Credo che sia impossibile passeggiare per Gerusalemme anche un solo giorno senza vedere soldati che picchiano palestinesi.
Sono tornata altre volte, in Israele, e ci ho portato mia figlia.
Mi raccontava, poco tempo fa, che ciò che più le è rimasto impresso di quel viaggio è, manco a dirlo, la scena del pestaggio di un palestinese in strada.
Più delle mura della città, più del Santo Sepolcro, del Muro del Pianto, della Moschea della Roccia, di Al-Aqsa.
Più dello Yad Vashem e della nostra ricerca di nomi italiani e spagnoli tra gli ulivi che ricordano i Giusti.
La violenza del presente.
Con Sharon si è chiuso il mio ultimo viaggio in Israele.
Eravamo appena tornati da Gerusalemme quando lui, circondato da uno schieramento di soldati, fece la famosa "passeggiata" derisoria sulla Spianata delle Moschee.
Scoppiò la II intifada, poi la carneficina, l'assedio ad Arafat.
Tutto l'orrore degli ultimi anni.
La distruzione.
Per me, la perdita definitiva del mio senso dell'innocenza da straniera, del desidero - sempre più disperato - di equidistanza. E della speranza, certo.
Persi il passaporto con tutti i suoi timbri israeliani.
Ne ebbi un altro, su cui oggi spiccano due anni di permesso di residenza in Egitto. Volevo essere libera di viaggiare in Medio Oriente. Dare le spalle a Israele, alla distruzione e all'orrore.
Non tornarci più.
Non dargli più una lira, i centesimi di una cartolina.
Finito.
- snip -
http://www.ilcircolo.net/lia/, nella realtà si chiama [nome e cognome],
che insegna in una scuola milanese. Vi invito anche io a dare un'occhiata a
questo blog. Non ne sottovalutate l'importanza mediatica, è un blog molto
visitato e nella classifica dei blog italiani è il 33° nell'afflusso di
lettori. Spesso viene citato dal portale di Libero; in breve è letto
veramente da molta gente.
E' nota come esperta - sul web - del mondo mediorientale, e ha vissuto per
un paio d'anni in Egitto, e ha uno dei siti più perfidamente antisemiti che
si possano trovare sul web italiano.
- snip -
Veramente triste questa vicenda.
Avevo letto con attenzione, nell'ambito del thread su Sharon, l'intervento di Lia, il cui link era stato postato da qualcuno.
Un intervento, come dici tu, certamente violento, ma comprensibile e soprattutto pieno di fatti incontestabili perchè vissuti da Lia sulla propria pelle.
Alcuni anni fa (quattro per l'esattezza, maggio 2002) con la mia associazione organizzamo qui a Portici (Napoli) un incontro sul tema della convivenza tra Israleliani e Palestinesi. Ospiti, il leader della comunità palestinese di Napoli (dove di palestinesi ce n'è un buon numero) ed una importante esponente della comunità ebraica. Padrone di casa Padre Giorgio, mio caro amico, prete cattolico. Una foto piena di sole e sorrisi testimonia la bella area di distensione e dialogo di quella giornata: ognuno sulle sue posizioni, ma senza chiusure, senza violenza (nè fisica nè verbale). All'epoca pensai che a partire da questo fosse possibile costruire, almeno qui in occidente, un dialogo Israele-Palestina e mi resi conto che questa volontà era di tutti, anche di quelli più direttamente coinvolti.
Oggi vedo i media intenti a dividere, a mettere l'accento sui torti dell'uno e dell'altro; io stesso prendo spesso posizione contro Israele, occupante della Palestina; non ho più contatti con le persone di cui sopra ma so che il dialogo è fermo a quell'incontro.
Oggi mi fa rabbia che non si trovi di meglio che pubblicare nome, cognome ed indirizzo di Lia per rispondere ad argomentazioni reali, se pur non necessariamente condivisibil.
Dov'è la civiltà, che fine stiamo facendo?
Più che uno spunto di riflessione ho una domanda: Israele che genere di stato deve essere considerato? I casi sono due: o si deve considerare una teocrazia, e in tal caso criticare Israele è un po' come criticare gli ebrei in generale; oppure si deve considerare uno stato laico, anche se composto in massima parte di ebrei, e in tal caso le critiche a Israele possono essere considerate immotivate, feroci, esagerate, magari anche antisioniste, ma di certo non antisemite. Sarebbe un po' come se qualcuno criticasse la politica estera italiana, e il papa se ne saltasse fuori dicendo che è un attacco e una persecuzione nei confronti dei cristiani.
Il punto del mio discorso è che sono un po' stanco del fatto che qualsiasi critica feroce verso la politica israeliana venga ormai considerata un segno inequivocabile di antisemitismo. Ormai non mi curo quasi più di accuse del genere, il che un po' mi inquieta, perché chiaramente riduce la mia capacità di riconoscere i veri episodi di antisemitismo. A furia di gridare "al lupo, al lupo", si rischia che quando il lupo arriverà davvero, nessuno andrà in soccorso.
In effetti il medioriente è pieno di paesi per nulla democratici dove i diritti umani contano zero.
Difficile capire perchè tutto questo odio nei confronti di Israele che, alla fine della fiera, è uno dei meno peggio.
Senza seguire le polemiche dedalus, sicuramente la Siria, l' Iran o la stessa Giordania (a parte la bella regina) sono regimi assoluti e spesso vioelnti (in Giordania di palestinesi ne hanno fatti fuori decine di migliaia) eppure...
Innanzitutto, bravo, alberto. Questo post è bellissimo. Sono questi i post che mi riconciliano con omb. Lo so, fai quello che vuoi, omb non si rivolge a me. D'accordo, però, viste le recenti polemiche sul "tono", mi piace pensare che questo post possa avere dentro (non ce l'avrà sicuramente) un effetto, seppur inconscio, delle cose che ho cercato e, spero, essere riuscito a dirti, al di là dei battibecchi, in quell'occasione.
Ti capisco perfettamente: non sono ebreo, ma in un certo senso, è come se lo fossi. Mi ci sono sempre sentito. Fin da quando a 3 anni andai in un asilo, stupendo (ora non esiste più) che stava a Milano in piazza Aquileia, nato, fondato e gestito da ebrei "laici". Il suo fondatore è un grande amico di Moni Ovadia. E' di sinistra, è una persona di intelligenza rara e di sensibilità superiore, non ho paura di dirlo, alla media. In quell'asilo scoprii e me la tengo stretta fino ad oggi la creatività, l'amicizia profonda (sono tutt'ora i miei migliori amici, quelli con cui ho fatto tutto) e l'affetto, la curiosità, il coraggio. Mi viene da ridere, ma nessuna scuola mi ha poi dato gli stessi valori. Era un asilo ebreo. Era un modo di fare loro. Non timore a dirlo: altrove non esiste. E' qualcosa che senti. Io, da gentile, l'ho sentito fino in fondo.
Le parole di Lia fanno in parte male anche a me, pur non essendo mai andato a Gerusalemme (sicuramente un giorno ci andrò: dev'essere una città meravigliosa). Eppure io stesso negli anni sono sceso diverse volte in piazza, penso al liceo, per la causa palestinese. Diverse volte non ho potuto fare a meno di inveire contro Sharon. Diverse volte sono stato in paesi islamici, diverse volte ho conosciuto anche lì il loro amore, la loro stima, la loro sensibilità. E ho capito che tra quei due mondi c'è qualcosa che noi non possiamo capire. Qualcosa di paragonabile alla spinta di repulsione che si genera tra due magneti di senso opposto. Tu li spingi l'uno contro l'altro, ma loro si respingono ancora con più forza. C'è qualcosa di irrazionale: ho assistito a liti furibonde, nate dal nulla, tra alcuni di quei miei amici e altri di origine musulmana. Una in particolare, che mi fece quasi andare a vomitare la cena in bagno. Per mesi non volli più vederli del tutto. Poi riscoprii, tenendoli separati, la ricchezza straordinaria di tutti e due. Per me resta un mistero. Ma capisco bene Lia e il suo rancore e anche quello della SPI. In questi giorni ho ripreso in mano Jean Amery, e ho riletto, per l'ennesima volta, la sua teorizzazione del "rancore" come "morale". Non sono riuscito, come non ci sono mai riuscito, a dargli torto. Eppure, anche lì sento che c'è qualcosa di irrazionale. Non so cosa.
E ieri sera quando Berlusconi ha "dimenticato", parlando del Comunismo come male assoluto della storia, penso che l'irrazionalità sia un valore.
Correggo: in Amery "risentimento" come "morale".
Uno che fa così si commenta da solo e se ci fosse bisogno di aggiunte è un individuo orrendo e orrendamente coglione, vigliacco, etc... Dopodiché a me lo stile di Lia non piace, non ho intenzione di negarlo: diciamo che ha una "suasion" (motivo del suo successo forse eh? intendiamoci) che non suade la sottoscritta, e non c'è nulla da fare su questo.
Carolina
Uno che fa così si commenta da solo
Mica ho capito a chi ti riferisci..manca qualche cosa?
Io conosco la storia di Lia: è una che quando gli chiedi degli ebrei nei Paesi arabi ti cita un sito nazista [quello di VHO], per raccontare che non è vero. Però purtroppo io so che è vero. E tu ?
Precisazione Direttivo Spi riguardo a blog antiisraeliani
Lia di "Haramlik" ci ha fatto pervenire le sue rimostranze in ordine
al nostro comunicato dell'11 gennaio scorso. In primo luogo ci
informa che i suoi dati personali comparsi in una mail inviata
alla nostra lista di discussione, erano stati pubblicati abusivamente
sul sito citato nel comunicato e che era stata anche intrapresa
un'azione legale per farli cancellare. Prendiamo atto della
precisazione, anche se, di fatto - al 12 gennaio - sul sito in
questione i dati possono ancora essere consultati. In ogni caso,
sebbene non sussista alcuna responsabilità della
nostra organizzazione, non abbiamo difficoltà alcuna a scusarci per la
lesione della riservatezza che Lia denuncia. Non condividiamo l'atto
di diffondere i dati identificativi di una persona, che frequenti o
non frequenti il web, i blog o quant'altro, a prescindere da come si
giudichino le sue opinioni, sulle quali, è lecito ovviamente esprimere
altre opinioni.
Se qualcuno, a partire da questo episodio che riguarda la nostra
mailing-list, sta minacciando materialmente o figuratamente, via web o
altro, Lia o chi per essa, con riferimento alle sue opinioni o meno,
sta compiendo un atto inaccettabile e gravissimo, da cui noi ci
dissociamo totalmente e senza titubanze, aggiungendo che se qualcuno
lo fa in nome di una vicinanza a Sinistra per Israele, o addirittura
a nome di Sinistra per Israele, otterrà sempre, da noi, la più ferma
condanna, attaverso tutte le modalità del caso.
In secondo luogo, Lia ci ha voluto far sapere che non si riconosce
nelle posizioni stigmatizzate nel nostro comunicato dove si richiamano
"alcuni violenti interventi in vari blog che prendevano spunto dalla
malattia di Sharon per insultare, insieme a lui, l'intero popolo
israeliano", senza fare specifico riferimento né a Lia né al suo sito.
Che dobbiamo dire? Ci fa piacere che voglia prendere le distanze da
quelle posizioni e volentieri gliene diamo atto. Sinistra per Israele
non vuole colpevolizzare nessuno.
Noi non possiamo che ribadire che continueremo senza posa il nostro
lavoro politico: criticare e contrastare con le armi della ragione le
posizioni contro Israele che si presentino ingiustificate, violente, e
incapaci di equilibrio; un equilibrio oggi quanto mai necessario, tra
le ragioni degli Israeliani e le ragioni dei Palestinesi, soprattutto
in chi si pretende parte della sinistra, e militante per una Pace in
Medio Oriente tra due popoli in due stati.
Marco. Che si comporta così nel senso di violare inopinatamente la privacy di un'altra persona. Sono già passata così tanto per polemica su questo discorso che non mi dilungo. Al massimo do una fonte su uno dei modi possibili di intendere un "capovolgimento della realtà", modo su cui sono pronta a dialogare pacificamente anche sulle mie paginette o nella mia email per non infastidire/oberare Alberto: http://www.stradanove.net/news/testi/libri-03a/lapic1102031.html.
Però, come a mio parere il fatto che esistano persone così insultanti e abusive non rende giocoforza condivisibile lo scritto citato, così però le idee di Lia non rendono ammissibile una simile abusività nei confronti delle scelte di altre persone. Pure io preferisco non essere anonima, ma se chiunque altro vuole bloggare con uno pseudonimo non tiro mica su un casino!!! Poi questi sono temi non solo molto complicati, ma che suscitano emotività e con qualche ragione penso, mica solo su OMB, ma direi in Europa e nel mondo. Ognuno in proposito sia onesto più che non pretendere "verità" su cose che possono anche non interessare, tipo i dati anagrafici della gente.
Carolina
E qui ci mettiamo le considerazioni di metodo:
Lia non è anonima. I suoi dati sono facilmente reperibili in rete.
- snip del moderatore -
Con un minimo sforzo si scopre anche il suo codice fiscale.
- snip del moderatore -
In questi anni, ho assistito a decine di "colpi bassi" simili a quello di cui qui ci si lamenta. Sarà poco elegante, ma non è reato.
Inoltre, sforziamoci di contestualizzare la cosa. Tutto il frastuono è dovuto alla paura di Lia e di Dacia Valent (che non è nuova a "colpi bassi" simili, ma Lia non se ne è mai lamentata) di subire conseguenze da parte di "estremisti sionisti" pronti al pogrom nei confronti dei dissidenti.
E' questo che mi sembra interessante: che ci sia in giro tanta gente terrorizzata dalla esistenza di una psico-polizia sionista e/o convinti che "le Comunità ebraiche" siano così pericolose.
Ringrazio di cuore MMAX per il contributo, in linea con l'intento di questo post.
bravo alberto, hai fatto benissimo a togliere quella provocazione da vigliacco
E bravo nissim, hai rifatto esattamente quello che si stigmatizzava nell'intervento di Alberto, cioè hai ripubblicato informazioni su Lia che magari lei non vuole diffondere e che, pur essendo di fatto di pubblico dominio, per i più sono difficili da trovare.
Una sola cosa: non sai cosa sia il rispetto.
Per evitare che qualcuno, come nissim, si metta a cercare, questo sono io:
Antonio Di Matteo DMTNTN72A13L259N - II viale Melina n.37 80055 Portici (NA)
sia a nissim che a lia dico che non ci si puo' lamentare di essere stare nella tempesta dopo aver seminato vento.
Tranquilli, non intendevo fare alcuna provocazione. Solo mostrare che inelegante non vuol dire illegale, e che l'anonimato in rete è un vezzo, non un diritto.
Ora, se qualcuno vuole provare a pronunciarsi serenamente, oltre che sulla Palestina occupata, sui timori delle "squadracce sioniste", sul silenzio intorno alle vicissitudini dei sefarditi, sulle fonti che le negano (VHO, sito nazista), credo che la conversazione posa riprendere.
Per inciso: sono sostenitore di Sinistra per Israele, approvo e capisco le pressioni a proposito della Valent (che sono state il centro del thread - giusto per contestualizzare la questione.
Ma stavolta mi sembra francamente sprecata tutta l'attenzione per Lia, la quale da mesi va dicendo che alle elezioni si asterrà - oltre che l'antisemitismo non è un problema, che gli arabi sono i nuovi ebrei, che gli israeliani sono i nuovi nazisti ecc. ecc.
sarai un sostenitore di sinistra per israele, ma hai appena vanificato l'ottimo intervento di mmax.
strano modo di sostenere
Nissim. Che gli arabi siano i nuovi ebrei non lo so, ma che le "argomentazioni" (e non solo quelle, e da parte di chi ci governa, non di una blogger come me o come Lia) antiebree e antiarabe si assomiglino mi sembra abbastanza assodato a parte che sia gli arabi, sia gli ebrei sono semiti, che ci piaccia o no. Si tratta di "argomentazioni" strumentali se non finalizzate a: creazione di un immaginario del "nemico", razzismo, balle etc...
Ora, è anche per questo che non mi piacciono certi stili (non necessariamente certi contenuti, la mia obiezione permane, ma al tipo di "suasion" principalmente dato che non conosco TUTTI i fatti che si potrebbero/dovrebbero citare); il che però non vuol dire affatto che io sia sopporti un comportamento come quello di credersi i giustizieri della notte con una persona che esprime le proprie opinioni.
Carolina
per rotafixa: Echettedevodì, peccato. Ora parliamo di [come sono brutte le fonti di Lia sui] pogrom nei Paesi arabi ?
Soggetto che ti firmi nissim: ma allora non hai capito un'emerita mazza. Intanto invito Alberto a rimuovere il messaggio. In secondo luogo quelli costituiscono dati sensibili di una persona ed associarli alle sue opinioni personali e politiche in contrasto con la sua volontà è precisamente un'azione di violazione della privacy, che, IANAL, andrà valutata anche sotto il profilo legale.
Detto questo è il metodo che proprio non va. Oggi tra me e me mi veniva da definirlo da informazionecorretta, che già sarebbe discutibile per un'associazione che si definisce di sinistra, ma in realtà è anche peggio, visto che perlomeno loro se la prendono con personalità e fonti di informazione pubbliche. Qui no, non solo non si replica con argomenti alle posizioni che non si condividono, ma si adotta la linea della messa all'indice di privati cittadini da identificare nelle loro precise generalità.
Il meglio che si possa dire è che siete degli incoscienti senza senso della realtà. E' chiaro che portare alla ribalta un'oscura pagina web sepolta chissà dove ha un peso ben diverso dal lasciarla lì dove si trova. E' chiaro anche che esprimere opinioni che provocano reazioni così accese e incontrollate come fanno lia e la Valent espone - in potenza - a conseguenze più o meno spiacevoli da parte di tutti coloro che non sanno sostenere un confronto civile e che possono andare dall'essere sommerse di insulti al trovarsi qualche figuro un po' tocco sotto casa.
Non c'è affatto bisogno di tirare in ballo estremisti sionisti o il mossad perché si verifichi qualcosa del genere: l'Italia e la rete in questo momento fioriscono di esaltati di ogni genere ansiosi di dimostrare la propria fedeltà a Bush, la lotta santa all'Islam e quant'altro.
Oltretutto nel caso di lia, visto che svolge un'occupazione particolare, e visto che non ha scelto di fare vita militante, ma anzi vorrebbe poter esprimere liberamente il suo punto di vista sul m.o. quando lo ritiene, per poi starsene tranquilla ad occuparsi di altro, l'anonimato di rete è un buon stratagemma che si è inventata per farlo limitandone le conseguenze.
Il fatto che non si capiscano queste semplici cose è allarmante e se, e dico se, questo atteggiamento poi viene dall'interno della comunità ebraica non può che provocare forti perplessità, visto che sicuramente c'è una sensibilità e una coscienza particolari verso le discriminizioni dovute a opinioni o appartenenze.
Carolina. E chi nega che il razzismo sia una odioso. Ma tra Borghezio che pulisce i sedili del treno e Auschwitz con gli esperimenti sugli esseri umani, c'è una grande distanza: non morale, ma almeno politica.
La Shoah è il punto più basso della storia dell'umanità, peggiore di tutte le persecuzioni, anche delle molte subite dagli ebrei, che ne hanno subite anche in terra araba, vedo che qui nessuno ha voglia di parlare. Il vizio di urlare al nazista ogni volta che si vede una divisa è alquanto pericoloso, peggio di ogni revisionismo e delle battute di Berlusconi. Se poi quella divisa è israeliana il gioco è almeno sospetto.
Poi, visto che mi tocca ripetermi, mi ripeterò. E' indubbio che questa sulla lista di SpI sia stata una mossa sguaiata. Ma non illegale, come ben sa la Valent. Io ho visto minacciare decine di cause per "violazione della privacy" in rete e non ho assistito a nessuna condanna.
Ora, io non riesco a preoccuparmi perché Lia incappa nella maleducazione di qualcuno. Ma se mi si dimostra che là fuori ci sono squadracce sioniste pronte a massacrarla per aver osato criticare Sharon, non esiterò a difenderla, anche a rischio della vita, come pochi cittadini egiziani hanno fatto quando miei parenti sono stati massacrati laggiù - cosa che lei nega, appoggiandosi a siti nazisti.
Nel frattempo mi viene da ridere: queste squadracce non le vedo, i siti nazisti sì.
se ci si riesce serenamente e senza preconcetti sì, altrimenti no.
voglio per l'ennesima volta ricordare che pur leggendo lia, non ho le sue stesse idee e percezioni di israele. può sembrare strano ma ho le mie, e continuo ad averle anche dopo aver apprezzato gli interventi di lia.
e non mi costa nessuno sforzo.
mi costa invece molto sforzo leggere, tra posizioni apparentemente documentate e ben costruite, paura, disprezzo, odio.
soprattutto paura.
Che Antonio permetta ai giudici di stabilire se vi è stata o meno violazione della privacy - leggerò con molto interesse notizie in proposito. Lui inizia in seconda persona singolare, poi però passa al plurale ("siete degli incoscienti senza senso della realtà"- *siete*, chi ?). Se la prende con il metodo di chi "mette all'indice privati cittadini da identificare nelle loro precise generalità" - come fa la Valent, no ? Ma la cosa sorprendente è che considera parte di un confronto civile il silenzio (di Lia) sulle persecuzioni antisemite nei Paesi arabi - però si addolora quando vede ebrei che non stanno in silenzio. Surreale. Ripeto: quando ci saranno le squadracce sarò il primo a difendervi (te e Lia) Intanto grazie per lo spettacolo divertente.
Rotafixa: io nel blog di di Lia non vedo posizioni apparentemente documentate e ben costruite e nemmeno paura, disprezzo, odio. Vedo delle banalità. Vedo che quando le si chiede di parlare dei pogrom avvenuti nei Paesi arabi, lei risponde citando un sito nazista. Sarà strano, ma non riesco ad apprezzarlo. Tu sì ?
[ah, qui ci va il disclaimer di rito: considero sguaiato e maleducato il post di Sinistra per Israele in cui il nome di una insegnante milanese viene a quanto pare legittimamente associato ad un blog]
Nissim. Borghezio non "pulisce i treni". Borghezio è una delle tante, troppe nefandezze pagate dai soldi dei contribuenti e infamanti per questo Paese e pure per l'Europa. Tecnicamente quello che fa è spruzzare disinfettante dove sospetta che ci possano essere puttane - un altro democratico eroe eh? Poi notoriamente i treni dei pendolari sono pieni di puttane!!! Se lo pagassero per pulire i treni, mi fregherebbe un lella di lui. :-)
Politicamente, è schierato con gente che le guerre le fa, in qualunque modo le voglia chiamare, contro il diritto internazionale, inneggiando alla civiltà in modo del tutto inopinato e altrettanto privo di fondamento giuridico o morale qualsivoglia - e questo è un motivo per cui tendo ad alterarmi quando un Paese che ha gente così, "eletta democraticamente" biensur, dà del fascista a Israele. Io non mi ci metto ad accusare così Israele - che poi per alcuni si tratti di un modo come un altro di esprimere il proprio sconforto a vedere la situazione di una Terra mitica/mitizzata, è un altro discorso (non mi ci metto lo stesso, comunque).
Questa - Borghezio & co. - è anche gente che ha esternato di complotti ebraici sul caso Fazio, per dirne una!!! Che c'azzecca con gli Ebrei se non eventualmente "ma solo la domenica" :-) (pure qui si parla dell'eventualità di un suo fatto privato per me)???
Io critico stili, "estetiche", "battute", politiche e tesi negazioniste, con una preferenza per gli stili perché forse se l'Itaglia cambiasse quelli cambierebbe pure il resto - sperando comunque che invertendo l'ordine degli addendi il risultato cambi il meno possibile, insomma, per me, da qualche parte si dovrebbe cominciare in merito.
Questo anche secondo me proprio per il fatto di non eccedere nell'attenzione a questo o quel fenomeno isolato, anche se permane tutto il mio disprezzo oltre alla sfiducia anche per la criminalizzazione delle opinioni. Oltretutto sono parimenti convinta che pure i tabù possano nuocere alla democrazia, quindi figurati che dilemma!!!
Questo intorno alle interconnessioni fra questi difficilissimi discorsi e la Shoah.
Intorno alla persecuzione degli ebrei in terra araba ti dirò che conosco una persona a me cara che è venuta via dall'Egitto a 18 anni per quei motivi. Non ne parlo volentieri per riservatezza anche su questa persona. In ogni caso ci sono state.
Come dici tu e come in altro modo dice Rotafixa, mi auguro che ci permettiamo tutti di non urlare.
La Valent non la conosco come blogger, mi ricordo che ha fatto la deputata del PDS e penso sia una persona stimabile - continuo a non capire che cosa c'entri con questo discorso salvo in termini politici, comunque, però divento logorroica se mi metto a discutere anche delle sottigliezze del razzismo e delle sue percezioni.
Le leggi della privacy sono un ginepraio, la correttezza personale meno.
Perché Lia possa esprimersi senza subire minacce o lesioni alla sua incolumità psicofisica mi esporrei anch'io a ogni rischio (questo però somiglia a Voltaire che qualcuno accusa di antisemitismo, :-) siamo alle solite :-))).
Carolina
hic et nunc nessuno vuole parlare delle persecuzioni subite dagli ebrei nei paesi arabi perche' non e' di questo che si stava parlando, e non puoi imporre un argomento di discussione.
personalmente posso dire a lia di aver criticato apertamente sharon (da me nominato "vecchio assassino") in ambienti ebraici senza aver subito ritorsioni fisiche e a nissim di aver difeso lo stato d'israele in ambienti antagonisti senza essere accusato per questo di essere un agente del mossad.
credo che gran parte degli effetti che si subiscono dipendono dalle azioni causate da noi stessi.
un po' piu' di autocritica perfavore.
Io non mi aspetto affatto che una discussione su questi temi debba avvenire sorseggiando del the in tazzine di ceramica, ho anzi a noia le buone maniere quando sono in evidente discrepanza coi contenuti.
Ma non stiamo parlando di questo. Spostare il focus dalle argomentazioni alle persone non è una dimostrazione di mancanza di tatto o ineleganza è la negazione stessa della possibilità di discutere, anzi è il rifiuto a priori del confronto.
Questo lo voglio dire a Nissim polemicamente e ad Alberto senza alcuna polemica, perché mi sembra c'entri con l'auspicio con cui conclude il suo bel post: ci sono delle precondizioni perché un dialogo tra posizioni diverse possa avvenire e queste non le puoi aggirare o superare sul piano dei contenuti, perché vengono prima.
Poi chiaramente non conosciamo i contenuti della lista di SPI e quindi è naturale che la valutazione sia decontestualizzata.
nissim, mi vedo costretto a spiegartelo meglio: paura, disprezzo e odio non li vedo negli interventi di lia, ma in quelli di coloro che attaccano lia.
è quindi evidente che con te, che a quanto pare usi il metodo voltafrittata, non si può avere il tipo di discussione chiesto gentilmente da alberto e che mi sento di sottoscrivere.
Nissim il passaggio dalla prima alla seconda persona è intenzionale. Normalmente presto la massima attenzione nel distinguere gli interlocutori. Tuttavia la grossolanità del gesto nei confronti di Lia e il fatto che da altri, oltre all'autrice del messaggio nella lista SPI, non sia percepitoo come problematico, ne abbiamo avuto dimostrazione qui e nella risposta del comitato direttivo, mi fa ritenere che sia più corretto parlare di un voi.
Personalmente non ho invocato né nazisti, né squadracce punitive. Non è che il drammattizare i toni ha lo scopo di meglio minimizzare le proprie responsabilità?
E infatti ho parlato di inconscienza perché vedo un'incapacità di valutare nella giusta proporzione gli atti, gli accadimenti, le azioni. Sull'episodio in oggetto. Di tutto il resto non so, visto che la lista SPI è legittimamente privata.
Quanto ai risvolti legali ho specificato che non sono un avvocato (IANAL), ma mi premeva osservare come tutto il principio della violazione di riservatezza si basi sulla rivelazione di dati sensibili in contesti non appropriati, non sul semplice fatto di essere o non essere i primi a rendere pubblici questi dati. Un ospedale che mi ha avuto in cura avrà una registrazione clinica del mio stato di salute: ciò non autorizza un infermiere, che pure vi avrà accesso, a portare al di fuori della struttura i dati che mi riguardano.
Il caso delle informazioni contenute in una denuncia è equivalente e il fatto che qualcuno l'abbia già esposta su internet non cambia la sostanza del problema.
Qua non si tratta di valutare se a termini di legge ci sia stato un dolo, cosa che non ho la competenza di fare, ma di una questione di principio o se non altro di buon senso.
Ci vuole appena un po' di buon senso per capire che l'identità di Lia non è né nota né pubblica. Io la leggo da mesi e non l'ho mai saputa, anche se non mi manca certo la curiosità o la capacità di usare mezzi di ricerca.
Evidentemente chi è riuscito a tirarla fuori se l'è cercata per bene. A quale scopo dunque? Se non sapessi che in SPI ci sono persone perbene a questo punto mi inquieterei. O forse mi inquieto proprio per questo. Mi sembra una circostanza che merita chiarimenti: non è normale.
Ringrazio comunque per l'offerta di difesa e ricambio. Se il destino me lo consente non ne sono per il momento bisognoso. C'è da dire però che non godo di particolari attenzioni, malevoli o benevoli che siano, ed esercito un impiego a bassissima interazione sociale, lontano anni luce da quello dell'insegnante, cosa che mi esime quasi del tutto dal preoccuparmi delle posizioni che esprimo. Non so se mi spiego.
Quanto ai silenzi, mi piacciono quelli di riservatezza o di riflessione. Gli altri non li gradisco e non li desidero. Però si colmano parlando a propria volta e non addebitandoli ad altri o desiderando per contrappeso che si zittiscano le voci altrui.
Saluti.
Sperando di non essere, come al solito, censurato da chi detiene il potere (solo di questo blog, fortunatamente).
Quello che uno vede, quando gira un paese, dipende molto dalla sua dispozione d'animo iniziale; che non è mai neutra.
Così si può attraversare un paese arabo qualunque, vedere un sacco di cose che non piacciono, ma pensare che comunque quella è la loro cultura, il loro modo di vivere.
Lo stesso avviene (avvenne a Lia) visitando Israele; ma lì, alla prima cosa che non piace, esce fuori una cattiva disposizione di fondo che alla fine rende intollerabile la prosecuzione della visita.
Che da un punto di vista obiettivo (razionale) Israele (paese dove sono stato varie volte) sia più democratico, liberale e garantista dell' Egitto (altro paese in cui sono stato) della stessa Tunisia o dell' Iran è più che evidente.
E tuttavia anni di posizioni politiche filo-palestinesi finiscono per creare una disposizione d'animo talmente negativa per cui ad alcuni (non tutti, fortunatamente) pare di traversare il Cile di Pinocchietto. Così non è; ma la realtà -come spiegò Kant- è quella percepita dal soggetto (che la percepisce come è predisposto a percepirla).
Sharon è stato sicuramente un uomo duro, con molti crimini alle spalle (al pari di Arafat); ma alla fine ha fatto una scelta politica da statista. Lo stesso non si può dire dell'ex leader palestinese, rimasto fino alla fine abbarbicato alla guerra e ad un potere di stampo familiare.
Dedalus, Sharon ha fatto una scelta da uomo libero, Arafat una scelta da uomo assediato, in gabbia, ovvero una scelta non libera. E' questo compromette la tua visione dei fatti e dei personaggi.
Comunque questo è off-topic rispetto al tema, che è la violazione (se non legale per lo meno morale) dell'identità di Lia.
P.S.: dlla censura eri stato avvisato, quindi quando hai scritto già sapevi a cosa andavi incontro.
Sono veramente felice della piega che hanno preso gli eventi. La pace comincia da ognuno di noi.
Chi detiene il "potere" avvisa delle "sue" condizioni..capisci bene che il rapporto è, per così dire, unilaterale.
Rispetto a Lia: fa bene SPI a scusarsi, ma al soggetto in questione perdonate tutti frasi ed espressioni che se venissero da altri sarebbero violentemente represse.
Non parlo poi della Valent..
Dedalus,
Lia palesa apertamente i propri "giudizi di valore". Ciò la rende estremamente trasparente e corretta, si condivida o meno ciò che scrive.
Il che non può certo dirsi di molta altra gente.
Dedalus: visto che la cosa è finita bene, e mi illudo anche un po' per merito di questo articolo, mi concedo come premio una replica anche a te.
Questo luogo di dibattito è aperto a tutti (lo dimostrano centinaia di post in cui ne sono state dette di tutti i colori, anche sul sottoscritto) e come in tutti i luoghi aperti della società occidentale, occorrono delle regole. L'anarhia è un bel sogno anche mio, ma finché persone come te e i fan di Di Canio non saranno rieducate, avremo bisogno delle "forze dell'ordine".
Su OMB ci sono regole generali e regole specifiche. In questo thread ho ne ho premesso alcune specifiche che tu hai violato immediatamente, consapevolmente e (opinione mia) strumentalmente. Coerentemente ho rimosso i post, che conservo a futura memoria.
Questa è la situazione. Se ti senti perseguitato o discriminato o censurato, vai nel formettino "Parliamone!" ed esponi le tue istanze. Ma non ne discutere qui, perché è fuoriluogo e fuoritema.
grandissimo Al, quale efficacia!!! Però ci puoi fare dei nomi di fan dell'ex calciatore? So che forse li trovo in thread passati, ma sono ugualmente curiosa poiché almeno in questo thread andato bene non ne ho visti!!! :-)))
Carolina
ma finché persone come te e i fan di Di Canio non saranno rieducate, avremo bisogno delle "forze dell'ordine".
1) Rieducazione fa venire alla mente..(madame Zedong)?
2) Il livello di appartenenza ad una visione del mondo democratica di chi non intende veder messi in discussione (e perchè no? irrisi) i suoi valori o gusti (vedi il cantautore politico) è ancora molto dubbio..
3) Io non mi sento ne' perseguitato ne' discriminato (personalmente). Ritengo esistano alcuni -Alberto in testa- che utilizzano gli strumenti di cui dispongono (in questo caso la possibilità di tagliare gli interventi) perchè poco amanti dell'ironia nei confronti dei propri valori. Comprensibile, non giustificabile.
1 - assolutamente sì, a questo pensavo
2 - distorci la realtà. Questo luogo è casa mia, fino a prova contraria. Tu puoi entrare gratis e senza chiedere permesso, puoi anche dire la tua. Però - se lo vuoi fare - devi rispettare le mie regole. Altrimenti, trovati altre case da frequentare.
3 - vedi 2
Spero di essere stato chiaro. Eventuali follow up non qui - verranno rimossi - ma se proprio non ne puoi fare a meno, privatamente all'indirizzo che compare ovunque.
Rispondo qui perché mi stanno avvisando in molti di un brutto follow-up di oggi, che peraltro che già conosco. Purtroppo le cose non sono mai semplici, la pace è difficile a Milano come in Medio Oriente.
Ho letto il brutto post comparso su Usenet a proposito di questa storia e ho già reagito come potevo, segnalando l'accaduto ai responsabili di SpI - che certamente non ne sono al corrente - perché prendano provvedimenti.
Chiedo a tutte le persone di buona volontà di trattenere le tastiere. Un incendio non si spegne mai al primo colpo, qualche po' di brace è sempre in agguato. Ma siamo sulla buona strada.
Hail!
What do you think about Tokio Hotel? >:)