di Roma
Caro Direttore, non sei solo a chiederti “con chi parlo”. Prendendo spunto dal tuo editoriale di domenica ho dato avvio alla presentazione, in una sezione romana dei DS, della mozione congressuale a cui ho aderito. Dal tuo editoriale si avverte l’amarezza provata per l’intervento del giovane dirigente della Federazione romana. Per me non è una novità. Nei DS purtroppo è avviata una radicale trasformazione. C’è sempre meno l’abitudine alla discussione, al confronto, anche al rispetto delle idee altrui. Ma soprattutto, direi alla comprensione di visioni, oserei dire timidamente più avanzate. Spesso si ha la sensazione di parlare seguendo un rituale già scritto. Io, ma non solo, con caparbietà e testardaggine acquisita in anni di militanza nelle fila del PCI, insisto nel non darmi per vinto. Invito con ciò, anche te a fare altrettanto. Continuerò a parlare finché ci saranno orecchie ad ascoltare. Non è tempo sprecato, soprattutto quando anche autorevoli esponenti di questo partito (D’Alema) avvertono il rischio di regime. Caro Furio, coraggio, in tanti ti siamo vicini, anche se sempre più spesso ci sentiamo dire: “siete sempre critici, non vi va bene niente, come all’Unità”. Ora non vorrei che nei tuoi confronti, come ho visto in alcune lettere ispirate, si scateni una tattica che una volta si definiva “forcaiola”. Gli intellettuali sono l’avanguardia della politica, e purtroppo spesso ne sono anche le vittime. Un nome per tutti: Pier Paolo Pasolini. Tanto caro alla sinistra romana, quanto scomodo. Da loro, gli intellettuali, te incluso, continuiamo ad aspettarci una visione larga del quotidiano e di ciò che ci circonda. Una aspettativa rivolta al futuro e che spesso anche i giovani funzionari, come in questo caso, non sanno cogliere. Non posso però nascondere la mia sorpresa alla tua meraviglia per un giovane dirigente diessino, responsabile della politica estera della federazione romana che ripete sciocchezze che hanno detto e scritto autorevolissimi esponenti del partito a proposito delle elezioni americane. Non conosci allora quanta bontà c’è ancora nel nostro partito. Comunque,“non ti curar di lor ma guarda e passa….” diceva Virgilio, in tanti ti leggiamo con piacere e ti sosteniamo.
Bella questa lettera, ci voleva!