Non sono la persona piu' indicata per difendere Franco che considero una persona che in passato mi ha sostenuto molto e dunque a cui sono grato.
Da quando è segretario pero' non ho mancato di fargli pervenire le mie critiche: l'ho criticato anche in pubblico (cosa assai rara nel mio partito dove il conformismo spesso e' di casa).
Su questo pero' Biraghi sbaglia.
Innanzi tutto perchè io c'ero e ho sentito cosa ha detto. Il senso era: venerdi' apriamo il cantiere che sarà il luogo dove coinvolgeremo cittadini, associazioni e personalità milanesi nella scrittura del programma (ndr: COSA ASSAI PIU? IMPEGNATIVA DELLA SCELTA DEL NOME), parlare di primarie ora ci oscura quel progetto che invece e' validissimo e innovativo (ndr: COSA CHE PUNTUALMENTE SI STA VERIFICANDO: al congresso abbiamo discusso due giorni di futuro e ci ritroviamo sui giornali una polemichetta stile prima repubblica. e tutti noi fessi a cascarci). Verrà il momento di discutere di primarie -ha continuato mirabelli- e se insieme decideremo di farle, COSA CHE IO AUSPICO (letterale!), le faremo.
Non ho parole Biraghi. Usi forme che uccidono la sostanza. Qualsiasi essa sia.
La telefonata ricevuta ora - 17:07 del 24 giugno - da Franco Mirabelli non fa che confermare il mio giudizio su di lui.
Ha esordito dicendo il suo nome, ha parlato per due minuti buoni a raffica accusandomi di mancato rispetto per le persone, spiegandomi di "aver avuto una vita più difficile di quanto si creda" e invitandomi a "studiare l'Umanesimo" (sic). Dopodiché ha riappeso dopo un "buongiorno" detto con la voce un po' rotta dall'incazzatura (legittima, ci mancherebbe altro, ma fuori luogo. E allora D'Alema che doveva fare dopo Piazza Navona? Estrarre il mitra?) L'unica parola che ho potuto dire è stata "Buongiorno".
Insisto quindi a pensare che questo signore potrà pure essere abilissimo a muoversi nei meandri della politica di palazzo (o palazzino), ma che è totalmente incapace di "uscire" in una società che gli è cambiata addosso senza che lui se ne rendesse conto (vedi sito).
La visibilità della polemichetta, caro Marco, è la prova provata di quanto affermo. Il discorso illuminato di Penati (uso l'aggettivo con il sottile piacere di aver avuto buone ragioni per cambiare idea su di lui) meritava qualunque replica, tranne l'illogico autogol di Franco Mirabelli su cui - ovviamente - la stampa si è buttata a pesce. Ma ci voleva tanto per aspettarsi che andasse così? Se questo è la sensibilità politica del segretario, mi sento più che autorizzato a pensare che "con questi politici non vinceremo mai".
anche dopo la precisazione di marco campione mi sembra evidente l'abisso tra penati e mirabelli -e lasciamo stare la sincerità di quanto detto: nella politica la forma del messaggio é anche la sostanza, cosa che non è stata ancora ben compresa dai nostri dipendenti, gli eletti-
la critica anche aspra va confutata con argomenti, anche aspri.
majorino, che stimai per i suoi interventi di qualche mese fa, dovrebbe ad esempio spiegare -come ha fatto campione- in quale senso biraghi ha ucciso una sostanza.
dov'è questa sostanza?
io non la vedo
e io vi voto (nel 2006 tornerò a votare dopo anni)quindi siate cortesi, spiegatelo.
per quel che posso dire su 'st'americanata delle primarie, la nostra disperazione per le scelte sbagliate dei partiti ci ha portato a desiderare di intervenire in questo folkloristico modo; prima che gli apparati decidano di sottoporci nomi che poi saremo costretti a votare, maledicendoci per esserci caduti ancora.
quindi non sarete voi a decidere se farle o no, ma noi.
A completare quanto dice Rotafixa, sottolineo quello che sta accadendo sul sito di cui gira il banner lassù e su cui la nomenklatura di centro sinistra si è ben guardata dal commentare. Ci sono a oggi 2583 cittadini che hanno messo lì un'opinione, solo grazie a questo blog, a pochi altri che hanno diffuso la notizia, a molto passaparola e a Libero di Feltri. Partito tra i frizzi e i lazzi degli amici di Radiopop, CambiaMilano sta diventando una cosa quasi seria. Di fatto le primarie noi le abbiamo già fatte, e come noi tanti altri elettori, con iniziative analoghe.
Come ho già avuto modo di scrivere da queste parti la forma spesso è importante quanto il contenuto. Biraghi allora continui a sbagliare usando la clava malamente e trattando Franco in un modo che non merita lui (Franco) ma che non meriterebbe nemmeno (perfino) uno come te.
Mi sorprende il fatto che tu, Alberto, sempre così attento nella lettura dei quotidiani,non abbia deciso di dedicare nemmeno una riga del tuo blog nel salutare alcune proposte - come il voto agli immigrati ad es.- che sono uscite in modo assai visibile dal congresso ds proprio mentre si tentava di far rimontare la paura in città a scopo elettoralistico.
Sbaglierò ma vedo in te sempre una forte capacità nel sottolineare i nostri comportamenti - a me, lo dico a chi legge, m'ha appioppato perfino il nazi-premio Calderoli - quando sono ritenuti sbagliati e nel non voler mai cercare di lavorare in un'ottica più costruttiva.
Guarda che nel 2006 nessuno ci regalerà niente.
PS : Franco,così burocrate, arcigno, stolto, cattivo, incapace, triste, arrogante, oscuro, ermetico e chiuso ha preso alle ultime regionali un botto di preferenze - veramente molte, mi pare 14.000 -.
Ciò è avvenuto soprattutto nei quartieri popolari e ha permesso al "mira" di risultare primo degli eletti tra tutti i candidati del centrosinistra. Come te la spieghi, Biraghi, tu che conosci il mondo come noi nemmeno osiamo immaginare ?
Un'ultima precisazione poi mi taccio.
Il corto circuito mediatico-comunicativo che denuncia rotafixa non lo ha fatto Franco o Pier o il Congresso DS, ma Filippo lanciando la proposta delle primarie il giorno prima del Cantiere.
Ribadisco che personalmente non ho nulla contro le primarie (ho solo paura che siano un trucco per risolvere problemi alla nomenklatura che voi attaccate, ma questo e' un altro discorso che avremo certamente occasione di fare).
Trovo però illuminante il fatto che nel momento in cui i partiti dicono ai loro elettori e potenziali tali: venite con noi a definire il PROGETTO PER MILANO, questi rispondano non me ne frega nulla del progetto mi accontento di contribuire a decidere il candidato sindaco.
Fermatevi vi prego finche' siete in tempo! :-)
La mia esperienza di coordinatore del gruppo di lavoro che ha steso la parte programmatica dei ds con un percorso molto aperto e partecipato mi ha insegnato che farlo e' possibile e che il risultato sicuramente ne guadagna.
Su una cosa Franco ha certamente ragione: ci vorrebbe maggiore rispetto per le persone: Biraghi poteva dire le stesse cose omettendo gli insulti personali.
scusassero, cosa significa esattamente "fare insieme il programma"? Non sto scherzando. Io sono notoriamente senza tessere, e anche notoriamente non molto sinistrorso (almeno se vivessi in una nazione che non fosse l'Italia, qua sono immediatamente bollato come komunista). Ma la mia esperienza è che è banale prendere le idee della gente e buttarle via come impraticabili.
Prima di tutto un grazie, vivo e sincero, alla Rete. Cinque anni fa considerazioni come queste sarebbero rimaste confinate tra le pareti di casa, al massimo del bar. Oggi, grazie a una visibilità conquistata palmo a palmo, si ha il piacere di suscitare risposte e reazioni anche forti. Non è poco, per un elettore costretto per anni al silenzio. Entro nel merito e rispondo più o meno a tutti.
1) 14.000 preferenze per Mirabelli. Sinceramente, non le colgo come motivo di vanto, come le 800mila preferenze di D'Alema o quelle del becero Prosperini. Mirabelli ha fatto il suo mestiere, dalla cima delle liste, abbondantemente appoggiato dal partito. Non è difficile, soprattutto avendo alle spalle la base DS, critica, dimagrita, a volte frustrata, ma sempre coerente al momento di votare. Alla fine, nell'urna, è certo che non vi "regaliamo" niente, ma sosteniamo il nostro ideale (e di conseguenza chi ne ha fatto professione). Ma ritengo più un dovere che un diritto dell'elettore non accontentarsi mai.
2) Noto inoltre che le uniche volte in cui queste (e tante altre) pagine hanno visto la vostra partecipazione, è quando vi siete incazzati per essere stati presi a randellate (Mirabelli neanche questo, ha scelto la telefonata rancorosa). Non vi stupite per i toni violenti e urlati, siete tanto sordi che se non si strilla, non sentite.
3) non osanno le proposte "di sinistra" perché le ritengo nient'altro che il lavoro, ovvero la ragione per cui partecipo a pagare il vostro stipendio. Spingere per il voto agli emigrati è un vostro dovere preciso, anzi ritengo molto triste che lo facciate solo ora. Mia figlia, di famiglia mediamente benestante, aiutatissima, dotata, coinvolta, stimolata, eccetera, va benissimo a scuola. Ma non si sogna di chiedere premi per questo, sa di fare il suo "lavoro". Si becca i cazziatoni quando non studia, ma gli "ottimo" non comportano altro regalo che parlarne assieme, approfondire, insomma partecipare.
4) il premio Calderoli è satira, anche meno feroce di certe pagine - per citare un maestro - di Staino. Mi pare che prendersela per questo sia un'altra conseguenza del vizio d'alemiano del piagnisteo, che pian piano sta contagiando anche chi - non fosse che per ragioni generazionali come Pier Majorino - dovrebbe esserne ancora indenne. Mi spiace.
5) Mirabelli non si rende conto che il suo modo di fare il segretario dei DS, il suo sito, il suo intervento dilettantesco dopo l'uomo oggi più popolare nella sinistra lombarda sono il vero insulto, insulto a me e ai miei 38 anni di voto per il PCI-PDS-DS (con rarissime eccezioni). E comunque, che Mirabelli non sia in grado di ribattere politicamente a un paio di aggettivi forti, si riduca a sfogarsi nel telefono per poi sbattermi la cornetta, è cosa indegna di un segretario dei DS. Devo essere io a ricordargli quanta merda ha avuto addosso Prodi - da destra e da sinistra - e con quale classe ha sempre reagito politicamente? Dobbiamo imparare da un democristiano? No, c'è molto da imparare anche in casa, per esempio da Enrico Berlinguer, che la merda la riceve anche oggi, scagliata dagli ingrati "riformisti".
6) Marco, il tuo "venite con noi" e il tuo "fermatevi" dimostra la distanza enorme che ancora esiste tra i partiti e gli elettori. E' incredibile, CambiaMilano è poco più che un gioco, eppure da un lato siete lì a dire "fermatevi", dall'altro siete tutti lì a vedere come va, alcuni apertamente - come te - altri di nascosto. Crescete, uscite dalle tane, smettetela di pensare in termini di "voi" e "noi". Altrimenti magari si vincerà pure, lo speriamo tutti. Ma poi ci si ritroverà daccapo con le faide e gli sgambetti.
7) A differenza vostra - e mi pare che ciò che accade a livello nazionale lo confermi - sono convinto che il leader in queste condizioni sia prioritario. Riuscissimo ad avere una persona con i controcoglioni (vedi Cofferati) a coordinare i lavori, si eviterebbero tante sbrodolate inutili e tante miserie come questa polemicuzza. Non riconosco nel centro sinistra milanese - nel mio partiro in particolare - la serenità politica necessaria a mettere in piedi una coalizione forte in grado di esprimere un candidato dal suo interno. Anzi, mi pare che si navighi a vista, infilando anche discrete coglionate (tipo, per dirne una, la demenziale scelta della location per la Festa de l'Unità, che sta dando alla destra un assist straordinario per raccogliere consenso).
E ci sarebbero milioni di altre cose da dire.
Non sono all'avanguardia i tuoi blog anzi li definisco molto precari.Certo con un pò di folclore Milanese si puo fare di tutto. Anche il sig. Sgarbi usa questa tecnica di recessione, fondata sugli allori di chi ha fatto realmente qualcosa:LUI DI CERTO POCO E NULLA.Parliamo del Tuo spazio che dedichi a questo blog.
Da una prima analisi, sembra che Tu sia proprio un Leghista convinto ma abbia avuto precendi, hai tempi di Pivetti ecc,non solari.Ti posso garantire che oramai la miccia è accesa ed il movmimento Leghista ha la sua strada ben precisa e nulla può fermare questa fondazione.Molte volte seguendo i Vostri blog vi definisco dei "gallinari" ma, sono convinto che nel vostro io politico ci sia spazio per la PADIANIA. Sè riusciremo a fare questa federazione padana non vuol dire che comanderemo noi ( et capìììììì)solamente in questomodo potremo salvaguardare le nostre tradizioni e mantenere quello che noi, culturalmente parlando, abbiamo eridato e fatto per questa Italia balorda.Troppo lungo il discorso (valuteremo alle prox i discorsi di Luca Luca di MONTEPREZZEMOLO) Saluti Alberto da Montecchio
per quanto sia determinato a seguire il percorso che mi sono scelto
credo che noi abbiamo energia sufficiente ad aiutare i nostri amici a riuscire nei loro progetti.
così considero le persone della sinistra, e non lo dico per ridere.
allora: onemoreblog, nel suo piccolo, stimola una fascia politica in cui noi vorremmo riconoscerci. questa fascia politica si lasci stimolare, senza offendersi.
per me é un piccolo miracolo (mi ripeto) vedere che rappresentanti popolari interagiscano con i rappresentati.
dovrebbe essere normale ma tant'é...
dobbiamo mettere energia tutti.
non facciamo stronzate alla margherita.
ma i nostri rappresentanti capiscano che i vaffanculo che mandiamo loro sono d'amore.
invece quello che mando al post di alberto da petecchio é vero.
Alberto da Montecchio, mi fai quasi diventare simpatico D'Alema, grazie di esistere.
Beh Alberto, così mi offendi :-)
Prometti che rispondi a tutti e non rispondi a me se non all'unica riga con smile di tutto il post? Suvvia, puoi fare di meglio :-P
Battute a parte, io non ho mai detto venite con noi, mi sono limitato a sottolineare come definire insieme il programma sia molto di più che definire insieme un nome. Però se preferite così...
Io pero' vi avverto: se si pensa in questo modo di delegare al candidato che esce dalle primarie (fosse anche Bersani, che come sapete e' il mio ideal-preferito) tutte le scelte importanti io non saro' dei vostri. Per due ragioni.
1) un programma scritto da uno e' peggiore (e piu' a rischio sconfitta) di uno scritto da molti
2) se non ci mettiamo d'accordo prima sulle cose da fare, al primo problema serio la giunta cade e col cavolo che i milanesi ci ridanno fiducia a quel punto oppure ci mettiamo a litigare sui giornali che forse e' peggio.
Mah, Marco, non ho risposto perché non volevo commentare - mica che ci si offendesse ancora di più - il concetto di "corto circuito mediatico-comunicativo" di Penati che io continuo a leggere come una farloccata di Mirabelli.
Quanto al resto, non mi riconosco né nel "noi" né nel "voi" e quindi mi è difficile seguirti.
Solo su una cosa mi sento di insistere: il leader di coalizione non deve "fare il programma", ma solo portare autorevolezza e carisma, coordinare i lavori, tenere uniti come può gli imbecillotti con retrofini tipo Rutelli (molto colpevole, ma almeno quanto i federazionisti a oltranza, altrettanto colpevoli e ricchi di retrofini), aggirare i capricci, sopportare le loro insidie e i loro sgambetti.
Senza un "Romano Prodi" non si va da nessuna parte.
Caro Alberto, leggo sempre volentieri le tue provocazioni. Non mi meraviglia la reazione di questo sognore che non sapevo chi fosse, ma posso immaginare che tipo sia. La sua reazione è più che comprensibile: a queste persone dà maledettamente sui nervi che oggi qualcuno possa permettersi di dire quello che pensa liberamente. Abbiamo visto anche grazie al tuo sito come si sono comportati con Furio Colombo all'Unità, sanno tramare, ma non sanno confrontarsi con chi non è della parrocchia, ovvero non tiene i piedi nella stessa cacca. Una volta Giuliano Ferrara disse che uno per essere accettato nel mondo politico deve essere corrotto. Non arriverei a pensare questo perché immagino che un segretario di federazione abbia ben poco potere reale, ma forse a questo livello conta solo essere docili agli ordini. Non ti far spaventare, insisti a raccontarci quello che succede.
caro mirabelli, se leggi, sappi che sono un elettore ds.
invece di incazzarti, vieni tra noi e discuti.
non puoi pretendere che si sia sempre noi a venire a casa tua con le tue regole.
il mondo cambia e cambiano le regole. fregarsene perchè vogliamo mandare a casa berlusconi e tanto ti votiamo lo stesso non è una bella cosa.
diventi un pò berlusconi anche tu.
be' se riccardo barenghi é l'ex jena ed é elettore ds, i ds stanno cambiando o jena é morta.
comunque sia, la penso anch'io così: si discute, non si dice in sostanza "tu non sai chi sono io"
quello sì che é patetico
sono un omonimo. di barenghi c'è ne tantissimi in padania, di riccardo barenghi un po' meno ma sempre tanti.
Vorrei chiedere a Campione e majorino di spiegare se possibile dove sta la mancanza di rispetto. A me il post sembra molto duro, ma non manca di rispetto più di quanto l'Unità manchi di rispetto ai personaggi della maggioranza. Oltretutto qui la critica viene da una persona che ha fatto una dichiarazione di voto che mi sembra importante. A che serve il piagnisteo? Forse non avete argomenti per ribattere?
è del tutto inutile continuare con questo tiro al piccione. i politici che abbiamo sono questi. sono mediocri, ma sono quello che passa il convento. ai potenti della politica fanno comodo così. se non ti vanno, prova tu a candidarti e cambia le cose da dentro.
Perché non vi sedete davanti a una birra e ne parlate? Non è questo il momento per litigare.
Biraghi: forse non sai tutto della storia di Mirabelli.
Mirabelli: non mi sembra il caso di buttare a mare un'audience numerosa e in buona parte qualificata come quella che ha raccolto Biraghi.
Unità Unitù Unità.
Arrivo qua per caso da cambiaMilano, che ritengo una bella idea. Sono d'accordo con Majorino che l'attacco a Mirabelli è eccessivo... Anche se non lo conosco, non posso credere che un funzionario arrivato alla segreteria sia tanto imbelle... D'altra parte non posso non considerare la condizione di Milano, in cui Albertini fa quello che gli pare e l'opposizione sembra limitarsi a qualche dichiarazione ai giornali. Credo come altri che Mirabelli anziché incazzarsi dovrebbe coinvolgere, perché questo è lo spirito con cui agisce un politico (concordo con i riferimenti a Prodi)...
non vedo differenza tra la reazione di mirabelli e quella di d'alema a piazza navona. questa è la loro cultura, questo è il loro modo di intendere la critica. da cirino pomicino se ne fanno dire di tutti i colori e continuano a sorridergli, ma se un elettore si azzarda, si girano come scorpioni pestati e drizzano la coda. lesa maestà.
Il problema è che Mirabelli & Co. si sentono parte di una casta. Basta vedere salamalecchi & risate che si fanno notabili di contapposti partiti quando s'incontrano. Questo legame di "censo" prevale sulla volontà di dialogare con noi poveri pirla che votano (io DS, ma perchè?), e da qui la reazione di Mirabelli al telefono. Biraghi non vorrai rompergli il giocattolino vero? Questa mentalità irresponsabile ci porta tutti fra le braccia di Silvio per altri 20 anni. Per di più hanno una paura indiavolata di governare. Se no non si capirebbe come abbiano fatto a mettere (pappa e ciccia con la destra), sullo stesso piatto la vittoriuccina delle regionali con la sconfittona cocentona di Catanianissima. Ma và a ciapà i ratt, ti e i to amis Mirabelli!
"la vittoriuccina delle regionali con la sconfittona cocentona di Catanianissima"
Uno dei veri segnali di questo momento di crisi della politica che stiamo attraversando, è che ci si sente sempre meno in dovere di dire cose che abbiano un'attinenza anche vaga con la realtà. Qualsiasi cazzata ha diritto d'asilo, senza troppe preoccupazioni. E' il metodo berlusconi, castelli, calderoli che ormai è penetrato nel profondo della coscienza collettiva. Salvo che a differenza di un cittadino qualunque questi ultimi hanno tutto l'interesse a gettare fumo negli occhi, per non far ragionare sul vero stato delle cose.
Questa vittoria che stanno conseguendo sul piano culturale lascerà tracce molto più profonde e amare dei danni fatti che ci stanno procurando (non) governando.
ciao
Antonio, hai ragione. Ma la sinistra non manca di responsabilità in questo senso, perché anziché ribattere a ogni cazzata, si è troppo spesso adeguata al livello culturale della destra. La mediasetizzazione della comunicazione dei DS (cfr vari post su Gianni Cuperlo), la cultura del piagnisteo al posto del dibattito (cfr. il Mirabelli qui), l'andare a braccetto coi potenti (vedi D'alema e Polito) sono azioni che comportano danni probabilmente irreversibili.
Credo che tutti i politici che hanno a che fare con Milano (ma proprio tutti) dovrebbero leggere e mandare a memoria ogni post sul blog di GP, un ragazzo di grandissimo valore costretto a emigrare da una società di merda. Ma ho la sensazione che ci sia troppa spocchia e troppa presunzione e che il gesto di GP farà bene solo a Berlino.