Santa Klaus
di Marco Travaglio
Incerto se occuparsi dei processi Berlusconi e Dell’Utri, o se invece presentare il suo ultimo libro anche a Porta a Porta avendo esaurito gli altri programmi Rai, lunedì Bruno Vespa ha optato per un caso ben più serio che lacera la società contemporanea: le gemelle Lecciso. Erano con lui, in quell’ora grave, Barbara Palombelli e Paolo Crepet, che distillavano gli stessi alti concetti espressi di solito sul pigiama della mamma di Cogne. Poi, al posto del criminologo Francesco Bruno, c’era Klaus Davi. Gli storici che studieranno l’Italia di inizio millennio si occuperanno, nel reparto peli superflui, di questo eroe dei nostri tempi che riciccia su tutti i canali, a tutte le ore, in tutti i programmi, a discutere di tutto senza dire nulla né aver nulla da dire.
Chi è Klaus Davi? Svizzero, 37 anni, è quel wurstel coi capelli unti, gli occhialini tondi, l’abitino di carta stagnola e la vocina bianca che ride sempre senza spiegare né sapere perché. Si presenta come “massmediologo”, ma nelle redazioni dei giornali è noto da diversi anni, da quando si aggirava come un postulante molesto tentando di piazzare sondaggini su argomenti improbabili e veniva gentilmente accompagnato all’uscita. Poi convinse incolpevoli vip e mezzivip, fra i quali la psicologa Vera Slepoj, ad affidarsi a lui per promuovere la loro “immagine” e cominciò a creare “eventi” intorno a loro, nella speranza di una citazione, o almeno una didascalia. A furia di insistere e di presenziare, entrò a far parte del paesaggio, anche se nessuno capiva bene chi fosse e che volesse. Un po’ come gli imbucati ai pranzi di matrimonio, che i parenti della sposa credono amici dello sposo, e viceversa; intanto quelli mangiano a sbafo. Che cosa sia poi accaduto non si sa. Si sa soltanto che, a un certo punto, l’uomo-wurstel “svoltò”. Continuò a piazzare vip e mezzivip in tv e nei giornali e poi, già che c’era, piazzò anche se stesso. Da quando in tv non possono più metter piede Biagi, Santoro e gli altri criminosi, il Negronetto della massmediologia sbuca in ogni dove come “opinionista” dispensando il suo nulla a piene manine. Perché lui ha questo, di buono: riesce a parlare di tutto con la stessa, enciclopedica incompetenza. Ospite fisso di Quelli che il calcio e del Processo di Biscardi, ma anche di Vespa e di Costanzo, ha addirittura un contratto col Tg3: ogni sera traduce due o tre titoli di giornale dal francese e dall’inglese, impresa così ardua da non poter essere realizzata in redazione, e da imporre un appalto esterno al Davi medesimo. Il quale, la domenica, al Tg3 della notte, balbetta addirittura un “editoriale”. Negli ultimi tempi s’è dato pure alla politica, curando immagini a destra e a sinistra. Il che non gli impedisce di tenere rubriche di argomento televisivo sull’ Espresso e Sorrisi e Canzoni, in triplo conflitto d’interessi. Per non farci mancare niente, ha persino scritto un libro,“Dì qualcosa di sinistra”,dal sottotitolo che è tutto un programma: “Come vincere in politica senza parlar male del Cavaliere”. Per incredibile che possa sembrare, ha trovato persino nei Ds qualcuno che gli desse retta, a riprova del fatto che la “circonvenzione di capace” (definizione di Agnelli) non è riuscita soltanto ad Adornato con Romiti ai tempi di Liberal. La cura Davi, catastrofica per il centrosinistra, si rivela però fruttuosa almeno per Davi. Che infatti viene continuamente invitato nelle tv controllate o possedute da Berlusconi, intervistato dai giornali di Berlusconi, ingaggiato dalle regioni targate Berlusconi (come Piemonte e Lazio). Segno evidente che Berlusconi lo teme come una spina nel fianco. Lui comunque lavora per destra e sinistra: così, mal che vada, vince sempre.
Il 12 novembre, intervistato dal Giornale, Wurstel Man ammoniva la sinistra a guardarsi “dalla sindrome da Michael Moore”, sosteneva che in Rai “sembra di essere all’era Santoro-Zaccaria”, intimava alla Dandini a non invitare più Santoro e invitava l’Ulivo a elogiare la riforma fiscale di Berlusconi e a frequentare Biscardi. Il 5 dicembre, sempre sul Giornale, elogiava Rete4 (“più brillante di Rai3”) e bocciava Rai3 (“una rete ghetto”) e Ballarò, reo di aver invitato un “registucolo qualsiasi” come Ken Loach. Per fortuna alla rete-ghetto rimane un gigante come Davi, che tutto il mondo ci invidia.
“La mission – si legge nel suo sito - della Klaus Davi & Co. consiste nell’assistere il cliente in ogni passo del processo di decisione... A questi plus si aggiunge un nuovo approccio di comunicazione ambientalista... Inizialmente votata alla comunicazione pubblicitaria, al fashion e all’implementazione della brand awareness, si è oggi sviluppata e organizzata nelle divisioni Practice Corporate Communications (Posizionamento/ riposizionamento strategico; relazioni con enti/istituzioni/ altri stakeholder; reputation management; image building), Practice Mass Marketing & Fashion Communications (relazioni con trendsetter, iniziative di co-marketing)...”. Ecco: mentre gli altri dormono, Davi approccia il plus, riposiziona la mission, monitora il fashion e implementa il brand awareness. Fra i beneficiari più prestigiosi delle sue “grandi strategie di comunicazione”, oltre a Rai e Ds, si segnalano i Giovani Imprenditori, la Fiat Auto, ma soprattutto i reggipetto Wonderbra e il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo Imballaggi Cellulosici. Senza dimenticare il Consorzio Prosciutto S.Daniele che, per motivi autobiografici, è il suo preferito.
calzante ritratto, ma un po' rancoroso, sara' che forse a travaglio piacerebbe stare al posto dell'inutile klaus davi?
Poteva farlo, ai tempi dell'Ulivo, bastava che si estirpasse chirurgicamente la spina dorsale. Non l'ha fatto. Prova a pensare che non a tutti piace implementare il brand awareness.......
No, non credo che Travaglio sia così. Ambizioso, tosto, gode del suo fare le pulci al resto del mondo. Lo senti parlare e te ne accorgi. A me piace il tipo, tutto d'un pezzo, sempre sarcastico e incazzato. Spero che fama e soldi (mica poi tanti) provenienti dai libri gli diano abbastanza per noncedere alle lusinghe. Staremo a vedere che fine faràdopo la normalizzazione de l'Unità.
Travaglio è uno spirito libero, mi preoccupa solo un pò il suo atteggiamento da primo della classe (l'ho visto una volta con la Guzzanti alla Feltri e non lasciava parlare), e sto fatto che sottolinea sempre di non essere di sinistra, ma non dice mai che cos'é. Ah già, uno spirito libero. Klaus Davi non é proprio un gran che, secondo me non meritava tanta pubblicità sul Bananas.
Mi ricordo che quando la (fu) CitInv pubblicava l'edizione settimanale di Vita su Internet, ogni tanto Riccardo Bonacina pubblicava qualche cazzata di Davi e io mi chiedevo chi fosse mai 'sto imbecille. Si vede che gli imbecilli ne fanno di strada. Soprattutto nel giornalismo...
PS: comunque Travaglio da' mostra di conoscere poco la salumeria svizzera. Wurstel è termine generico, molto tedesco. Io userei 'Cervelat', 'Wienerli' o 'Bratwurst'. Nel caso di Davi, 'Wienerli' mi sembra appropriato ;-)
No Albé, non è uno spasso è 'na traggedia (sì, con 2 g!).
Io, sempre più di rado, la Tv la guardo (la sbircio?) ancora e ti posso dire che il tizio è "l'incarnazione del Nulla, ancorché autoincesante ed autocompiaciuto".
Il Nulla, perché si occupa del nulla, riuscendo a dire nulla.
Avevo 2 TV; uno si è rotto e non l'ho fatto riparare. Il secondo manda segnali di cedimento. Riuscirò a convincere la famiglia a fare a meno anche di quello?
Giuseppe, si può fare, si può fare. Anche la 12enne Adele è stata salvata dal contagio. La TV sostituita con letture, film, teatro, concerti eccetera non lascia mai rimpianti.
Rancoroso? Fosse per me, calci nel culo a quelli come Davi. Pardon, volevo dire che "targettizzerei posteriormente un'operazione di image rebuilding" a quelli come Davi.
calci in culo? macche', troppo poco, MINIERA DI SALE!
Riguardo a travaglio, mi spiace, ma proprio non riesco a farmelo stare simpatico; e' un forcaiolo, un presuntuoso e il suo libro sugli affari di berlusconi era agevole da leggere come il bilancio di una multinazionale.
e poi non perde occasione per fare l'agiografia di montanelli, che palle!
proprio non si può fare a meno di questi soggetti, eh? :-(
Mi era sfuggito. ti ringrazio per avermelo fatto leggere.
ciao
Ti ho linkato nel mio blog, che è apolitico per definizione. Ma la segnalazione è davvero notevole. Grazie.
Klaus Davi è un poveretto. Ma è innoquo, dal mio punto di vista. Non è stimato né a destra né a sinstra, nessuno prende per buoni i suoi consigli. Tranne qualche persona dalla sindrome di indecisione cronica, come alcuni Ds. Ecco l'unico guaio può esser questo: che solo alcuni dei Ds potrebbero prenderlo in considerazione. Perché? ma perché no, le abbiam provate tutte, perché non provare anche questa.
Ma, vi assicuro (lavoro in un'agenzia di pubblicità) klaus davi nel mondo della comunicazione è cagato zero. come nel mondo della psichiatria è cagato zero, grazie a dio, Crepet. Come nel mondo della filosofia, è cagato zero zecchi. son tutti personaggiuncoli da circo barnum. di cosa possno parlare, loro? solo delle Lecciso. basta non cagarli e riderci sopra.
Il problema è che gli zeri messi in televisione acquistano, agli occhi della maggior parte della gente, un valore enorme. Non è che si trasformino: è così che vengono percepiti.
x Alberto: ci proverò.
a proposito del non guardare la tv, una protesta intrigante:
http://www.repubblica.it/2004/l/sezioni/cronaca/scioperotele/scioperotele/scioperotele.html
Curiosità: che lavoro bisogna fare per buttare la tv dalla finestra?
Mi spiego: la settimana scorsa siamo andati in 4 a teatro (2 adulti, 2 bambini).
Un salasso...
Parliamo del cinema? Gli Incredibili: 4 persone (2 adulti, 2 bambini) per 28 euro.
Io non ho un reddito che mi consente di uscire tutte le settimane a teatro o al cinema in 4: purtroppo mi tocca la Tv. E così come a me, tocca anche agli 11.000 "operai idraulico-forestali".
Anzi, per loro tra poco manco la Tv...
non si è detto non avere si è detto non guardare. che è ben diverso, aleph. se hai un lettore dvd (lo trovi anche per 50 euro) puoi trovare in giro un sacco di roba bella da vedere in quel contenitore chiamato tv. anche a perzzi modici: c'è un edicoletta in corso genova che vende una marea di dvd di film restaurati. puoi trovare delle chicche uniche: io ho comprato "il dottor Mabuse", "Il posto delle fragole", "Nosferatu" (quello di Deyer) a prezzi bassissimi. poi, puoi sempre guardarla la tv qualche programma decente c'è sempre. Per esempio è un ottimo canale, per chi ha la fortuna di riuscire a sintonizzarvici, la tv svizzera. E poi anche rai 3 ha programmi interessanti ogni tanto. Interessante anche una mini serie che ho visto settimana scorsa sul dramma dell'aids, girata dall'artefice de "Il laureato": si chiama "angels in america". Insomma, cose di qualità le si possono trovare anche senza andare al cinema o a teatro. Malgrado se si riesce, certo è meglio andare a cinema e a teatro.
travaglio è un grandissimo. avercene...
Achab, interessante quell'edicoletta di Corso Genova. Da anni cerco in DVD "Il settimo sigillo"...senza successo.
Dov'è esattamente?
a Aleph: noi la tv non ce l'abbiamo da 4 anni e adesso abbiamo pure reddito scarso.La sera o a chiacchierare a casa di amici oppure ( la maggior parte delle volte) un bel libro o l'Internazionale. Simenon, i classici di sempre, i nordici dell'Iperborea, l'800inglese, hai presente? Roba bella ma che non ti stronca il neurone stanco.
Caro Achab, grazie per i complimenti per la TSI; visto che pago la tassa di ricezione mi sento quasi 'partecipe' ;-)
A questo proposito voglio dire che la TV digitale una cosa buzona ce l'ha: a Milano si ricevono tutti i canali della SRG/SSR Idée Suisse, quindi anche TSI 1 e 2.
Credo che quando (e se) la TV digitale si diffonderà veramente allora il TG della TSI potrà diventare un serio concorrente dei TG Rai e Mediaset, dove l'obiettività va cercata con il lanternino.
Comunque adesso Alberto si incazza perché qui stiamo 'forumizzando'....
l'edicola è all'angolo con via de amicis. non puoi sbagliare è l'unica che c'è e, se non sbaglio ci ho anche visto (mesi fa) il settimo sigillo. In ogni caso, i dvd migliori non li trovi esposti subito, devi un po' cercarteli e chiedere. buone visioni.
Aleph, secondo me si può fare. Occorre rinunciare ad altro, certo. Ma nulla è più importante che vivere, ascoltare, partecipare. La TV è la morte cerebrale. Ho sotto gli occhi mia figlia, che vive benissimo senza televisione. Ci guardiamo i film a noleggio, andiamo al cinema, a qualche concerto, a teatro. Costa, tutto quello che risparmio non usando l'auto, non fumando, non bevendo aperitivi al bar, usando bici e piedi invece dell'esosa ATM, ecc ecc va in cultura. E mi resta anche qualcosa in saccoccia.
due parole su Vera Slepoj citata nell'articolo:
psicologa laureata a pd (e' gia' un programma) assessora alla cultura di AN, ha scritto qualcosina sui sentimenti e un libro "le ferite delle donne" oltre la prefazione di un libro di raffaele zanon, gia' noto estremista missino negli anni di piombo, intitolato coraggiosamente L'altro Veneto: non solo schei.
Ha tentato il salto dal comune alla provincia nelle ultime amministrative: trombata.
Non conosco questo Klaus Davi ma dalla descrizione mi pare un tipo che ben si adatti alla Slepoj.