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Alberto Biraghi
Responsabilità condivisa
«Esposti inermi al freddo, alla fame, alla violenza, agli SS e ai loro cani assassini, al fango e alla pioggia, eravamo tutti candidati ad una morte precoce. Politici, musicisti, scrittori, contadini, militari, sacerdoti, gente comune, zingari, omosessuali, mendicanti, prostitute, alcolizzati, persone affette da malattie veneree e testimoni di Geova, tutti condividevano le nostre pene e il nostro destino, anche se spesso in termini e in misura diversi. Un mondo di miseria, di sporcizia, di fame e di terrore ci assediava senza requie: il nostro corpo doveva far fronte ad una vita fisica e psichica devastante. E non sempre era vincente. Anzi. Posseduti contemporaneamente da tante emozioni violente, non eravamo più noi stessi, ma il prodotto di un mondo da incubo, irreale, i cui fili erano tenuti dagli SS. Molti di noi erano trasformati da questa lotta senza quartiere in violenti, ladri, vili e traditori. Altri, invece, riuscivano a mantenere saldi i propri principi».
Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Unione Sovietica aprirono i cancelli di Auschwitz e il mondo non ebbe piùscuse, dovette inchinarsi all'orrore. Le parole di una persona immensamente cara, Nedo Fiano, sopravvissuto allo sterminio, chiudono la settimana che OMB ha dedicato alla
memoria. Sono tratte da
A5405 - Il coraggio di vivere, un libro che ogni persona di buona volontà dovrebbe acquistare e leggere di tanto in tanto.
Mentre scriviamo queste note, Nedo sta tornando da Vicenza dopo aver tenuto l'ennesima conferenza per la memoria (oltre 600 al suo attivo) di fronte a una platea di ragazzi che grazie a lui hanno potuto sfiorare la tragedia della Shoah. Una tragedia di cui l'Italia intera condivide la responsabilità. Ancora Nedo, da un'intervista a
Varese News:
«Tutto quello che è accaduto non sarebbe accaduto se ci fosse stata la solidarietà e la mancanza di questa è stato ciò che ha alimentato la strage. Per capire bisogna parlare del 1938 e delle leggi razziali. Il paese di Dante, di Michelangelo e di Leonardo, ha prodotto anche gli scienziati che hanno avallato la menzogna della razza, affermando che esisteva una razza ariana, e gli ebrei, non essendo ariani, era giusto che venissero estromessi dalla vita civile, dalla società, nonché avviati allo sterminio. Quello era il tempo in cui il signor Levi direttore di banca veniva cacciato e i colleghi, anziché indignarsi, si fregavano le mani perché si liberava un posto. E così successe nelle università, nelle scuole, nelle aziende. Questo è il punto, in Italia un movimento di opposizione alle leggi razziali non c'è mai stato».