Le motivazioni socio-economiche alla base della rivolta, alla lunga, possono essere risolte con interventi mirati.
Il multiculturalismo, invece, è una politica che deve essere abbandonata, sostituita dall' integrazione reale: chi diventa francese si deve sentire francese.
Mantenere ed accrescere enormi enclaves arabe non integrate è una follia e finirà col precipitarci verso la barbarie.
Perchè sono convinto che lo culture che portano queste milioni di (spesso) disperati che approdano in occidente sono culture profondamente arretrate (per motivi storici, è ovvio) e spesso legate a radici religiose o ad un mondo che non esiste più.
Penso anche che l' islam (non direttamente, ma come rifiuto della modernità occidentale) abbia parecchie colpe in merito. I cinesi, per fare un esempio, continuano a vivere in comunità chiuse, ma sono molto più pragmatici.
Questo Max Gallo è davvero forte. Intervista davvero chiarificatrice.
La lungimiranza: perchè deve sempre essere una chimera? Perchè i nostri dipendenti al governo non sono mai capaci di fare niente?
Io nella mia ignoranza avrei perlomeno un buon punto di partenza, un dogma direi, da cui partire: la violenza è nel 90% dei casi conseguenza dell'ignoranza (su questo siamo d'accordo?). Quindi per curarla, estirparla, serve investire nella cultura, nello studio, nell'educazione.
Lo so, non ho detto nulla di seriamente utile, di pragamatico, ma com'è che tutti fanno il contrario? Lo so, lo so: il miglior alleato dei potenti è un popolino incolto. Ma credo che si sia superando il limite. Serve un cambio di rotta al più presto!
olegna, e' un po' pesante dire che l'Islam rifiuta la modernita' occidentale senza specificare cosa rifiuta.
Il discorso identitario mi sembra inconfutabile.
Personalmente, quando il mio lato xenofobo viene alla luce, ho molta piu' paura del modello cinese che di quello "islamico".
Ho usato volutamente le virgolette perche' non lo ritengo un modello nell'accezione antropologica del termine.
Mi sembra piu' una buzzword, utile per creare un nemico: solo questo.
Ho letto in un commento, che ricordo bene senza ricordare il blog, che la strada migliore e piu' pragmatica per integrare e mantenere l'ordine, contemporaneamente, sarebbe quella di far diventare agenti di polizia, con la cittadinanza come premio, agli immigrati di seconda e terza generazione.
Ho letto questo commento qualche giorno fa e lo penso da molto: sembra che l'esperienza statunitense non sia molto conosciuta.
l'islam rifiuta la modernita'?
io ero rimasto che era la chiesa cattolica a rifiutare esplicitamente la modernita' con l'enciclica Pascendi Dominici Gregis
la chiesa cattolica, gerarchica e strutturata, lo disse senza mezzi termini. l'islam non e' riconducibile a una singola unita'. gia' nel secolo XIX c'erano correnti islamiche molto piu' avanzate del cattolicesimo che interpretavano il corano in senso allegorico. la turchia ha dato il voto alle donne negli anni 30.
mi rifiuto di pensare per blocchi ideologici all'ingrosso.
distingue frequenter
"chi diventa francese si deve sentire francese." Non sono assolutamente d'accordo. E non sentirsi, culturalmente, francesi, se, per dire, si è originari del Magreb, è un diritto sacrosanto e inalineabile che non significa affatto fomentare odio verso il paese che ci ospita. Anzi, è vero il contrario: chi diventa francese, deve essere francese da un punto di vista civile e giuridico, e burocratico, ma all'interno di quello che deve, e qui parlo di tutti i paesi europei,. inappellabilmente essere un paese laico (senza crocifissi nelle scuole, che sono pubblice, che tengano) che ha il dovere, da paese laico, di garantirgli il diritto a preservare la propria cultura. Il motivo per cui nelle banlieues si ribellano è prorpio spesso perché ci si sente obbligati alla totale integrazione culturale, religiosa, enogastronomica, televisiva, e alla conseguente negazione della propria cultura per sentirsi cittadini francesi a tutti gli effetti. Quello che propone olegna è la cura peggiore.
Non ci sono ricette precostituite dall'alto del nostro star bene, per risolvere questa situazione. Bisognerebbe andare in francia, a Parigi, vivere mesi, anni forse, in mezzo ai ghetti, capire, rendersi conto e poi proporre. Non è sempre tutto così facile e così semplice. E poi non lo vedi che molti italiani, tralasciando la francia che è per eccellezza il paese sciovinista, non si sento italiani culturalmente. basta accendere la tv, comprare un qualsiasi periodico di quelli che trovi in edicola con le veline in copertina per capire che milioni di persone non riescono, non possono sentirsi Italiani? E
mmmmm..... secondo me la religione non c'entra niente. ai padri di questi ragazzi sono stati dati appartamenti confortevoli in quartieri con scuole, autobus, mercati. e a loro andava bene così. nella periferia di avignone c'è un bellissimo quartiere laotiano, con le casette, le viette, i templini. solo che poi loro, i ragazzi, si sono accorti della fregatura:sei in francia, ma abiti in un mondo diverso da quello dei francesi.perchè nel tuo quartiere tutti sono figli di immigrati,i tuoi compagni di scuola fino all'università vengono dal tuo quartiere e non è la stessa cosa presentarsi a un colloquio di lavoro con scritto 93(numero del dipartimento considerato più pericolo della francia) sul curriculum. questi vivono in un limbo perenne:non sono poveri come i loro nonni migranti ma non saranno mai come i francesi veri. un mio ex amico ha lavorato per anni alla duchere, quartiere malfamato lionese e mi spiegava la fatica di spiegare a questi ragazzi che imparare un mestiere è importante, che vivere è importante. la religione non c'entra perchè la rabbia di questi ragazzi è una rabbia elementare, basica, empirica, è la rabbia figlia del nichilismo cieco che si respira nelle banlieus.
un branco di stronzate.
nelle banlieues sono vestiti da rappers, ascoltano hip hop e fumano chili di hashish.
nulla a che vedere con fondamentalismi religiosi e boiate terzomondiste.
e queste palle dell'integrazione poi...sono integrati, vogliono avere le stesse cose che abbimao noi, sono dei consumatori che non possono consumare.
sono i figli della civilta' del capitale e del consumo che si rivoltano contro chi li rincoglionisce con la dittatura del "produci, consuma, crepa".
Come ho già commentato in un altro post, per quel che possono valere le mie due settimane in una cité tutto sommato tranquilla, sono d'accordo con Daniela: meno c'è l'effetto ghetto/piccola patria, meno tensioni ci saranno.
Berja, per una volta ho aspettato veramente a gloria il tuo commento. E meno male che è arrivato. Non ho molta voglia di farmi infinocchiare dalla "minaccia islamica". Sul fatto che qualcuno si debba sentire francese... ho i brividi solo all'idea. E tu ti devi sentire xy perché io sono al potere. brrrrr... Se, e dico se, arriverai a sentirti francese, e la cosa ti sta bene, e accetti che tutto quello che devi poter volere è la villetta e la berlina, se è questo quello che vuoi allora ti sarai integrato con un modello che è quello che qualcunaltro (presumibilmente nel reparto marketing) ha scelto per te.
Sono discorsi formali con gli omini tutti bellini con i loro uguali diritti e uguali doveri. Che si sbriciolano con i sanpietrini e si sciolgono al fuoco delle molotov. Per intendersi.
Come diceva achab, per poter affrontare quella situazione dovresti andare là e capire quali sono i problemi, magari anche sulla tua pelle. Non bastano ricettucole precotte tipo "integrazione" che non vuol dire un beato c. Come la fai, 'sta famosa integrazione? Un cucchiaio di sussidio e un pizzico di tv, cotto a fuoco lento?
Produci consuma crepa, poi, oppure non studio non lavoro (guardo la tv)?
l'integrazione non esiste, e' una bugia.
io ci sono stato in banlieue, da "turista" ma prendevo i loro stessi treni, facevo la spesa nei loro stessi negozi, respiravo la stessa aria e la stessa noia.
ho incontrato per la strada ragazzi della banlieue, gentilissimi peraltro, ci ho parlato; erano tempi meno tristi ed esagitati di oggi, non c'era ancora la "caccia all'islamico" o "al negro" ma il razzismo della police e della gendarmerie si poteva toccare, da quanto era concreto.
e qua stiamo ancora a parlare di "integrazione" e di "piccole patrie" ma cazzo, guardatevi "la haine": e' retorico e costruito (tre amici, uno beur algerino, uno nero senegalese e uno ebreo askenazita MA QUANDO MAI!) ma e' precisissimo nel descrivere le condizioni di vita della banlieue e il carattere dei ragazzi che ci abitano.
"don't believe the hype"
Berja, tu hai vissuto 15 giorni in una cité nel 1999, io ho vissuto 15 giorni in una cité strasburghese nel 2005. La mia è esperienza diretta.
Per parlare di queste cose bisognerebbe vivere in Francia. Comunque, ad occhio, sono d'accordo con Daniela. Questa ribellione sembra uscire fuori dal discorso religioso. Mi ricorda più quello dei neri americani con gli scontri razziali.
OT (forse mica tanto): voglio una tessera dei DS subito! Pier, Marco, ci siete? Posso anche fottermene di Franco, :-))) mi basta mandare a casa il nano e dare una bella lezione anche a tutti quelli che più o meno volontariamente s-ragionano come lui!
Carolina
io ho conosciuto gente che ci ha lavorato, nelle banlieus e ci sono andata con loro: c'era una cosa assurda, a lione, un "collettivo cristiano" che gestiva un piccolo caffè teatro in centro. prendevano i ragazzini di periferia e gli mettevano in mano testi forti, alla genet ma anche alla villon e li prtavano in giro. i più bravi, una 20ina di ragazzini di periferiadi cui alcuni musulmani (ma erano una minoranza), se ne è stato in giro,su una caravana ad asino, per 2 mesi nel lionese a recitare nelle piazze..Ne ho consociuto qualcuno, dei bambini mai cresciuti davvero:secondo me la religone arriva quando già c'è una straccetto di struttura se non altro mentale. questi qui sono abbandonati: i loro genitori o lavorano come matti,sottopagati, oppure vivono di nostalgia per il paese lasciato, lor sono in mezzo, sperduti.
Un paio di cose:
1. che palle 'sta gara di chi ha vissuto di più nel tal posto e quindi è autorizzato a parlare del tal argomento. E' inutile, smettetela. C'è chi vive una vita intera con una persona e morirà non capendoci un cazzo di quella persona, figuriamoci di problemi sociali di migliaia di persone! E poi non è necessario bersi l'oceano per capire che il mare è salato...se una persona ha un certo spirito di osservazione e una minima capacità di analisi, gli bastano pochi giorni per capire dove vive.
2. "...lo sviluppo di una politica di cooperazione che permettesse la creazione nei Paesi di origine di opportunità di lavoro e di benessere tali da disincentivare l'immigrazione."
A mio parere questa è la cosa più concreta, e quindi interessante, che ha detto Gallo. Il resto lo si legge ovunque.
aleph, l'unica cosa concreta da fare e' far cessare la propaganda degli spot televisivi sulla civilta' occidentale.
ovvero far cessare il capitalismo.
la civilta' occidentale e' una merda.
la cooperazione una buffonata.
Concordo con Aleph sul punto2. Vai d cooperazione. Alla facciazza d berja ;o)
secondo me Gallo ha detto una marea di stronzate. una marea di stronzate qualunquiste; sminuire l'aspetto economico e ridimensionarlo a semplice corollario, poi, è quella più grossa. parole come "dietro a questa rivolta c'è anche un irrisolto problema identitario e la crisi forse irreversibile dei tradizionali modelli di integrazione…" sono solo stronzate altisonanti che servono per rincoglionire i poveretti che ci credono...parole vuote, senza senso, che provano a nascondere, senza riuscirci, il cuore del problema: la profonda ignoranza della quasi totalità degli abitanti delle banlieues. riprendendo quanto detto da berja, mi è rimasta molto impressa a tal proposito una scena de "L'Odio" di Kassovitz, quando il nero senegalese, dice all'ebreo askenazita, tentando di convincerlo a non far cazzate: "se tu fossi andato a scuola sapresti che l'odio chiama altro odio".
questa gente quando distrugge scuole, mezzi pubblici e ospedali spesso NON HANNO LA BASE CULTURALE SUFFICIENTE PER CAPIRE CHE QUELLI CHE STANNO DISTRUGGENDO SONO - per usare le parolone di Gallo - "I LUOGHI SIMBOLO DELL'INTEGRAZIONE POSSIBILE" oppure "TUTTO QUELLO CHE PUO' FUNZIONARE PER INTEGRARE".
sono solo una massa di diseredati, nati diseredati e cresciuti diseredati, incazzati col mondo per le condizioni barbare in cui sono costretti a vivere relegati ai margini della società e incazzati contro una polizia ancora più ignorante, provocatrice, razzista, xenofoba e violenta.
la tensione si accumula, cresce, l'odio si autoriproduce generato e alimentato dall'ignoranza, dalla povertà e dall'indifferenza della gente "borghese" e del governo...poi, si presenta al servizio di tutta questa violenza repressa che aspetta solo il momento per esplodere il casus belli, e si scatena l'inferno.
anch'io ho bazzicato per una settimana la banlieu parigina, ma soprattutto a supporto di quello che dico ho 10 anni di vita vissuta a 20 km da Secondigliano, Forcelle, Scampia, Arzano etc...dove un quartiere in cui la principale attività per riuscire a mangiare è lo spaccio di fumo si chiama "TERZO MONDO", e l'ignoranza e la disperazione la fanno da padroni.
in effetti che io sappia da giornali tipo la Repubblica, a Rozzano ci son 120 l'anno e la scritta sui muri inneggiante alla madre del locale comandante o di ps o dei carabinieri "in vetrina ad amsterdam". non mi pare da ieri, né particolarmente che sian coinvolti stranieri.
Carolina
Berja, ma non ero io lo schopenhaueriano...?
Aleph non sono d'accordo sul tuo primo punto. Il problema non è avere o non avere idee. Qui si discute. Ma è difficile parlare di fenomeni così estremi che si svolgono in situazioni così estreme.
Voglio dire, da sociologo non giungerei a conclusioni certe sulle motivazioni di questi scontri. Il mare è salato ma non sempre con la stessa concentrazione.
dico solo che 1-tirar fuori la religione è antirealistico,2- tirar fuori l'ignroanza è controproducente.uno potrebbe chiedere" hanno le scuole perchè non ci vanno invece di bruciarle?" perchè nessuno si è preso la briga di spiegar loro che solo studiando e capendo smetteranno di essere pedine di un gioco altrui, alla meglio saranno, come noi, pedine consapevoli. Domanda: si può definire "ignorante" uno che non sa che cosa è la scuola, che valore ha? al massimo sono pre-sapinti, pre culturali, ma questo non allevia la cecità della loro rabbia (ultra giustificata, secondo me)
ignorante è il participio presente del verbo ignorare...si, è decisamente il termine giusto, daniela. pre-sapinti e pre-culturali suonano malissimo...quasi di "selvaggi", che è decisamente peggio di ignoranti.
Francamente vedo nero.
La società occidentale -buona o cattiva che sia (l'unica però dove vige una parvenza di democrazia)- è sicuramente sotto attacco ("We're under attack!" Warcraft II) ed è difficile capire come ci si possa difendere.
Alcuni rimedi appaiono troppo a lungo termine e d'esito improbabile (aiutare i paesi d'origine degli immigrati a crescere economicamente e democraticamente); altri, tipo la visione multiculturalista, dannosi perchè finiscono col creare, all'interno del nostro mondo, comunità ostili e non integrate.
La via di mezzo potrebbe essere quella del bastone e della carota; da una parte repressione decisa della violenza, dall'altra sforzo massimo d'integrazione (miglioramento delle condizioni di vita, leggi che agevolino sul lavoro etc.).
Il rancore + generale che si respira nei confronti dell' occidente (alimentato da larga parte del mondo mussulmano che ci considera infedeli) va comunque interpretato e analizzato con + profondità..
l'islam rifiuta la modernita'?
io ero rimasto che era la chiesa cattolica a rifiutare esplicitamente la modernita' con l'enciclica Pascendi Dominici Gregis
Tutte e due le religioni rifiutano la modernità.
La chiesa cattolica, ormai, in modo un po' più flebile..
Non capisco perchè quello che rimproverate a Ratzinger vi piace in Kamhenei o Lia.
ovvero far cessare il capitalismo.
la civilta' occidentale e' una merda.
la cooperazione una buffonata.
Ma sì, torniamo a baffone. Tutti in siberia a succhiar ghiaccioli nel filo spinato.
Oppure ad Allah, luce divina.
la cooperazione.. e quelli che son già qui? che hanno i nonni qui? come li cooperiamo? (A Simone: c'era un bellissimo testo di antropologia del Remotti "Noi, primitivi"... ma su "ignorante" termine adatto hai ragione, "selvaggio" suona molto peggio). A 25 km in linea d'aria c'è una delle più prestigiose ed efficienti università europee e una delle più sfigate periferie europee, è evidente che lo Stato Francese ha fallito nel modo più totale cio nonostante non credo che la società occindela sia "una merda". fa giusto un po' schifo non si adatta ai cambiamenti è obnubilata dal materialismo, ma non vedo molte alternative....
non credo che la società occindela sia "una merda". fa giusto un po' schifo....è obnubilata dal materialismo..
potremmo ovviare con l'astrologia, o , che so, con una credenza basata su Harry Potter..
olegna: "icche c'entra i' cculo colle quarant'ore?"
Le uscite di Berja sono secondo copione, ma credo che aiutino a ragionare.
Rischiando di essere lapalissiano, insisto su un punto: più un argomento è difficile e complesso e più le risposte saranno difficili e complesse.
Non si risolve il problema delle periferie dando contro alla società moderna e facendo cessare gli spot pubblicitari. Fosse così semplice...
Ma alla fine la domanda che mi sorge spontanea è questa:
quale?
Avete letto il capitolo del Grande Inquisitore?
Quello pronunciato da Ivan?
QUello dei fratelli Karamazov?
Sì Olegna, il Grande Inquisitore è l'apice dalla letteratura mondiale. Da rileggere almeno una volta all'anno. E chi non l'ha letto si vergogni.
Hai presente quando Ivan fa pronunciare le parole all'inquisitore: "Riduceteci in schiavitù, ma sfamateci!" Bè, in quell'affermazione ci sono un sacco di risposte ai nostri problemi.
Caro il mio Olegna.
Io non credo che nelle periferie francesi non vangano sfamati; il problema mi pare esattamente il contrario: l'appartenenza. Paradossalmente quelli che non mangiano (o assai poco) sono molto meno estremisti e anti-occidente di quelli che qualche miglioramento l'hanno ottenuto. Bin Laden è di buona famiglia; gli inglesi che hanno compiuto gli attentati nella metro figli di commercianti.
Allora: cosa sarà?
Aleph, ho finito ieri il capitolo in cui Ivan e Alesa iniziano a parlare, in trattoria, e oggi comincio il Grande Inquisitore.
Quindi se aspetti domani a raccontarlo, mi eviti lo spoiler e mi fai un gran favore :D
Olegna Olegna, se fossi Berja ti manderei affanculo.
Il senso delle parole di Ivan, tutte le parole non solo quella frase, è profondo e quanto mai vero.
L'uomo è l'animale più adattabile e malleabile cha la natura conosca. Abbiamo passato indenni secoli bui, dittature naziste e comuniste feroci, massacri devastanti. Ma qua stiamo. Possiamo subire tutto da tutti, ma che nessuno si azzardi a toglierci il nutrimento. Oltre al pane, esiste un cibo per la mente che, una volta che la pancia è piena, ha lo stesso valore nutritizio del pane.
Agli immigrati il governo francese ha dato una casa, un lavoro per sgobbare e portare a casa la pagnotta ma si sono dimenticati di dargli un'idea, un futuro, un pò di speranza, ovvero: cibo per la mente. Questo è un cibo fondamentale per crescere osservando la propria vita con una certa tranquillità. E qui non c'è nè sinistra nè destra che tengano, tutti noi ci siamo dentro fino al collo.
Aboliamo gli spot? Cancelliamo la società dei consumi?
Ok, prendiamo per buono il consiglio di Berja. Mi domando allora, perché persone che vivono in una società che non è consumistica vogliono venire qui da noi per farsi corrompere dal nostro modello di vita? Perché questo masochismo? Tengo a sottolineare che i VERI affamati, nel senso stretto della parola, noi non li vedremo mai qui in Europa se non nei servizi televisivi.
Allora cos'ha di così interessante la nostra società così corrotta e corruttibile da invogliare, anche in questi giorni di battaglie cittadine in Francia e la palese dimostrazione del fallimento del progetto di integrazione culturale, numerose persone a venire da noi?
Ci troviamo di fronte alcune opzioni: vengono per soldi. Per sfruttare opportunità. Vengono per trovare un lavoro che da loro non c'è. Pochissimi per sfuggire alle persecuzioni politiche e di guerra. Altro non mi viene in mente ma non è importante.
Molti di noi si indignano quando gli immigrati accolti in Europa fanno sentire la loro voce dicendo che l'Europa sta decadendo perché i valori su cui si è finora appoggiata, stanno cedendo. Della serie: questi vengono, trovano lavoro, metto su famglia, fanno figli come conigli e poi rompono pure i coglioni col fatto che l'Europa non gli piace, si incazzano e bruciano tutto.
Ma allora per quale minchia siete venuti qui??
Non potevate starvene a casa vostra???
Io rileggerò il Grande Inquisitore per ragionare ancora un pò su questo argomento.
La mia paura è che tutti, e sottolineo TUTTI, siamo messi male. Che si abiti a Rabat o a Stoccolma, il problema non cambia.
ps: sì caro Berja, il cappello di Schopenheur stavolta ce l'ho io.
"La civiltà Occidentale è una merda, la cooperazione una buffonata".
E meno male che i luoghi comuni idioti partivano da destra. Sulla civiltà Occidentale c'è sicuramente molto da dire perchè essa come ogni società non è esente da errori. Però è nella civiltà Occidentale che emigra la gente dai paradisi del mondo non occidentale (guardacaso spesso comunisti o islamici). E' in questo schifo di civiltà Occidentale che tu lavori per 8 ore al giorno (e dubito in fabbrica), è in questo luogo così corrotto che tu puoi dire e fare quel cazzo che ti pare senza essere sbattuto in qualche carcere duro o fucilato.
Di recente a Reggio Emilia mostravano alcuni no-global protestavano contro la guerra in Iraq, tra cui quattro ragazze che si sono denudate completamente (strano è come no sentissero il freddo a 15°, ma qualche deduzione la si può fare) poi alcuni agenti coprono le ragazze e le portano via assieme all'invasato che urlava al megafono, il quale non appena è stato sfiorato da un carabiniere ha alzato le mani e spalancato la bocca come a gridare alla repressione.
Ecco, questo è un esempio quotidiano di vergognosa civiltà occidentale. Certamente cose simili non accadrebbero a Cuba.......
Amico Aleph..cibo per la mente..speranza..
Il tutto accade quando vi è disgrazia, epidemia, feudalesimo, ingiustizia..le speranze, i "valori", nascono nello scontro, sono le bandiere delle armate che si confrontano sul campo..
ma in una società moderna che funziona, diciamo la svezia (la norvegia, la finlandia) con un minimo di giustizia sociale, con l'assistenza pubblica, il benessere diffuso..di cosa vuoi nutrire le menti umane? Al massimo di qualche spot. Triste ma così. I migliori scrittori escono nei periodi infelici, sotto le tirannie..
E tuttavia, per il bene dei nostri concittadini (che come disse Wilde preferiscono che Dio ci preservi dai dolori fisici, che a quelli morali ci pensiamo noi) e per il mio: non scambierei mai la tranquillità materiale, la pensione, la possibilità di uscire di casa senza che taglino la testaper un mondo più feroce ma moralmente vivo.
Questo ci accade, mentre veniamo assaliti da moltitudini piene di valori (perchè provenienti da paesi e culture infelici, sconvolte dalla guerra e dalla miseria, abbrutite dalle tirannie).
Come difenderci?
Boh..
aleph mi sa che ti sei tolto il cappello da schopenauer e ti sei messo quello da bossi.
rimettiti il cappello da aleph e evita di dire stronzate atroci come questa: "Della serie: questi vengono, trovano lavoro, metto su famglia, fanno figli come conigli e poi rompono pure i coglioni col fatto che l'Europa non gli piace, si incazzano e bruciano tutto.
Ma allora per quale minchia siete venuti qui??
Non potevate starvene a casa vostra???"
che concetti sciocchi e superficiali, oltre a leggerlo, "il grande inquisitore" lo devi anche provare a comprendere.
Berja, non mi deludere anche tu...
Quel periodo inizia con "Molti di noi si indignano...etc."
Cerca di percepire la sottigliezza con non sono io che parlo, ma "molti di noi".
In altre parole: ho dato fiato ad una voce che non mi appartiene ma non per questo volto la faccia dall'altra parte per non sentirla.
E completo aggiungendo che in tema di immigrazione sono l'ultimo che ne deve parlare male, essendo io di orgini venete contadine, di quelli che se ne andarono altrove con il sacco di vestiti sulle spalle e i bambini in braccio.
Ok, baby?
madonna, quanto siete polemici!
E non hai visto ancora il meglio del nostro repertorio...
Stay with us, the best in town.