Dal mio punto di vista di osservatore assolutamente ignorante che si limita a leggere i commenti sui forum, mi pare che gli elettori di centrosinistra (non solo milanesi) abbiano mandato un solo eloquente segnale ai vertici Ds milanesi: un sonoro mabbaffanculo a chi ha candidato il due di coppe anziché una figura carismatica e di spicco, perdendo un'occasione più unica che rara.
Per continuare la saga delle traduzioni: «Complessivamente — risponde il segretario ds — non siamo riusciti a dare l'idea che questa fosse una grande occasione per il cambiamento. È una responsabilità che si deve assumere Ferrante e che ci dobbiamo assumere noi come partiti, a cominciare dai Ds che sono il partito più grande della coalizione»
Che tradotto significa: Gli elettori non ci hanno capiti, principalmente a causa di Ferrante, e gli errori commessi dai partiti sono stati frutto della scelta di tutti, specialmente nei DS, quindi io non ho colpe e proseguo per la mia strada senza dimettermi. Ragionamento, questo, che mi sembra confermato dalle dichiarazioni riportate nel seguito.
Clap clap...
sì, ma è un'assurdità. qui uno dei pochi che ha parlato con i milanesi è stato proprio Ferrante. che piaccia o meno.
Carolina
In due parole: a Milano avete pensato di sconfiggere Letizia Moratti con un progetto politico nato all'ultimo momento, vuoto di contenuti, basato su una faccia. Quello che è peggio è che ancora oggi ci tocca sentire qualcuno che dice "con Veronsei avremmo vinto" o "gli elettori hanno dato un segnale".
A Milano si dice "mal trà insema"...
Roberta, non so che cosa abbiamo pensato tutto il milione e mezzo di gente che siamo. so che Ferrante ha parlato a una cittadinanza che non parla in prevalenza e da anni il comunistese. ha parlato a chi parla questa lingua e ha deciso che valesse bene tentare anche per gli altri. quello che in alcuni non è scattato, secondo me, è stata l'umiltà. tutti quelli del questurino, del due di picche e di tutti 'sti commenti personali su Ferrante mi pare che più che altro siano a) gente con poltrone, b) preoccupati del "che cosa penseranno di me gli altri?" e c) di cose tipo "la grande Milano", solo non vedono il fatto che ci si arrivi/torni CON l'altra gente.
Carolina
Secondo me, da quando è nata la Lista Ferrante, e da quando si è capito che aveva un progetto proprio indipendente per certi aspetti da quello dei partiti che avevano scelto Ferrante come candidato ideale, è successo qualcosa. Si è rotto qualcosa. La lista Ferrante infatti ha un suo programma leggermente, ma non poco, diverso da quello del resto della coalizione. vedere le brochure distribuite per credere. Più si va avanti e più mi sembra, ho l'impressione che la cosa non sia piaciuta al resto della coalizione che, se fino allora aveva sostenuto Ferrante con slancio (si veda anche gli interventi prima delle Primarie) dopo ha storto il naso, e ha sostenuto con sufficienza. non ho elementi concreti per dirlo. Ma da quel che ho visto e che mi è capitato di notare, lavorandoci, lì qualcosa si è spezzato.
Achab, è che è saltato fuori che Toticchio è meglio di loro secondo me quando invece inizialmente qualcuno aveva pensato solo di usarlo. adesso in ogni caso voglio che facciamo qualcosa contro la devolution anche se questi non si capisce nemmeno che cosa ne pensino. prima o poi smetteranno di menarsela sul burocratese di chi si deve prendere le responsabilità e si renderanno conto (se non sono degli idioti) di qual è il gioco, di chi lo fa, di chi sono i burattini e chi il burattinaio, nonché del fatto che è troppo comodo mandare avanti gli altri e che esistono dei problemucci un po' generali dei loro... e che il voto lo si esprime su quelli e non sulle facciazze più o meno brutte... chi non spedisce quello che metto in calce o è di destra o è imbalsamato :-)))
Carolina
AL REFERENDUM PER L'APPROVAZIONE DELLA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE
VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE NO
Perché vogliamo avanzare dalla democrazia formale verso la democrazia reale
e non, al contrario, retrocedere verso l'autoritarismo
Ma quale devolution?
La riforma della Costituzione attuata dal governo Berlusconi è stata propagandata sotto il nome di "devolution". Ma se col termine devoluzione si intende un processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali, bisogna riconoscere che, di tutto ciò, nella riforma non vi è traccia. Anzi, è vero il contrario: si tratta di un passo indietro rispetto alla riforma del titolo V della Costituzione realizzata nel 2001 dal centro sinistra. Molte delle competenze allora attribuite alle Regioni, con quest'ultima riforma ritornano allo Stato; mentre si introduce un non meglio definito "interesse nazionale", in difesa del quale gli atti degli enti locali e le leggi emanate dalle Regioni possono venire annullati dal Parlamento.
La verità è che questa riforma, spacciata come un importante avanzamento nella direzione del decentramento, altro non è se non una manovra di accentramento di poteri da parte dello Stato.
A loro volta, i poteri dello Stato subiscono un processo parallelo di accentramento, in questo caso nelle mani di una sola figura: il primo ministro. È questa la parte davvero importante e pericolosa della riforma.
Una riforma fortemente antidemocratica
La sostanza della riforma consiste in un enorme aumento del potere del Presidente del Consiglio dei Ministri (che nel nuovo testo si chiama, infatti, primo ministro).
Il Parlamento viene ridotto a una sola Camera, quella dei deputati, unica a legiferare sulle materie di competenza esclusiva dello Stato; il Senato federale ha competenza soltanto per le materie a legislazione "concorrente", cioè non proprie dello Stato centrale e non proprie delle Regioni. Nondimeno, il governo può imporre a disegni di legge del Senato le modifiche che risultino essenziali alla realizzazione del proprio programma.
Il primo ministro non ha più bisogno della fiducia delle Camere per insediarsi, la sua legittimazione avviene al momento dell'elezione: il capo dello Stato nomina automaticamente primo ministro il candidato della coalizione vincente. Si tratta, in pratica, di un'elezione diretta. In virtù di una legittimazione venuta direttamente dal popolo, al primo ministro sono conferiti enormi poteri, a scapito degli altri membri del Parlamento (anch'essi eletti dal popolo!) e dello stesso Presidente della Repubblica.
Il primo ministro ha il potere di revoca dei ministri e di scioglimento della Camera (che finora era prerogativa del Presidente della Repubblica). La Camera a sua volta può sfiduciare il primo ministro, ma in questo modo essa viene automaticamente sciolta e si va a elezioni anticipate. Quindi, il primo ministro ha il controllo diretto della Camera; in questo modo cade il principio della separazione del potere legislativo da quello esecutivo, pilastro della democrazia moderna.
Inoltre aumenta il controllo del potere politico sulla Corte Costituzionale. Infatti aumentano i membri di nomina parlamentare, mentre diminuiscono quelli nominati dalla magistratura e dal Presidente della Repubblica.
Infine, la riforma prevede una modifica gravissima e molto significativa, a cui finora nessuno ha dato rilievo: scompare dalla Costituzione la proposta di leggi di iniziativa popolare. Nel nuovo testo si afferma che la legge può prevederla, ma in ogni caso essa smette di essere un diritto costituzionale; a ulteriore conferma dell'intenzione che ha mosso gli autori di questa riforma profondamente antidemocratica.
Anziché avanzare, come sarebbe giusto, nella direzione del decentramento del potere e della democrazia reale, partecipativa, siamo in presenza del tentativo di cancellare anche quel poco di democrazia, limitata e formale, di cui godiamo oggi.
Impediamo questo slittamento in senso autoritario delle nostre istituzioni dicendo NO alla riforma costituzionale.
Ma non fermiamoci qui: continuiamo a costruire e a fare pressione perché aumentino gli spazi di partecipazione e si vada verso la creazione di una democrazia partecipativa, in cui i cittadini siano autenticamente coinvolti nella gestione della cosa comune e nelle scelte che li riguardano.
le ragione per le dimissioni in blocco del gruppo dirigente del centrosinistra milanese e' molto semplice: la loro evidente incapacita' di fare politica.
specialmente in una citta' come milano dove la cultura di desta e' radicata, un gruppo dirigente politicamente capace dell'opposizione si sarebbe mosso gia' 5 anni fa' per coltivare il candidato e la squadra giusta nonche' sviluppare un convincente progetto alternativo per la citta'. in questo modo ci si poteva presentare preparati, convincenti e vincenti alle amministrative 2006, ma la realta' e' che i quadri dirigenziali del centro sinistra si sono mossi solo all'ultimo momento, con grande affanno e con un piano d'azione confuso.
e' da troppi anni che il centro sinistra milanese non costruisce niente nel tempo: a ogni tornata elettorale si improvvisa sempre tutto e bisogna ogni volta ricominciare da capo. fare politica significa saper costruire solide strategie, avere un piano e percorso per far crescere le nuove leve politiche, avere la capacita' di guardare lontano, avere un progetto di ampio respiro. qualita' e capacita' evidentemente del tutto assenti nell'attuale gruppo dirigenziale del centrosinisitra milanese, cosa che non solo e' un danno per lo schieramento che rappresentano ma anche per l'intera collettivita' in quanto privano la politica cittadina di un'efficace e intelligente opposizione.
errare e' umano, ma peseverare e' diabolico. che chi ha sbagliato si faccia da parte e lasci spazio per gente come corritore, che paradossalmente e' stato forse l'unico dopo le elezioni a parlare da politico vero - nel senso alto del termine - proponedo di muoversi gia' da adesso per costruire una solida e credibile squadra di governo da presentare alle prossime elezioni (e ferrante, se e' serio, si assumera' fino in fondo l'impegno della sua candidatura guidando la costruzione di questa squadra). fare questo permetterebbe anche di motivare e coinvolgere direttamente molte prsone che rimangono ai margini della politica pur desiderosi di parteciparvi proprio perche' schifati dalla totale mancanza di idee, incapacita' di rinnovamento e totale assenza di "accountability" (ovvro assumersi fino in fondo responsabilita' e conseguenze delle proprie azioni) della politica attuale.
Non a caso la Lista Ferrante è piena di persone che vengono da esperienza molto precise e depoliticizzate sul territorio milanese. Per esempio Ghidini, dell'associazione consumatori, per quanto riguarda la cultura a Milano. Ma come lui mi è capitato di conoscerne altri, non so se sono stati eletti (temo di no, non hanno avuto il tempo di farsi conoscere): per esempio Rebecca Zanuso, oltre che un amica, una persona giovane che veniva da esperienze e conoscenze di diversi problemi legati alla concilizione di cura e lavoro: asili, centri per le donne, ecc. E così via via tanti altri. Fino ovviamente ad arrivare ai nomi di successo come Corritore. Che con un sogno (internet pubblico) ha saputo portare qualcosa di nuovo, fresco, svincolato. ma sopratutto chiaro, preciso, fattibile.
Dai partiti le persone che vengono, da che esperienza vengono? Cosa propongono? Perché devo votare Majorino, ad esempio? Perché è giovane e lo dicono i DS? No, è troppo poco: deve dirmi cosa ha in mente, cosa vuole fare.
La Lista Ferrante deve essere il perno per il futuro. Finché viene percepita come un ostacolo e come responsabile in parte della sconfitta, non si va da nessuna parte.
Si capisce, per esempio, che è una cosa nuova, sembra un cazzata ma non lo è, già dal simbolo: è diverso da quello di tutte le altre forze politiche. Si vede, è intelligente, semplice, e pulito. Sa già di "nuovo". Possibile che sia difficile capire che la sinistra a Milano debba ripartire da cose come questa e che sono cose fattibilissime. Quante persone solo qua dentro potrebbero essere arruolate come forza nuova, vogliosa, che, certo, deve fare esperienza (ma quella la possono fare tutti), e disposta a impegnarsi per un progetto futuro? Secondo me tanta. Per esempio? Cronoman. Per esempio? Alberto. ma sono solo due casi, ce ne sono altri sono convinto.
Il ricambio è possibile. Basta accorgeresene. E muoversi per tempo. Questo è il segnale da cui imparare. Così come Ferrante. Uno che viene da una competenza e da un'esperienza specifica e che ha saputo volare più alto di chi veniva dalla politica. QUesto è il segnale di queste elezioni. Disconoscerlo è grave. Alberto, sei pronto a entrare nella Lista Ferrante? ;-)... ma neanche tanto... Diamoci da fare. Erano anni che non avevo passione politica come quella che da qualche mese.
anch'io! anch'io! perché io no? :-))) credo che siamo tantissimi/e!!! hai dimenticato le quote rosa, Achab? :-)))
Carolina
ps permane l'invito adesso però a fare un po' di mobilitazione antidevolution. uno sputazzo ai leaderini invece si fa in un minuto via tastiera, quando si vuole, e non scade mai. facciamo vedere di che pasta siam fatti, e cerchiamo pure di fare la nostra straccia figura oltre che il nostro dovere.
Prima cosa: se andate al mare, che fa sempre bene, votate domenica sera. ma votate. ricordarsi tutti.
Con quell'intervista ed altre che talvolta avete commentato ho detto che non intendiamo paralizzare l'opposizione con una stupida contrapposizione interna. Che Ferrante deve rimanere in consiglio e guidare l'opposizione - ho notato curiosamente che lui ha citato me e mirabelli come gli unici due tra gli esponenti del csx milanese con cui ha mantenuto un rapporto costante in questi mesi ma la cosa non ve la siete proprio filata..- . Che dentro i DS si discute a trecentosessanta gradi sul futuro - e sui gruppi dirigenti e a tal proposito mi spiace per voi ma non abbiamo ricevuto grandi richieste di dimissioni da parte di militanti che si sono fatti mercati e mercati a volantinare -. Che le ragioni e le responsabilità della sconfitta sono da distribuire equamente tra tutti, noi (io) compresi . Che rispetto al 2001 si è fatto un salto in avanti ma non è evidentemente bastato. Che ora ci sono da costruire l'Ulivo e un'opposizione combattiva fuori e dentro Palazzo Marino.
Poi, si sa, ognuno c'ha i suoi mondi di riferimento e le persone a cui deve rispondere. Io, innanzitutto, se mi è concesso prima di tutto, agli iscritti al mio partito e a chi mi ha spedito in consiglio comunale (e a tale proposito volevo ringraziare anche in questa occasione i tanti che mi hanno aiutato in una campagna elettorale molto povera di mezzi ma da cui esco con le suole giustamente consumate).
Per Achab : credo che tu sollevi una questione sacrosanta. Abbiamo sottovalutato (pure noi che eravamo d'accordo) la presenza della lista Ferrante e ciò che innescava e però una cosa deve essere chiara. La campagna elettorale secondo le risorse e i mezzi disponibili noi l'abbiamo fatta. Poi gli errori pure quelli.
(Ora, detto tutto questo, chiederei a tanti di voi di darci una mano nella campagna referendaria)
majorino basta!!!
Poteva andare molto peggio. Eppur Milano dovrebbe guardare a Roma come ad un esempio...
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scusate, ma non so scrivere in braille!!! :-)))
Carolina
E' curioso il fatto che si stia qui a discutere di Majorino e dei DS (tanto per cambiare) quando risulta, facendo un pò di conti, che a Milano i voti che sono mancati arrivano "anche" da sinistra: rifondazione dove il 4,2 rappresenta il minimo storico assoluto, Italia dei Valori (dopo la deriva francaramiana) e la lista Fo, che sta attorno al 2% (cioè come Miracolo a Milano: insomma la solita roba).
Bisognava dire molto prima e con maggiore chiarezza alcune delle cose che ha detto verso la fine Ferrante, tipo che i grandi progetti si sarebbero fatti, pur modificandoli, che bisognava fare le metropolitane e anche alcune infrastrutture utili, che bisognava puntare sullo sviluppo e sul rilancio della città.
Tutto questo non è stato fatto per tempo (da subito) temendo di mettersi contro i Dario Fo ed estremisti di sinistra vari, con il loro corollario di belle associazioncine che, si è visto, non hanno portato NESSUN voto (il caso della Fiera è esemplare).
Non abbiamo avuto il coraggio per tempo di mandare affanculo i vari DALLA CHIESA e BASILIO RIZZO, che hanno affossato l'unico candidato credibile per Milano e cioè Veronesi.
Si è avuto paura del loro peso elettorale e invece bisognava fare come Chiamparino: portare avanti un programma chiaro, per lo sviluppo (TAV e grandi progetti) e parlare a tutte le categorie.
Perciò vai avanti Majorino, i voti contano molto più delle chiacchiere nelle chat, e quindi i tuoi 2500 voti (compreso il mio) pesano. Cominciamo a lavorare subito ad una candidatura alternativa, senza avere paura di dovere sempre e per forza tenere insieme e dentro tutti, valorizzando alcune delle idee che sono venute fuori in questi mesi, e che poi sono state diluite nei riti delle trattative politiche e nell'inconsistenza dei collaboratori di Ferrante (per citarne uno Beltrami Gadola, che ha il coraggio di parlare dall'alto dei suoi 376 miseri voti da candidato a un Consiglio di Zona).
come mail potevi mettere direttamente questa no?
savino.natalicchio@dsmilano.it
Ma bravo Savino, veramente hai capito tutto.... Si veronei te lo votavi te e i tuoi amici, Non ne ho sentito uno di milanese contento di Veronesi, che si arricchisce con la lotta al cancro. Perchè se voleva davvero lottare per la ricerca lo doveva fare nel pubblico. Un uomo buono per tutte le stagioni, da Craxi a Donna Letizia, appunto.
Ma tornando alle elezioni, i milanesi hanno affossato il progetto Ferrante, non so se ti è chiaro. L'associazionismo piccolo piccolo ha mandato te e quelli come te a fare un giro o almeno a state fermo un giro....
Ma non vi è chiaro che Ferrante non ha vinto perchè non ha convinto come progetto alernativo alla destra? Un candidato non radicato, vissuto come funzionario dello stato, in questo caso, lontano.
La colpa è del csx in toto che ha gettato nella mischia un candidato e lo ha bruciato, quando poteva tenerlo come risorsa in Prefettura, mi spiace ma hanno ragione Penati e Maraffi....
Perderemo di nuovo,ma girateci in città invece che stare nei vostri uffici e nei blog, vi accorgerete che è diversa da quello che pensate.
La troverete vecchia e impaurita e senza attenzione a bambini e ragazzi.
La cultura inesistente, vi ricordate una mostra decente in questi anni? Se non ci fosse stato lo spazio Mazzotta, avremmo avuto ben poco, oltre ai soliti impressionisti tappabuchidellaculturacheaMilanononc'è.
Si e i grandi progetti, come la Fiera il Garibaldi, quelli che appunto hanno fatto la differenza e che hanno fatto votare l'originale, la Brichetto appunto, perchè la copia era sbiadita.
Maraffi ha suggerito una metropolitana circolare leggera, ecco quello è un ottimo progetto insieme alla progettazione di nuove piste ciclabili, invece che assurdi grattacieli con l'indotto che ancor di più congestionerà il centro o il semicentro.
Bravi, bravi continuate a non capire e ci terremo 10 anni la Brichetto e poi qualsiasi altro scalzacane candidato della cdl.
Mi dispiace dover rincarare la dose, ma stamattina ascoltando Radiopop con Penati e Basilio Rizzo e leggendo l'intervento di Majorino qui, mi è venuta voglia di scrivere, poi ci ho ripensato.
Adesso no!!! Avrei voluto scrivere che Majorino faceva bene (dal suo punto di vista) a dire che nessuno gli aveva chiesto le dimissioni all'interno del partito, ovviamente perchè chi lo aveva votato era gente del suo partito, tesserata, con l'appoggio della Federazione. Poi c'è stato l'intervento di Savino che mi ha fatto capire tutto.
Sia chiaro però che io non devo guardare in casa d'altri e dovrei più correttamente occuparmi della clamorosa debacle di Rifondazione, della quale, seppur da indipendente e da eletto, devo ritenermi parzialmente corresponsabile.
Pur non essendo un frequentatore delle riunioni di partito mi domando come abbiamo fatto a farci sfuggire tutto quel patrimonio di voti che portavano al partito persone come Daniele Farina (non vorrei metterlo in colpa ingiustamente, ma forse dopo la sua elezione alla Camera si è dimenticato di spingere i ragazzi dei centri sociali al voto anche per Milano e non solo per il Parlamento.
Mi domando anche come abbiamo fatto ad essere il Partito maggior sostenitore di Dario Fo alle primarie (fatto sul quale non ero personalmente daccordo, ma la mia è solo la MIA opinione e rispetto quella degli altri) e non essere in grado poi di capitalizzare i suoi voti alle primarie lasciandolo a formare una lista antagonista a Rifondazione (e dico antagonista non alternativa perchè altrimenti i voti sarebbero stati di più).
Mi domando come si è fatto a sperperare quel 7 e passa per cento del voto del Senato a Milano di soli 40 giorni prima.
E qui mi do qualche risposta. Quello che è mancato è la progettualità.
Una campagna all'insegna della rincorsa delle idee della Moratti e all'insegna del "la Moratti è una stronza" a Milano non serve e i dati lo dimostrano.
Cito un episodio per tutti: in un incontro con Ferrante in Zona 1 gli chiesi cosa pensasse della discrasia tutta milanese per la quale la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole sia affidata al settore lavori pubblici e se non ritenesse giusto che la manutenzione straordinaria venisse affidata al settore educazione e quella ordinaria direttamente alle scuole, Bruno mi rispose che per lui era chiaro che c'era qualcosa che non andava e, facendo un esempio, che non si poteva continuare ad aggiustare un tombino passando attraverso i settori centrali.
Per me politicante di bassissimo livello la risposta poteva anche andare bene, significava che per Ferrante si sarebbero potute decentrare alcune risorse ed alcune competenze alle zone, ma i cittadini presenti in aula mi dissero "non ha risposto".
Immaginate un altro scenario: se alla mia domanda Ferrante avesse detto "Con me Sindaco le Zone avranno le competenze, le risorse e l'autonomia che devono avere, perchè occorre snellire la macchina amministrativa ed evitare perdite di tempo e la burocrazia paranoica sui problemi quotidiani e magari lo stesso concetto lo avesse espresso il giorno dopo con una dichiarazione alla stampa, non ci sarebbe stato un maggiore impegno da parte di tutti i candidati ai Consigli di Zona a portare acqua al mulino del centro sinistra? Credo di sì.
La Moratti, sull'argomento, ha detto "ascolterò le Zone perchè sono il punto d'incontro fondamentale del rapporto fra cittadini ed amministrazione". Non ha promesso un Euro alle Zone, e non ne darà neppure uno, ma i candidati del centrodestra si sono affrettati a scendere nelle vie a sostenerla in ogni modo, l'hanno accompagnata nei mercati, l'hanno portata nei Centri di Aggregazione, le hanno fatto fare le vasche fra la gente, insomma le hanno portato voti.
A Roma e a Torino il decentramento funziona, a Roma ci sono le Municipalità.... a Napoli la Jervolino ha instaurato il decentramento proprio in occasione di questa tornata elettorale...e ha promesso poteri e competenze ....
A Roma, a Torino e a Napoli si è vinto.
A Milano no!
sentite: non esiste solo Milano nel mondo. c'è il governo nazionale. uscito come è uscito dalle politiche a livello di forza. è in Iraq. dove ci sono un sacco di morti. ciò farà incazzare la gente, e renderlo debole. Cosa che naturalmente penso non dispiaccia a gente tipo Carlyle (Moratti che a sua volta si rifa a Gentile), nano e destra varia magari anche non solo italiana. ma basterebbe già quella italiana. Veronesi? D'accordo con Pa.ro. Poi inviterei a pensare, se proprio si deve guardare nemmeno a Milano ma alla subMilano delle segreterie, alle vicende comizio dei fascisti, piuttosto che 25 aprile, primo maggio etc. Non vedete 'ste cose? Perché non la smettete e non vi mettete solo e unicamente a combattere in questo quadro complessissimo contro la devolution e contro quello che rappresenta e l'ipoteca che può gettare su tutti noi? e un po' di altri?
Carolina
Minkia Carolina ... lo stiamo facendo tutti (almeno spero)
"Ma non vi è chiaro che Ferrante non ha vinto perchè non ha convinto come progetto alernativo alla destra? "
No, pa.ro, non ci è chiaro.
Hai capito, invece di invei che qui c'è qualcuno che la vede diversamente o sei così integralista da non rispettare e doverci ribadire ogni volta il tuo che per te Ferrante è solo un poveretto e che se c'era Dario Fo saremmeo al 60%?
No, giusto così, per facpirsi.
La metropolitana circolare leggera, cara pa.ro, è un'idea di Ferrante. Te lo posso garantire per certo. Se tu la girassi la città, ti accorgeresti che della cultura e della fondazione Mazzotta, a parte me e te, non frega quasi a nessuno. Se tu la girassi la città, sentiresti taxisti di destra che ti dicono che Ferrante è meglio della Moratti, ma che non lo votano perché sono di Destra. Se tu la girassi la città, scopriresti voti presi che neanche riesci a immaginare. E che nell'essere snob c'è molto poco di sinistra e che alla fine non ci si guadagna niente. Potrei raccontarne a decine di episodi personali per dimostrarti quanto tu sia totlmente fuori strada, ma sinceramente non ho più voglia. Penso che con le persone come te, sia molto difficile costruire qualcosa che possa vincere. Domandati se non è anche nel tuo snobismo parte delle ragioni della sconfitta di uno dei pochi con le palle per davvero in tutti il centrosinistra milanese. Ma forse è meglio parlare di No Tav, e di Fondazione Mazzotta, all'happy hour.
Achab ... lasciami un merito ...
la metropolitana circle l'ho proposta già nel 1999 e ho rotto le palle a Goggi ogni anno .... poi è vero, Ferrante era d'accordo :-)
cmq per la cronaca il sito della moratti è oscurato dal suo faccione,tracce del programma piu nessuna...volevo cercare le sparate che ha tirato tra le quali una specie, se non sbaglio, di metropolitana sotto alla tangenziale o qualcosa del genere,vi risulta???
oltre alle 45000 case che costruirà in 5 anni e l'abolizione dell'ICI...
anch'io sono dell'idea che la lista ferrante possa essere una valida piattaforma per iniziare a costruire un soggetto politico moderno con lo spessore, la carica innovativa e le capacita' operative necessarie per riportare milano nella sua naturale posizione di leader del paese e citta' tra le migliori del mondo. la politica tradizionale non sembra essere capace di raccogliere questa sfida e mettersi al passo con le esigenze/aspettative della societa' contemporanea, e i tempi sono quindi maturi per iniziare a sperimentare in direzioni nuove.
achab: l'idea della metropolitana circolare non e' di ferrante, ma del gruppo viveremilano. ci lavorano da parecchio, e hanno anche presentato un progetto concreto in materia all'interno del loro programma per le amministrative 2006 (se ti interessa trovi i dettagli sul loro isto).
vero
http://www.letiziamoratti.it/programma.php
la pagina non esiste....e forse neppure il programma
Filippo, ti lascio volentieri il copyright, sta di fatto che nel programma di Ferrante c'era ed è stata ribadita in diverse interviste. Mi dà fastidio l'accanimento preventivo e, dal mio punto di vista, completamente fuori strada, in ottica futura, visto che stiamo continuando a parlare di Lista Ferrante, di Corritore, di nuove idee, sulla scia di chi porta il nome di quella lista. Mi sembra proprio un "torto" argomentativo. Mi pare una posizione snobistica. Che alla fine si riduce al fatto che ferrante viene dalla "pula" ed è un "questurino".
Mi sembra una posizione da sinistra salottiera.
Che ti devo dire Achab, se non vuoi capire il segnale della città, sono problemi tuoi. Al csx sono mancati 70000 voti circa. Voti di sinistra forse snob,ma non solo e controllati i numeri se vuoi, tuttavia erano voti di sinistra. Il mio voto snob Ferrante lo ha avuto, ma come vedi non è servito.
Se ti consola la tua piccola lotta nei miei confronti, ti ripeto sono problemi tuoi.
A me interessa che la prossima volta la città non perda un'opportunità, che la prossima candidatura sia radicata nel territorio e non uscita dal cappello a cilindro; le primarie sappiamo che portano solo i militanti in senso lato a votare.
Sulla metropolitana lascio la risposta a Maraffi se vorrà dartela.
Mi spiace, sinceramente, mi spiace che tutto questa militanza ti conduca al livore personale.
Non ti aiuta a capire che ci sono persone che pensano diversamente da te ma che vorrebbero una città diversa, senza errori di candidature.
Invece di riversare la tua rabbia verso i miei interventi, prova a chiederti perchè la gente di sinistra non ha votato per il candidato Ferrante.
E non assolverti con lo snobismo.
Risentiti Penati, migliorista, che però qualcosa di Milano l'ha capita. Il non averlo candidato, questo si è stato un errore.
p.s. non sono nemmeno lontanamente migliorista e nemmeno fan di Penati.
"Acha, se non vuoi capire il segnale della città""?? Parola di Pa.Ro, depositaria unica della verià. Ma piantala, dai.
pa.ro:
"Ma bravo Savino, veramente hai capito tutto.... Si veronei te lo votavi te e i tuoi amici":
si, vero, è proprio così, anzi direi che è l'unico modo che abbiamo (avevamo) per vincere e governare con un progetto riformista, senza i ricatti di certa sinistra
Attenzione, la questione del Copyright sulla Circle era solo uno scherzo... non me ne frega nulla nè della paternità nè di altro, mi frega che la Moratti non la farà perchè non sarà un affare.
Majorino: non vorrei sembrare noioso, ti ringrazio della partecipazione, ma non hai risposto alla domanda: da cosa deriva la tua interpretazione delle ipotetiche richieste dell'elettorato?
E' vero. E invece Ferrante l'ha messa nel programma.
...ma è meglio dire che "era la copia sbiadita" del programma della Moratti.
Eh no Achab ... allora mi devo spiegare un'altra volta. Io ho scritto che non si doveva rincorrere la Moratti, ma non che è stato Ferrante a rincorrerla, sono stati alcuni esponenti dei partiti a farlo e a non capire che ci voleva anche un po' di aggressività.
Ferrante avrbbe dovuto (IMHO) essere duro da subito e non solo nel finale. Ma queste sono critiche serene, non condanne a morte. Che sia chiaro anche questo nonostante l'amarezza per la sconfitta
Filippo, tranquillo, non mi riferivo a te.
Le posizioni radicali di Ferrante sono emerse con il tempo, perché con il tempo si consolidano certe idee. Non credo sia così semplice guidare una coalizione con un elettorato eterogeneo che riescano a farsi capire da tutti. Se c'è un merito particolare che ha avuto Ferrante è stato proprio quello di farsi capire da tutti. Ora qualcuno dirà che non è vero. Anche una chiusura al traffico del centro storico proposta da Dario Fo dall'alto non è la stessa cosa se proposta da Ferrante "dal basso". Ferrante aveva proposto un referendum, dopo un periodo di prova (nel quale i benefici si sarebbero potuti constatare direttamente) per lasciare che fosse la gente a decidere. E' solo un esmpio per evidenziare la "bontà" del metodo e la capacità di essere efficace, di saper raggiungere tutti i ceti. Questo vuol dire saper proporre cose anche coraggiose e radicali, ma con realismo. Il resto è velleità. E non ne abbiamo bisogno.
Non sei noioso Alberto. Non esistono tribunali del popolo. E dunque non esistono nè condanne nè assoluzioni. Io interpreto il pensiero di chi incontro, di chi mi scrive, delle persone con cui parlo. Certo anche dei lettori, frequentatori di OMB. Che però purtroppo o per fortuna non è nè il mondo intero nè l'universo del csx milanese. Eppoi comunque un po' ci conosciamo dovresti aver imparato che se mi accorgessi di essere poco gradito rispetto alla funzione che svolgo toglierei il disturbo. Domenica sono stato alle feste dell'Unità a Chiaravalle, poi alla Barona, infine in Bovisa. Ho raccolto molta solidarietà, pur nella consapevolezza della sconfitta. Poi qui vedo che dovrei andarmene e ne prendo atto serenamente. Ma non faccio, per fortuna di entrambi, il segretario cittadino di OMB! Detto questo sono anche intervenuto troppo sulla "mia" vicenda politico-personale. Abbiamo davanti anni da utilizzare per ri-costruire. Io, quale sarà il mio ruolo, porterò il mio contributo con buona pace per luigia!
a pierfrancè!sarà ora che ti trovi un LAVORO???
Scusa la pignoleria Pier, ma tu continui a risponder ad altro. Intanto parli di te, quando nell'intervista dici "gli elettori del centrosinistra CI mandano". Tu sei convinto, sinceramente, che l'elettorato di centrosinistra voglia vedervi ancora tutti lì a continuare a fare quello che avete fatto in questi ultimi 5 (ma anche 10, 15) anni? Non credi che i numeri veri delle elezioni dicano invece che - al di là del volere - è ora di vedere altri che facciano altro?
da Repubblica - 4 giugno 2006
«Senza nulla togliere a Bruno Ferrante che ha fatto ben oltre il suo dovere, se oltre al modello Penati avessimo avuto anche il candidato Penati avremmo vinto». Augusto Rocchi, segretario ancora per poco di Rifondazione (è stato eletto in Parlamento e a luglio dovrebbe succedergli Nello Patta, si dice nel partito), giura di dire questa frase come «una battuta».
Segretario Rocchi, a chi è destinata la battuta?
«Lo dico a chi cerca di trovare scusanti a questo risultato, e non ha il coraggio di aprire una vera discussione su quello che è successo. Penso ai gruppi dirigenti di Ds e Margherita. Invece di ripetere il modello Penati delle Provinciali si è teorizzato da tutte le parti che ci volevano un candidato e un progetto moderato. Ma sia chiaro: lo dico senza nulla togliere al fatto che Ferrante era una buona candidatura».
Ma non è bastata.
«Partiamo da un dato: se qualcuno si consola dicendo che questo è il più alto risultato che abbiamo raggiunto, io che non sono De Coubertin rispondo che si poteva e quindi si doveva vincere. Il punto è che per vincere alle Comunali bisognava portare a votare tutto il popolo che ha votato per l´Unione alle Politiche».
Non è andata così. E dunque?
«I gruppi dirigenti dell´Unione devono aprire un´autocritica vera, intanto non tirando in ballo chi non c´entra niente, cioè Ferrante che ha fatto fino in fondo il suo dovere. Sa quale è stato il problema? Tanto si sono rincorsi i voti del centrodestra, dei cosiddetti terzisti, che alla fine non abbiamo riportato a votare i nostri elettori delle politiche. L´abbassamento dell´affluenza l´abbiamo pagata tutti. Ma se io fossi nei dirigenti dell´Ulivo, nei Ds e nella Margherita, aprirei una riflessione seria sul fatto che a Milano si è sbagliato, non facendo quello si era fatto in Provincia con Penati: allora l´obiettivo era perseguire i voti del centrosinistra e non inseguire fantomatici voti dei terzisti, e si è vinto».
Guardiamo in casa vostra: Rifondazione alle Politiche aveva il 6,6 per cento alla Camera, alla Comunali ha preso il 4,2. Non è una sconfitta questa?
«Una sconfitta. E sa dove sono andati i nostri voti? Alla lista Ferrante, ma il grosso è dovuto all´astensione. Rifondazione ha commesso un errore: avremmo dovuto minacciare una rottura perché si andasse verso un chiaro progetto alternativo alla destra. C´è stata una deriva moderata che abbiamo pagato tutti».
p.s. non ce l'ho con Ferrante persona, ottimo prefetto, ma con la candidatura ERRATA, nei fatti e risultati, di Ferrante, che comunque è stata migliore di quella che sarebbe stata quella di Veronesi....per fortuna!
15 anni fa facevo la quarta superiore.
se posso permettermi, parlando da roma...
della sconfitta milanese trovo, osservando da esterno, interessanti due aspetti, che forse sono collegati:
1) la città è stata amministrata per 15 dalla "destra". come mai la regola dell'alternanza non ha funzionato? dopo 15 qualsiasi elettorato, anche solo per la ripetizione del mantra "orcaboia, qui non funziona niente" (aka "piove governo ladro") , avrebbe votato "gli altri". così non è stato o non lo è stato abbastanza?
2) mi sembra che nessuno di noi dica la cosa più semplice: milano è una città di "bottegai" e hanno votato una bottegaia.
sono certo che le forze migliori di milano sono eccezionalmente rilevanti, ma sono ancora minoritarie. il lavoro da svolgere secondo me è su questo aspetto demografico, non sulla ricerca del candidato "forte". brunetto/toticchio andava benissimo, alla prova dei fatti.
al csx milanese semmai rimprovero di essere stato come al solito (anche su scala nazionale) diviso, pollarolo, un po' altezzoso (anche qui come al solito) nei confronti della base e delle sue istanze.
questo è un altro punto su cui lavorare, e interpreto in questo senso la richiesta legittima di dimissioni fatta da alberto. ma non la trovo dirimente, semmai liberatoria.
Forse hai ragione, forse Milano è bottegaia, però alle politiche avevano votato per il CSX 391.127 milanesi, mentre alle amministrative soltanto 319.487 elettori, con una differenza di circa 70.000 voti in meno. Se quelli che hanno votato ad aprile avessero votato a maggio, non staremmo qui a discutere di "bottegai", avidi...
A Roma avete votato Veltroni, politico romano....
e capace sindaco mi pare.
A Milano non avevamo una candidatura di pari livello. Secondo me, molto modestamente.
veltroni, a mio parere, risalta per la mediocrità altrui. comunque qui siamo abbastanza soddisfatti delle amministrazioni di csx che si susseguono, e qui forse la regola dell'alternanza non ha parimenti funzionato perchè non ci sono grosse lamentele da fare (il top del lamento è per le buche sulla strada).
che dire, forse noi siamo soddisfatti di questa quiete per quanto apparente.
forse anche il complesso della popolazione milanese lo è. chissà, magari c'è da ragionarci su e fare più politica culturale, invece di politica dei "fatti".
rotafixa:
sul punto 1) tieni conto che Milano per come è fatta anche su tu la lasci andare a se stessa, e la governi al minimo necessario, limitandoti a vidimare qualche documento qui e là non va comunque in malora: si incattivisce inbruttendosi, ma per il resto regge. Perché c'è una macchina amministrativa che indipendentemente dalle maggioranze funziona. E anche a livello di cittadinanza c'è un senso civico 'formale' molto forte, per cui magari non degni da ventanni di una parola il tuo vicino, però intanto raccogli con la paletta le cacchine del tuo cane.
Aggiungici la ricchezza di una fetta della popolazione, che permette di infischiarsene dello condizioni generali, lasciandosi fuori dalla porta di casa, del club o del macchinino tutto ciò che può spiacere. E anche la cultura d'impresa tanto decantata, si va un vanto di essere capace di fare a meno dell'amministrazione pubblica.
Sempre più infelice e sofferente, ma alla fine dei conti Milano sopporta 15 anni di centrodestra (e prima ancora i governi socialisti) perché tutto sommato il Comune non gli è essenziale per i suoi bisogni primari. Insomma se ne può fottere: mi son dato questa risposta alla tua domanda.
Chiaro che a lungo andare se prosegue l'andazzo anche le 'fondamenta' verranno giù.
Comunque a sostegno di quello che dico, non avete notato che in realtà al di là della retorica roboante nessuna delle amministrazioni degli ultimi 25 anni si è impegnata in progetti 'grossi' e 'coraggiosi' di gestione della città? Perché sanno che in fondo il mandato che ricevono è di fare poco e non disturbare.
Ci manca da non so quanto un piano regolatore; la situazione dei depuratori non so se è stata infine risolta e dal punto di vista edilizio (che cito perché sul resto hanno fatto ancora meno, non perché approvi un indiscriminato attivismo in quel senso) Albertini si è impegnato in opere contestatissime, praticamente quando già stava abbandonando la carica. E se guardiamo ad altri lavori impegnativi del passato recente sono stati realizzati solo quando non li si poteva più rimandare (e sempre con ritardi mostruosi): vedi il passante, la linea 3 o la nuova sede della Fiera.
2) in parte è quello che intendevo al punto 1. Però più nello spirito che letteralmente. Milano è una città di grandi diversità, ma non vuole rendersene conto e preferisce allinearsi a una mentalità, come dire, piccolo-borghese, a pensarsi come massa abbastanza uniforme di impiegati o padroncini (che non è vero).
Concordo con Rotafixa. L'accusa poi di "pugliesità" di Ferrante è veramente la cigliegina sulla torta. Non capisco come si possa tirare in ballo certe cose. Ferrante è a Milano da quasi 30, dico 30, anni. Non è milanese?
E Cofferati? Ha vinto a Bologna dopo neanche un anno che ci abitava.
Rettifico rileggendo: non il Comune non è ininfluente per i cittadini, anzi (vedi che lo scrivo con la maiuscola e non casualmente) l'apparato comunale attraverso uffici, servizi, biblioteche, piscine, vigili, mezzi pubblici è molto presente e radicato nella vita della città, ricambiato e rispettato. E' la guida politica che viene guardata con una certa sufficienza.
E mica per niente ci siamo subiti negli ultimi anni un sindaco ribattezzato l'amministratore di condominio. Con un vicesindaco, riconfermato, che sembra una caricatura del cittadino indignato che scrive lettere ai giornali per lamentarsi di buche e panchine storte, un impolitico come raramente capita di incrociarne nella vita. Prime preoccupazioni per una città da 1 e mezz di abitanti i graffiti, le strade asfaltate, la recinzione dei parchi e altre piccinerie di questo livello.
da quello che leggo negli ultimi interventi di antonio e pa.ro. mi sembra quindi di capire che, sotto sotto, i milanesi non sono così insoddisfatti (o non si curano troppo) delle amministrazioni politiche.
il lato idealistico non è presente nelle loro scelte, a leggerla così.
la specialità del csx invece è di buttarla sull'ideologizzazione delle posizioni, al contempo scimmiottando il cdx sulla "fattività" (operosità, faso tuto mi, "dinamismo"). forse anche per questo abbiamo perso?
se la vostra lettura è corretta e maggioritaria, allora bisogna cominciare ad interrogarsi sull'azione futura, con metodologie nuove e nuove azioni che agiscano insieme sul cuore e l'intelletto (e non sulla pancia).
ma questo non è il mio mestiere, e probabilmente neanche quello dei politici di professione.
trovo sempre più "sano" e normale il messaggio che ha dato corritore nel corso della sua avventura.
oh, tenete conto che soffro molto per la mancata riconquista di milano e trovo molto triste la sua sempre maggiore assenza dalla miglior scena culturale europea.
le proposte di vivere.milano sulla metropolitana sono in realtà delle RER, cose ben diverse (sia come frequenza che come composizione dei treni). La Linate-Malpensa però non sarebbe affatto male, mentre ho dei grossi dubbi sulla fattibilità pratica di una circolare siffatta: già adesso con un treno ogni mezzora i binari sud piantano un casino boia...
Filippo. scusa, ti leggo solo ora visto che prima ho fatto un paio di collegamenti ma ero poi a casa dei miei amici "ribelli" (bellissimo, oggi c'era anche un'insegnante di lettere, comunista, che non vedevo da secoli!!!) e non potevo darti l'attenzione che meriti. allora. mi fido che tu ci stia pensando. non mi fido, non nel tuo caso ma in molti di politici vari, che si siano capite le questioni. qui è in ballo e su scala non solo milanese una grande questione di convivenza civile, di rispetto, di democrazia, di pace e di sviluppo in tutte le accezioni possibili. per come la vedo io, è una questione da teoria dei giochi, dove i giochi sono molto più simili agli scacchi che a qualche sport tipo il calcio. il calcio è uno dei vari prodotti di marketing con cui i vari giocatori presentano a volte la cosa, ma la sostanza è che si tratta di un qualcosa di molto più complicato. ora, a Milano abbiam operato, ognuno come ha potuto, voluto e inteso fare, una trasformazione. chi, come te, con la militanza, e chi, sempre semplificando al massimo, cercando in modi strani di "andare all'estero" (Rotafixa forse ha ragione, più lontani dall'Europa). Se questo pensiero regge, cosa fatta capo ha, elettoralmente parlando, a Milano. la città ha dato un responso del tipo "una pazza scatenata, ma mite", + borghese come sindaco. poi però certi giocatori mica stanno solo a Milano. e non fanno/sono solo il sindaco di Milano. e oltretutto non hanno lo stesso significato su raggi di pensiero e di azione diversi e su quello generale, che sia italiano o estero o "globale". tu che cosa vorresti? vedere i tuoi rappresentanti che continuano a "giocare la vecchia partita" (una battaglia persa, come guerra non è mica detto però), o vederli continuare a giocare - possibilmente il gioco che è in ballo, e possibilmente che sia un "continuare" - in tutto il resto dello scenario? Io vorrei una sinistra milanese che continuasse a giocare e soprattutto non desse addosso ai suoi, ma ai giocatori avversari. poi forse vorrei "troppa grazia, sant'Antonio", ossia che la sinistra milanese prendesse pure atto che ci son anche dei nuovi giocatori proprio nella "sua" stessa parte. o anche solo che il popolino non ha sempre torto. ma quello presumo che sia il non plus ultra decisamente. per ora mi accontento che la sinistra meneghina parta da quello che ha, non da quello che avremmo potuto avere (che sono due cose diverse: non una "positiva" e una "negativa"; quella è anche molto una questione soggettiva e contestuale, insomma da chi si fa la propria opinione). e voglio che faccia immediatamente del casino dove ora si può ed è giusto se non doveroso fare casino. quindi, il Consiglio comunale - non contro Ferrante o Paperoga o i comunisti o gli ufo, ma contro la destra -, il resto della città, del Paese e del mondo.
Così la vedo io.
Carolina