Rispondo all’articolo di Berardi sul sindaco di Bologna.
Io "Quasi quasi mi tengo Berlusconi" non lo diro’ mai, come non diro’ mai
che rivoglio Guazzaloca, ma per quello non ci penso nemmeno a rivolere
Vitali.
La delusione per Cofferati sindaco non nasce da una critica per cattiva
aministrazione ma da un empito di speranze che Cofferati "forse" ha
alimentato, forse no, chissa’ cos’avevamo sperato e capito, e che ha davanti
non tanto la sua persona ma un certo modo di fare politica che non soddisfa
piu’ richieste di un elettorato evoluto e meno bamba del passato. La gente,
molta gente, e’ andata avanti e ha oltrepassato le attuali strutture
verticistiche dei partiti. I movimenti, i girotondi, le associazioni hanno
allenato tante persone a forme di democrazia attiva, partecipata,
assembleare, con consultazioni e deliberazioni che partono dal basso,
coinvolgendo il numero piu’ grande possibile di cittadini. Contro tutto
questo, i partiti, anche i partiti di sinistra, sono rimasti arroccati a
forme di gestione verticistica e sorda del potere che nulla hanno a che
vedere con un allargamento della democrazia, anzi che spesso sono in non
ascolto o addirittura in opposizione con le espressioni dell’opinione
pubblica (vedi la precarizzazione del lavoro o la guerra o il welfare).
Non faccio ovviamente questo discorso verso i regimi di centrodestra che
mostrano una decisa immagine autoritaria e antidemocratica e ormai non
significano piu’ nulla per il progresso del paese e non offro queste
critiche alla sinistra per contrastarla tout court, bensi’ per insistere
sulla sua dissintonia con l’evoluzione del paese e spronarla a migliorarsi
per superarla.
Il fatto che Cofferati, prima del suo mandato, aprisse assemblee consultive
a livello di quartiere per la formazione del suo programma ha illuso i piu’
che avesse intenzione di realizzare un Nuovo Muncipio, sull’esempio di
Castellammare o Empoli, eppure anche nei suoi primi discorsi doveva essere
chiaro (ma non l’abbiamo capito) che non era sua intenzione oltrepassare una
certa linea moderata e conservatrice che poi e’ stata consolidata dalla
carenza di soldi pubblici, frenando le sue iniziative, se pure ce n’erano.
Insomma il personaggio non aveva abbastanza audacia o convinzione per
tentare linee di amministrazione realmente innovative, di democrazia
partecipata, sull’esempio di Port Alegre o di aperture sociali. Ancora non e’
chiaro se la gente si e’ illusa per proprio conto o se quello che Cofferati
concedeva era realmente un livello assembleare di facciata che non sarebbe
mai diventato qualcosa di diverso una volta vinte le elezioni. E allora cos’era?
un’autoillusione? Eppure le premesse c’erano. Si parlava di riscrivere le
circoscrizioni di quartiere, si dovevano creare assemblee locali permanenti,
si dovevano aumentare i poteri dei presidenti di quartiere anche nel senso
di una parziale gestione finanziaria (il famoso 10% del bilancio), ma ancor
oggi mi chiedo se tutto questo ce lo siamo sognato o se realmente Cofferati
lo aveva promesso, sicuramente noi lo volevamo ma non abbiamo poi visto
nulla. Cofferati si e’ poi trovato le pesanti remore delle promesse fatte da
Guazzaloca e dei suoi progetti inconcludenti lasciati a meta’. La
cittadinanza aveva rifiutato totalmente la spesa enorme in un inutile metro
di un km e mezzo che avrebbe sventrato il centro ed era tranquillamente
sostituibile con 5 minuti di autobus per collegare la stazione alla fiera.
Cofferati non ha voluto ascoltare i cittadini che avevano respinto il metro’
per non perdere il tot promesso dal governo, ma Berlusconi gli ha rifiutato
poi quei soldi, e cosi’ ha perso capra e cavoli.
In quanto al premio in denaro per i membri del comune, la promessa fu fatta
da Guazzaloca a fine mandato per avere la rielezione ma senza fondi di
copertura, e ora Cofferati dovrebbe mantenerla con la stessa mancanza di
fondi, non puo’ farlo, e cio’ suscita ribellismo e scontento dei dipendenti
comunali.
I bolognesi non hanno ancora capito se questo sia un sindaco buono o
mediocre. Forse un anno e’ troppo poco anche per correggere i guasti di
Guazzaloca. O forse chi sa far bene il pittore non e’ detto sappia far bene
il cantante. Certo nessuno ha apprezzato che una biblioteca pubblica sia
stata venduta a negozi privati, come e’ stato violentemente criticato il
comportamento verrso i rom o i migranti o i senza casa. Ma Guazzaloca aveva
fatto peggio vendendo l’acqua di Bologna e prima ancora qualcun altro aveva
venduto le farmacie pubbliche, la Fiera, e aveva in progetto discariche
fortemente pericolose di scorie tossiche vicine ai centri abitativi. Bologna
ha avuto ottimi sindaci di sinistra, ma ultimamente tra destra e sinistra
non ha brillato nessuno. I problemi sono diventati cronici, nessuno ha visto
case popolari, ristrutturazione della tangenziale, ammodernamento della
stazione, asili per migranti, studentati universitari, scuole materne,
riduzioni di inquinamenti, risanamento di zone degradate, poliziotti di
quartiere .. per non parlare di cultura o turismo. I problemi si
cronicizzano, i fondi sono sempre piu’ scarsi e tra un sindaco e l’altro la
citta’ piano piano se ne muore.
Ma per chi intende fare una notte in cui tutte le vacche sono nere e arriva
a dire che Guazzaloca e Cofferati pari sono, senza nemmeno sapere come
stavano i fatti, ricordo che il caro Guazzaloca una sola cosa sapeva fare:
stare tutto il giorno a un bar di Piazza Maggiore disertando le sedute
comunali col dire che se le poteva sentire per radio e non seppe smuoversi
nemmeno per farsi la propria propaganda elettorale per quanto era
nullafacente e i bolognesi lo ricorderanno solo per poche cose: aver
inquinato col traffico il centro storico per favorire i commercianti che poi
gli hanno votato contro perche’ i clienti li hanno persi lo stesso, aver
snobbato lui e la giunta qualunque celebrazione di liberazione nazionale o
per la pace, aver affidato le sorveglianza dei parchi a un gruppo di
neonazisti, aver chiamato dei naziskin a suonare in una festa pubblica,
oltre che naturalmente aver fatto cadere in tale decadenza gli asili
comunali che ben 800 bambini ne sono rimasti fuori, aver minacciato
finanziariamente i centri sociali per gli anziani...insomma nulla che sia
stato buono.
No, nessuno avra’ rimpianti per il caro Guazzaloca. Resta la delusione per
Cofferati che molti avevano visto come l’uomo nuovo di una politica nuova e,
forse, era l’uomo vecchio di una partitocrazia vecchia, ma qui il discorso
va molto oltre la persona e investe tutto l’establishment della politica
italiana che sembra piu’ una anticaglia che una struttura funzionale al
paese. Comunque il mondo non fu fatto in un mattino e speriamo che negli
anni a venire anche l’amministrazione di Bologna mostri qualche guizzo di
novita’ altrimenti siam messi proprio male.
Ma le primarie non ce le potremmo fare da noi anche nelle zone protette e
dargliela noi una mossa a questa vecchia politica delle segreterie?
Aveva già detto/declamato molto (quasi tutto) l'Isola Posse All Stars nel lontano 1991:
"Anni, anni e anni di cazzate tipo 'isola felice' non han fatto che danni".
Quel vecchio glorioso videoclip si scarica qui:
http://www.ngvision.org/mediabase/437
P.S.
Ieri sera ho visto la trasmissione di Ferrara sulle accuse fatte da Rifondazione a Cofferati.
Francesco Giordano (RC- di Bari, poco esperto di cose bolognesi) si difendeva male, Cofferati ha fatto il furbino, come sempre, Ferrara addirittura stava dalla sua parte, maliziosamente, e il giornalista de Il Giornale idem.
Le accuse erano poche e deboli, potevano avere scarsa presa su cittadini borghesi, conservatori, amanti del quieto vivere e difensori della legge e della proprieta' privata: il divieto di bere birra per strada dopo una certa ora, lo sfratto di occupanti abusivi da un terreno, il premio rifiutato ai dipendenti comunali per mancanza di fondi, il divieto a una festa antiproibizionista che in passato era stata pericolosa...
La cosa paradossale e' che FI aveva messo in campo per la regione il debolissimo professor Carlo Monaco, che sembrava un dagherrotipo ricalcato sul libro nero sul comunismo (5000 copie regalate ai delegati di un convegno da Berlusconi e messo poi nelle edicole a scopi di bieca propaganda) e parlava per slogan obsoleti. Uno di questi era che i rossi, al potere, avrebbero espropriato la proprieta' privata e ricordo la telefonata indignata (chissa' se vera) di una signora siciliana (?) che strillava che lei ai rossi non avrebbe permesso di strappar via il frutto del sudore e delle fatiche di una vita (?!?). Nessuna meraviglia se, con una propaganda simile, Monaco abbia perso. Ormai anche le pietre dovrebbero aver capito che tra Fassino e un sovvertitore dell'ordine ci passa una voragine. Se qualcuno invece voleva essere confortato sul carattere legalitario, borghese, conservatore e difensore della proprieta' privata di Cofferati, non ha che da guardare i fatti. Del resto in via Roveretolo non sono state abbattute le villette abusive che pure c'erano, ma e' stata cacciata una famiglia di 11 extracomunitari da una baracca e per le villette si vedra'. E anche questa scelta qualche differenza la fa.
Nessuna parola infine, tra i capi di accusa, per la cessione a privati di spazi pubblici della Sala Borsa (leggi privatizzazione della maggiore biblioteca pubblica) per venditori di libri, cd, gadget ecc. A me 'anche' questa cosa non mi e' andata molto giu'.
Se la mettiamo accanto alla politica spregiudicata degli amministratori toscani e campani sulla privatizzazione dell'acqua e altre amenita', risulta chiaro che, se vogliamo cercare la sinistra, dobbiamo guardare altrove.
Questa sinistra qui e' neoliberista peggio di Berlusconi, con buona pace del libro nero sul comunismo e degli slogan demenziali di FI.
Comunque, con le furbesche credenziali di Ferrara di ieri sera, non e' che le quotazioni di Cofferati siano migliorate molto.
Saluti e sperem in bene
Ma queste primarie, le facciamo o no?
viviana
Segnalo questo post su un blog bolognese:
http://spettrodellabolognesita.splinder.com/post/4761335
(lì invece ho segnalato questo post: ci ho un fratello a bologna, ci ho)
Dopo la puntata di ieri sera mi rifiuto di stare nello stesso partito di quell'invasata (solo contro la sinistra sinstra) della Armeni.
"bologna e' solo il buco del culo del mondo,
c'e' chi ha avuto ha avuto e chi ha dato va a fondo"
:-)
Ieri a Ottto e mezzo ho ascoltato le accuse che franco giordano, con il supporto di ritanna armeni, ha mosso a sergio cofferati e mi sono indignato per la così evidente pochezza del deputato di rifondazione comunista. Sergio Cofferati ha ribattuto punto su punto le accuse citando specifici fatti e situazioni. Di contro ha avuto il vuoto assoluto, il solito blabblaismo di questa sinistra radicale che brilla per demagogia (i ragazzi che su sagrato vogliono bersi una birra da 1 euro) e così intrisa di ideologia che fa deflagrare una domanda: ma se veramente nel 2006 vinceremo le elezioni, l'Unione dovrà pur governare con RF. Come si fa? Con un ministro che firma senza coperture economiche? O magari con un altro a cui viene la pellagra al solo parlare di legalità (ma in democrazia la legalità non dovrebbe essere il paracadute di tutti) o con un altro ancora che in nome della collegialità ad infinitum non muove un dito anche nelle situazioni di emergenza. Micidiale. Ho provato verso Franco Giordano lo stesso disprezzo che provo quando sento parlare La Russa, Calderoli e Berlusconi. Gretto nella sua visione ultraterzomodnista, ottuso, incompetente, incapace di rifuguarsi anche nel politichese che da sempre è il "santo" calcio d'angolo di tutti i politici.
Non sono di Bologna, ma pagherei di mio per avere a Milano un sindaco come Sergio Cofferati, che crea collegialmente ma che poi agisce. E agendo non pensa (da sinistra) che tutto sia permesso in nome di uno stupido lassismo che alla sinistra sta come un cancro nel corpo di un uomo. Un sindaco che pensa che una città non debba venire danneggiata da un corteo, che una comunità ha anche diritto a vivere tranquilla e sicura, che le illegalità non hanno colore od odore, che opera sposando solidarietà a legalità è quello che vorrei per Milano. I cui amministratori nulla fanno contro chi la degrada e nulla fanno per chi sta male. Ma poi veramente sto Franco "sono contro" Giordano è stato eletto a Bologna e a Bologna non si fa mai vedere. se non è solo una battuta di Cofferati, ci sarebbe materiale sufficiente per andarlo a prendere a calci nel culo. Datemi Giordano Bruno, ma datemi anche Bruno Giordano ma basta con sti Franco Giordano e tutti i filistei che si porta appresso. Viva Cofferati.
Corrado sottoscrivo, soprattutto quando dici:
"il solito blabblaismo di questa sinistra radicale che brilla per demagogia"
Hai colto l'essenza del problema.
Questa sinistra radicale è ancora troppo intrisa di dottrina politica, e la dottrina politica crea persone dottrinarie: persone disposte, all'occasione, a sopprimere qualcosa che sospettano potrebbe essere vero.
E ci tengo a ricordare la mia militanza giovanile in quella sinistra radicale, è proprio per quella frequentazione che mi permetto di essere molto critico nei suoi confronti.
Questi vogliono la birra a 1 euro, noi volevamo il 6 politico, noi eravamo molto ma molto più pericolosi...
eravate eravate eravate...
e mo che siete?
niente siete, come niente eravate.
il presidente Mao avrebbe detto "tigri di carta"
piantatela col vostro reducismo, siete uguali a quelli che criticate, chiaccheroni.
cazzo anche Mao adesso. Quel coglione che non si lavava i denti perché, sosteneva, "se le tigri non se li lavano perché me li devo lavare io?". Dai mettici anche pol pot adesso vai che sei solo. I chiacchieroni siete voi. caporali che non siete altro.
diguozhuyi shi zhi laohu
era riferita all'invasione del vietnam, comunque.
(e quella dei denti e' una fandonia pari alla pista bulgara messa su dalla cia - come scrisse e dimostro' chomsky)
anche la canellazione del risultato nelle aprtite di calcio perché non dovessero esserci vincitori e vinti era una fandonia by Cia? In ogni caso, mao, la rivoluzione culturale, i campi di rieducazione...orrore.....
del calcio non so nulla. chomsky invece invito a leggerlo davvero :-)
ma sei contro la rivoluzione culturale perche' sei iscritto al partito comunista? o sei contro i laogai perche' la loro manodopera e' utilizzata dalle multinazionali francesi?
la storia e' sempre un po' piu' complessa dei documentari rai.... ;-)
"persone dottrinarie: persone disposte, all'occasione, a sopprimere qualcosa che sospettano potrebbe essere vero."
Berja: colpito e affondato...?
La puntata di "Otto e mezzo" è stata decisamente illuminante, e va valutata con un attimo di calma. Infatti da un lato Cofferati ha fatto un'ottima figura, dall'altra l'ha fatta pessima.
Se si prendono ad una ad una le singole polemiche di questi giorni (o dell'immediato passato) si può anche dare ragione a Cofferati su ciascuna scelta, o almeno sulla maggioranza di esse. Ma le scelte amministrative non sono isolate e non vivono in un vuoto, altrimenti dovremmo dire che date alcune scelte di base l'amministrazione cittadina è un processo meccanico, quasi neutro. In realtà il problema è la sequenza, la priorità, il contesto: in questo trovi un sindaco che fa tutte le iniziative possibili per dare un'immagine "moderata", "legge e ordine", e nemmeno una per darne una "accogliente". O è scemo o è un disegno politico.
Corrado: Cofferati che crea collegialmente? Cofferati non ha preso una decisione collegiale da quando è stato eletto, i capogruppo di Rifondazione ma anche di Margherita hanno chiesto un incontro e lui ha risposto *per lettera* che non ce n'era bisogno. Questo non sono cose da sfiducia politica, sono cose da mazzate in testa. E non dovrei essere di parte, sono iscritto ai DS bolognesi.
P.S. Sentita adessa alla radio bolognese: Cofferatzinger. Andiamo bene.
A Tonii: io non sono iscritto al partito comunista. E ben me ne guardo.
Ad Alessio: ieri mi pare che Cofferati abbia spiegato chiaramente che invece le scelte di programma e i cambiamenti di programma sono stati presi collegialmente. Poi ha aggiunto che una volta che il programma è stato varato da lì in poi agisce il sindaco e la giunta senza dover indire assembleee per ogni spostamento di matita. La collegialità è un metodo o è un fine? si chiedeva il sindaco. Per lui è un metodo (e per me pure). Per Franco "nulla" Giordano è un fine. E quando, su questo punto, ha sentito esprimersi in modo differente il sindaco, ha fatto una smorfia come dire: "Che schifo". e io ho provato vergogna per lui. E sai perché soprattutto? perché non ho la memoria corta. Perché sono tornato ai giorni dell'impallinamento del governo Prodi. Grazie a bertinotti, il Giordano di allora. Lo sconquasso costruito sul nulla pneumatico. Che allora ebbe un solo, piccolo, piccolissimo, anzi micro effetto: la rinascita politica di Silvio Berlusconi. Io quel periodo non voglio più vederlo tornare.
a sopprimere cosa?
io sopprimerei rifondazione, sopprimerei i ds, sopprimerei i cossuttiani.
e prenderei a calci nel culo i sindacati confederali e buona parte dei sindacati di base.
poi eliminerei la rappresentanza politica del reducismo, la vieterei per decreto (secondo decreto rivoluzionario dopo l'abolizione della juventus, come dice un amico), i reduci del 1968 e quelli del 1977 ci hanno rotto i coglioni, sempre a dire "noi qui e noi li', noi abbiamo fatto, noi avremmo fatto" signori, se voi aveste fatto abbastanza adesso non ci troveremmo cosi'.
c'e' un proverbio che dice "chi sa fa, chi non sa insegna".
Pessimo proverbio.
Addirittura paradossale se vuole insegnarci qualcosa.
Deve averlo inventato uno che era convinto di sapere.
"se voi aveste fatto abbastanza adesso non ci troveremmo cosi'."
E' vero, se Eva non avesse mangiato quella mela non saremmo qui a scrivere certe cazzate.
:0)
O forse preferisci: se mia nonna pisciava benzina...
:0)
:0)
Corrado, non è per polemizzare ma fidati se ti dico che il problema primigenio è che c'è una chiusura di sindaco e giunta al dibattito con qualsiasi altra cosa, che siano partiti, movimenti, gli stessi gruppi consiliari, la presidente della provincia... Cofferati può sostenere che certe cose erano scritte nel programma ma non è così semplice, e d'altronde se ora chiede a Rifondazione la condanna di occupazioni e "manifestazioni illegali" significa che questo nel programma sottoscritto non c'era, no? In ogni caso è difficile procedere per massimi sistemi senza dover spiegare tutto lo scenario bolognese quindi chiudo qui.
Comunque il detto è: chi sa fa, chi non sa insegna e chi non sà insegnare, insegna educazione fisica.
Vedo una marea di insegnanti in tenuta ginnica, di solito non sono democratici.
ma ce l'avete presente la discussione in Indymedia?Ecco un esempio:
http://italy.indymedia.org/news/2005/03/744322.php