Un mercoledì a Rebibbia
di Claudio Fava
Dovrebbero assumerli come editorialisti sui nostri quotidiani, certi collaboratori di giustizia. La battuta con cui ieri a Rebibbia, davanti ai giudici di Palermo in trasferta, il mafioso pentito Angelo Siino ha liquidato don Totò Cuffaro e il suo milione e seicentomila voti di preferenza è da antologia: «Se mi permette, signor presidente, il governatore Cuffaro “cugghiunìa”». Cuffaro finge, se la tira, bacia, ride, cazzeggia, sorride, minimizza: e comunque se ne fotte. “Cugghiunìa”, coglioneggia, appunto.
Io non so un paese civile, cioè un paese senza forche in piazza ma con un briciolo di decenza tra le pieghe dei pensieri, cosa dovrebbe fare di fronte alle cose dette e ascoltate mercoledì a Rebibbia. C'é un tizio che di mestiere faceva il cosiddetto ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra e che racconta del suo incontro privato, a casa propria, con un Cuffaro rampante e azzimatissimo. Era il 1991, si correva per le elezioni regionali. Totò era il braccio destro del potente capo corrente democristiano Calogero Mannino e puntava a sbancare in termini di preferenza (problemi ad essere eletto, certo non ce n'erano). Insomma, succede che un paio di cumparielli democristiani gli presentano al ristorante Angelo Siino detto Bronson, Cuffaro si siede a tavola, scherza, sfotte, s'allarga... E una settimana dopo si presenta in casa di Siino con il sorriso delle grandi occasioni: “Mi dicono che lei è uno che sposta voti: che fa, potrebbe spostarli a mio favore?”
Dice oggi Cuffaro: “È vero, ho conosciuto Siino e ci sono andato a casa per chiedergli voti. Ma non sapevo che era mafioso”. Naturale. Siino era un benemerito delle dame di San Vincenzo, per questo spostava voti come un autotreno. Aggiunge Totò: “Comunque, fu un peccato veniale. Che ci volete fare, nel '91 ero agli inizi della mia carriera politica”. Uno sbarbatello, come no? Che nella sola provincia di Agrigento raccolse 80 mila voti, arrivando secondo degli eletti.
È ormai storia vecchia. Ad ogni nuova udienza, per ogni nuovo interrogatorio, con ogni nuovo collaboratore di giustizia scopriamo su Cuffaro vecchi altarini, grossolane bugie, macchie d'unto... In un paese civile il governatore della Sicilia si sarebbe dimesso da tempo, chiedendo scusa. Non Cuffaro: lui cugghiunìa. Ci toccherà sopportarcelo fino al giorno del voto.
-------- Messaggio originale --------
Oggetto: Un regalo per Lei, sottosegretario Romano
Da: "Associazione culturale Sconfiggiamo la Mafia - Ufficio di
Presidenza"
Data: Sun, Novembre 13, 2005 4:31 pm
A: , ,
Una copia anche per lei, on. Romano...amico degli amici, amico di
Cuffaro... Mi saluti Guttaduaro, mi saluti Mimmo Miceli, mi saluti
Antonio
Giammarresi...
Mentre le vostre strutture sanitarie private (Villa Santa Teresa, Villa
Santa Sofia) proliferano...accreditate da una regione compiacente, le
strutture pubbliche vanno al macero...e ieri c'è stata la decima vittima
di questo scempio...
Ci vuole una buona medicina a voi medici "picciotti de ficatu" e questa
medicina ve la darà la Rita Borsellino, farmacista, ma sarà peggio
dell'olio di ricino...
Si guardi questo film che Le arriverà a giorni, se lo guardi proiettato
in qualche sala con il suo amico Rocco Buttiglione, col suo amico
Pierferdinando Casini, e con Salvatore Cuffaro e Salvatore Cintola e poi
ne parli con Guttadauro e Nino Dina...e poi ci dica...
Grazie,
Ettore Lomaglio Silvestri
P.S. Qui sotto troverà il copia incolla della ricevuta del mio
ordine...io sono un onesto cittadino, guadagno 960 euro al mese, ho
moglie e due figli, ma la mafia mi fa più schifo della povertà.
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Il numero di riferimento dell'ordine - 1218216 - è stato confermato
Indirizzo di consegna
Nome e cognome On. Francesco Saverio Romano
Indirizzo Camera Dei Deputati
Cap 00186
Città Roma
Nazione Italia
Confezione regalo
Testo Onorevole sottosegretario...un pensiero forte e lungo per lei, ci
pensi insieme ai suoi amici...dieci sono i morti della sanità siciliana,
povera ed onesta gente...che non ha i soldi per andare a Villa Santa
Teresa...ci pensi
Firma Ass. Sconfiggiamo la mafia
Carta
Riepilogo dell'ordine
Il prezzo è espresso in euro
Copie Prodotto Titolo Autore Disponibilità Prezzo di copertina Prezzo
iBS 1 La mafia è bianca. Con DVD Bianchi Stefano M.; Nerazzini Alberto
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Il libro 'La mafia è bianca' ci comunica un rinnovamento nelle
strategie politiche di Cosa Nostra. Dopo la sconfitta della Democrazia
Cristiana, la mafia aveva pensato di entrare in politica direttamente
col partito Sicilia Libera. Ma poi ritenne di puntare su Forza Italia.
Dopo dieci anni il partito di Berlusconi è uscito dalle grazie della
mafia. E' al suo posto ora, nella migliore tradizione democristiana, vi
è l'UDC di Casini e Buttiglione. Han messo Cuffaro a presiedere il
congresso nazionale dell'UDC, per difenderlo!
E io ho regalato una copia
del libro a Cuffaro,Cintola, a Casini e all'UDC.
Ieri ne ho regalata anche una al sen. Marcello Dell'Utri
E ho creato anche un comitato per Rita Borsellino.
Ettore Lomaglio Silvestri
presidente Ass.
cult. Sconfiggiamo la mafia blog.virgilio.it/noallamafia
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Sto leggendo il libro "La mafia è bianca" e trovo che sia finalmente un
libro che mette a nudo, facendo nomi e volti, la faccia
sporca della politica, la faccia "pulita" della mafia.
Credo che bisogna diffonderlo nella maniera più forte e
capillare possibile, personalmente sto cercando di diffonderla nella
tana del lupo. Ieri ho provveduto, mediante il sito della casa editrice,
ad inviarne una copia in un pacco regalo al Presidente della Regione
Sicilia on. Salvatore Cuffaro, con un messaggio di accompagnamento:
"Onorevole Presidente Cuffaro, questo è un invito a vedersi allo
specchio, e considerare di nuovo il suo modo di governare... La gente ha
il diritto di sapere la verità, non per emettere sentenze, ma per
sapere.
Grazie Firma Associazione Sconfiggiamo la mafia"
Ho contestualmente provveduto ad inviare una copia anche a Salvatore
Cintola, Assessore al Bilancio.
Oggi invece ho inviato una copia del libro al Presidente della Camera
on. CAsini col seguente messaggio:
"Onorevole Presidente, Lei tempo fa mi ha scritto una lettera in cui mi
esortava a continuare nella lotta alla mafia. Io ho continuato, quelle
parole sono vuote. Lei appoggia Cuffaro e questo non è contro la mafia.
Mi perdoni ma non la rispetto più.
Firma Associazione SConfiggiamo la mafia".
Un'altra copia l'ho inviata alla Direzione Nazionale dell'UDC con il
seguente messaggio:
"La parte peggiore della vecchia Democrazia Cristiana, ha fatto bene
Follini a lasciarvi in panne...quello che Giulio Andreotti ha fatto fino
al 1980 ora lo fate voi...in Sicilia ci sono le prove...se caccerete
Cuffaro allora ci ripenserò...
Firma Associazione SConfiggiamo la mafia"
E proprio ieri ne ho inviata una al Sen. Marcello Dell'Utri esortandolo
a leggerlo e a vedere con attenzione il DVD.
Per queste mie attività un collega siciliano, dopo aver letto del
mio impegno contro la mafia, si è avvicinato e ha cominciato a dire
"Stai attento", "Ma chi te lo fa fare", "Quella mica è gente che
scherza", "Lavora con più basso profilo" ecc.ecc.
Poco dopo Stefano Maria Bianchi, autore del libro La mafia è bianca, mi
ha chiamato per telefono per ringraziarmi della mia iniziativa
"rivoluzionaria" di inviare una copia a Cuffaro, e poi mi ha scritto e
invitato alla presentazione del libro il 15 prossimo a Milano.
"caro Ettore grazie del vostro supporto.... per
trovare un senso,alto, al nostro lavoro abbiamo
bisogno di sapere che è destinato a persone come
voi!!!
su la testa e grazie!!!
stefano maria bianchi"
Ho invitato tutti i miei amici, gli aderenti al comitato Uniti per Rita
Borsellino e gli altri, ad inviargliene una copia. "La Sicilia è
una terra bellissima ma c'è una cappa che la opprime" diceva il capitano
Emanuele Basile. Gli rispondeva Paolo Borsellino "Speriamo che cambi il
vento, che venga il libeccio, che si porti via questa afa."
E noi, di sentire il puzzo della connivenza ci siamo stufati.
Grazie,
Ettore Lomaglio Silvestri
Ho inoltre scritto una lettera che ho inviato al presidente Cuffaro e al
suo ufficio stampa:
Egregio dottore Salvatore Cuffaro,
ho acquistato il dvd "La mafia è bianca" e l'ho visto con molta
attenzione domenica mattina.
Ho seguito con indignazione e vergogna tutto quello che quel reportage
denuncia, ma sopratutto ho osservato con "orrore" le reazioni che Lei e
determinate persone a Lei vicine avete avuto alle domande dei
giornalisti. Specialmente la Sua risposta alla mozione di sfiducia
presentata
dall'opposizione, mi ricordava molto quella di Vittorio Emanuele
Orlando, quando affermò, dopo un lungo preambolo che non le sto a
ricordare, che lui era mafioso ed era orgoglioso di esserlo.
La gestione della sanità in Sicilia ha avuto grossi problemi, che sono
stati evidenziati dalle recenti morti di diversi pazienti.
Lei di questo è responsabile politicamente, ma, a quanto risulta, anche
penalmente.
In tutte le risposte che sono state date dai vari personaggi
intervistati, non vi è mai stata una dichiarazione di innocenza, nessuno
ha mai detto "Vede, io sono innocente perché...." con la dovuta calma,
ma tutti hanno avuto più o meno la stessa reazione:
a) possesso di una fedina penale pulita, fino a quel momento;
b) possesso di dati su procedure che sono pubblici, basta richiederli,
ma che si dice di non conoscere;
c) incompetenza dei giornalisti a trattare argomenti che chiarirà la
magistratura, ma i giornalisti fanno inchieste su fatti non condannano
nessuno;
d) offesa all'immagine della Sicilia ecc. ecc.
Questo lascia supporre che la linea di difesa è comune, ma non è una
linea di difesa vera e propria, bensì una linea di attacco e
delegittimazione.
Non ritiene, presidente Cuffaro, di dover rispondere onestamente alle
accuse, non in termini legali, qui nessuno ha il potere di giudicare, ma
abbiamo il diritto di sapere e quindi in termini "pubblicistici".
Sopratutto non si faccia paladino della lotta alla mafia, non offenda le
vittime della criminalità organizzata (del resto non è nemmeno andato
alla commemorazione di Giovanni Falcone) dicendo che Lei è contro la
mafia... si ricorderà che nel 1991, a Samarcanda, Lei si fece tenere il
microfono da Michele Santoro per dire a Giovanni Falcone, Leoluca
Orlando, Rita dalla Chiesa e Maurizio Costanzo che erano dei buffoni
pilotati da qualcuno e che erano loro i primi mafiosi ecc. ecc.
In quell'occasione Giovanni Falcone fece un sorriso amaro, il sorriso
amaro di chi vede la realtà rivoltata.
Onorevole Presidente Cuffaro,
speriamo di sbagliarci, ma ci deve convincere del nostro errore.
--
Ettore Lomaglio Silvestri
Presidente
Iscritto all'Associazione Libertà e Giustizia