"Il centrosinistra ha fatto presa su alcune di esse, per esempio l'elettorato giovane e scolarizzato, ma non su altre, per esempio casalinghe, anziani, periferie, eccetera". certo che non ha fatto presa. non era riconoscibile e quando ha potuto ha insultato. è un cosiddetto centrosx che, con le lodevoli eccezioni del caso, sa molto meglio come la pensa il nano di come la pensa un poverocristo di piccolo imprenditore. che per carità, io non lo difendo, ma dalla destra è stato solo martoriato. solo che per farlo passare a sinistra ci sarebbe voluto, quando possibile, cioè non nei casi ideologici, il rispetto, unito a un po' di chiarezza.
Carolina
Non me la sento di commentare la politica di Milano perché non ci vivo e pur conoscendo la città non mi sono mai preoccupanto delle sue vicissitudini politiche in ambito locale.
Vorrei solo lasciare la mia testimonianza da esterno, da persona che, appunto, la politica Milanese la conosce solo per sentito dire o attraverso le notizie nazionali dei quotidiani.
La maggioranza delle persone con cui ho parlato di politica nei giorni precedenti alle elezioni amministrative davano tutte per scontata la vittoria della Cdl a Milano ed in Sicilia.
Io, nel mio piccolo e da "inesperto" invece nutrivo segrete speranze di vittoria per Ferrante, anche se mi rendevo conto che al massimo si poteva sperare in una vittoria al fotofinish.
Ma ho l'impressione che i politici stessi del centro sinistra non puntassero moltissimo su Milano, forse proprio perché anche loro, sbagliando, davano per scontata la vittoria di Berlusconi, in fondo Milano è la sua roccaforte da sempre ed i 50.000 voti a suo favore ne sono forse la prova più eclatante!
Peccato...:-(
PS Ma con quei 50.000 voti avreste vinto vero? Se è così, allora la differenza l'ha fatta davvero la candidatura di Berlusconi.
Incredibile, ai gazebo dell'Ulivo ti consigliavano di votare Ulivo, che vergogna!
Non so, mi pare una presa di posizione un po' troppo manichea. I buoni da una parte, i cattivi (i DS, i maggiorenti) dall'altra. Così, a naso, mi sembra una spiegazione un po' troppo semplice. Molte cose che dici sono assolutamente vere. altre non lo so. Per esempio quando parli del progetto del cantiere come di una bufala. Io non sono così d'accordo. Un po' c'ho bazzicato, e non è vero che non si è pensato a un programma. Il programma c'era. E in molte parti era anche concreto (per esempio la proposta di chiudere il centro storico al traffico, l'istituzione di un assessorato agli immigrati e uno ai bambini, e altre cose). Che sia stato veicolato male, su questo non c'è alcun dubbio. Nel senso che per cercare i voti dei moderati si è sempre posto un freno alle proposte più "estremiste". Diverse volte, non ne faccio mistero, veniva chiesto di non usare la parola "cambiare" o "cambiamento" perché considerata troppo forte: Milano è bella, vogliamo solo farla migliore. E questo ovviamente non da parte di Ferrante o della Lista Ferrante. Stessa cosa è capitata per le proposte più forti: il centro storico addirittura avrebbe dovuto essere chiuso dalle mura romane, quindi ben oltre la circonvallazione più interna, per un periodo più o meno lungo, e poi sottoporre, dopo tale periodo, la proposta sotto un referendum popolare. La cosa è poi via via stata ammorbitita, fino quasi a sparire. Salvata solo da Ferrante stesso che la ribadiva in Tv e nelle interviste. ma da solo. Stessa cosa per il polmone verde, o per la metropolitana circolare, o per la biblioteca europea. Quasi fosse "peccato" fare promesse, dire cose precise. Ci sono stati sì degli errori, ma non è vero che un programma non c'era. o che si è puntato tutto su una faccia. Se è quella di Ferrante, mi pare che in molti all'inizio nutrissero anzi dubbi sul suo scarso appeal. Se è quella di Veronesi, è vero invece che era una strategia sbaglaita. Personalmente non sono affatto convinto che mettendo al centro della campagna personalità forti si vinca. Anzi. E' un po' come comrpare Ronaldo e pensare di vincere il campionato. magari invece lo vinci con i gregari. Anzi quasi sempre. E Ferrante era un gregario. Che alla fine ha staccato tutti. Una sorta di Pantani. Solo che nessuno c'ha creduto. Nessuno ha pensato che un gregario potesse vincere. E che si potesse permettere il lusso di tirare la volata.
Peccato. Insisto: ripartire da quello che c'è di buono. Cioè la lista Ferrante. Il resto non è da buttare. Deve solo accettare di farsi guidare dai gregari.
Valerio: faccio finta di essermi spiegato male. Al gazebo dell'Ulivo hanno fatto di tutto per distogliermi dalla scelta di votare lista Ferrante, tentando di farmi votare per la lista dell'Ulivo. Non so come la vedi tu, per me questo non è coalizione, alleanza, federazione, unione, quel cazzo che vuoi. Questo è tentare di metterlo in culo al socio. Poi vedi tu.
almeno è fallita la roba da preti di far finta di promuovere Ferrante spedendolo a Roma, aka *fuori dai piedi*.
Bravi Al e Achab.
Carolina
grazie alberto per riaprire il dibbbattito. mai come in questa occasione abbiamo percepito lo scarto tra speranza / ansia diffusa di cambiamento e la inadeguatezza del progetto. anche a livelli di militanza di base, la frase più sentita era: tanto milano è di destra...in altre parole: "la città non ci merita". il tema è invece molto profondo e presuppone una drammatica capacità di guardarsi dentro, che per ora non circola: come scuotere la città dalla sua depressione post-tangentopoli?
Menomale...Almeno a Milano ragionano ancora...
Qui a Bari Emiliano ci sta rovinando...
Si si... Emiliano? Come no?!?! Di sicuro, da ex magistrato, sarà stato anche lui a far scattare le ordinanze nei confronti di Fitto! Questi magistrati rossi...
Emiliano, in realtà, sta ridando una speranza a Bari; una speranza che non vedeva da chissà quanti anni!
mi pare che ora ci sono i partiti di centro sinistra da una parte e la base dall'altra. I primi decidono e la base si sente come "decisionata" dai partiti. Prendiamo il caso dei parcheggi sotterranei. Sembrano tutti impazziti per farli e moltiplicarli. Nel consiglio di zona 4, per esempio, passano con l'appoggio generale. E guai a criticarli! Così uno tira le conclusioni: ma chi sono questi?
salvatore ha scritto: "davano per scontata la vittoria di Berlusconi, in fondo Milano è la sua roccaforte da sempre ed i 50.000 voti a suo favore ne sono forse la prova più eclatante!"
e' la prima volta che seguo da vicino le elezioni amministrative, e una delle cose che mi ha molto sorpreso e' quanto siano bassi in valore assoluto i voti di preferenza raccolti da persone che adesso andranno in consiglio comunale.
considerando che i votanti a milano sono stati quasi 700 mila (fonte: ministero dell'interno), le poche centinaia - e in casi piu' rari poche migliaia - di voti di preferenza raccolti dai capolista di partiti e delle liste civiche mi sembrano numeri bassi per l'investitura di un eletto chiamato a gestire una cosa pubblica riguardante quasi 2 milioni di cittadini.
non ho trovato online un elenco di tutti i voti di preferenza dei candidati in lista a milano, ma di primo achitto mi sembra che la loro somma sia molto lontana dal numero totale dei votanti: il fatto che una bassa percentuale di votanti esprima una preferenza e' l'ennesimo segnale del crescente scollamento tra politica e societa' civile che non si sente rappresentata? anche in elezioni amministrative precedenti i voti di preferenza sono stati allineati in valore assoluto a quelli del 2006, e sono da considerarsi quindi nella norma?
Proviamo a capire i numeri per capire i risultati
Ho fatto una comparazione tra i votanti di csx alle politiche ed alle comunali
ci sono sorprese e forse da qui si potrebbe partire per fare qualche analisi
partiti pol.04/06 com. 05/06 liste coll. diff. perc.
pensionati: 10225 3654 6571 64%
udeur: 2556 1989 567 22%
di pietro: 18239 8843 9396 52%
fed. verdi: 20411 20346 65 0%
prc: 57712 25213 12821 19678 34%
ulivo: 238462 133315 45501 59646 25%
Comunisti Italiani : 15054 9345 5709 38%
rosa nel pugno: 31168 8554 22614 73%
consumatori 603
lista ferrante 45.501
uniti dario fo 12.821
mancano alcuni dati, ma sui principali partiti i numeri dovrebbero far riflettere
mi sembra strano che non si dica niente sull'astensionismo di sinistra; secondo me senza quello si sarebbe andati al ballottaGGIO E ALLORA FERRANTE AVREBBE VINTO.
L'astensionismo di destra era previsto e assicuratro. Quello di sinistra è frutto della coglionaggine di che aveva già data per persa la partita (incentivata dalla rilassatezza delle forze politiche), di chi non voleva votare uno sbirro, ma anche da una campagna fatta solo per far vedere che ci si è, non per raggiungere tutti, o quasi, i possibili nostri elettori. Stanchezza; di tutti, elettori, forze politiche e militanti (si, ancora questa parola! perchè se no chi altri fa le campagne?). Avere una letizia per stanchezza, a Milano, è il colmo.
a proposito della stanchezza dei militanti....
i "famigerati" gazebo dell'Ulivo ci sono ancora, anche se qualcuno in meno, per il referendum....
Non sarebbe brutto se quelli delle liste civiche e della società civile si facessero avanti per dare una mano...
Basta presentarsi e offrirsi per un turno di un paio d'ore.... ma anche di un'ora...
Io mi sono fatta mercato e gazebo e la gente si ferma e chiede spiegazioni sulla riforma costituzionale...
Una vecchietta mi ha anche ringraziata perchè dice che si sente presa in giro dalla TV. Mi ha dato tanta speranza...
LaCiliegina, giovedi c'è un capannello dell'Ulivo? se c'è mi aggiungo volentieri. o in qualsiasi altro momento da giovedi in poi. eventualmente puoi scrivermi in privato per dirmi dove e quando posso partecipare ai volantinaggi sulle ragioni del NO.
Carolina
Mi sembra una analisi molto approfondita di quanto accaduto. Rispecchia molto il mio pensiero. Credo però che analizzato ora il problema, bisogna davvero rimboccarsi le maniche e darsi da fare perchè la battaglia è molto più difficile di quanto si pensi. E' una battaglia che va condotta dal punto di vista culturale. Propongo di ripartire dagli eletti della Lista Ferrante. Spetta agli "eletti" dimostrare che interpretare il ruolo affidatogli in maniera diversa e molto a contatto con la gente e con il territorio può piano piano scardinare la pochezza culturale in cui è piombata questa città. Non areniamoci ma organizziamoci e diamo prova di rispetto per chi ci ha dato fiducia. La battaglia culturale è dura da vincere
Perché abbiamo perso a Milano? Ci sono due livelli di risposta: uno "di superficie" (numeri, candidato, campagna, maggiorenti..) e uno più di base (Milano è di destra da anni e TUTTA la sinistra milanese è anemica: perché?).
Rovesciamo il secondo quesito: perché la sinistra non riesce ad interpretare le aree più dinamiche del paese? Non pretendo di avere la risposta, solo provo a buttar lì qualche ipotesi. Se le si riconosce credibili, risulta anche chiaro cosa si dovrebbe fare.
Dividiamo i cittadini fra chi può avere vantaggi dalla scarsità di regolazione (i ceti "forti") e chi dovrebbe averne danno (i "deboli").
Allora potrebbe sembrare logico che i "forti" votino a destra per interesse: è il ragionamento di B. quando definiva "coglioni" gli elettori di sinistra. In realtà persino questo non è vero, non è un gioco "a somma zero" per cui ciò che diamo ai "deboli" in termini di uguaglianza, ad es., sia tolto ai "vincenti", anzi! [Es. banale: se comprimessimo i salari, cadranno i consumi, e il proprietario della concessionaria d'auto ne avrà un danno, non un vantaggio]. Ma questo non siamo capaci di spiegarlo ai ceti emergenti del Nord, non siamo capaci di far capire che la politica di questa destra porta vantaggi veri a pochi grandi squali e a un largo ceto di disonesti (vedi edilizia di rapina, evasione fiscale, ecc); poi porta vantaggi mediocri ad un ceto parassitario di clienti (in Alitalia, tanto per dir pane al pane)e infine miseri sussidi di breve periodo a moltissimi poveracci che ricevono elemosine varie (forestali calabresi...). A chi è veramente moderno e innovativo porta danni.
Perché poi gli intellettuali votano piuttosto a sinistra? Perché Milano in passato accettava giunte di sinistra? Perché fra gli intellettuali oggi, come più diffusamente in tutta la società degli anni settanta, il criterio di scelta non è solo quello dell'interesse economico immediato, si sente anche il peso dei "valori". In un certo senso quindi è vero che le TV danno la vittoria a B: il diffondersi dell'"etica televisiva" ha indebolito nel tempo i valori di solidarietà, senso di giustizia, ecc.
Ma perché votano per B. casalinghe, pensionati, disoccupati? Certo, l'imbroglio televisivo, certo, la scarsa preparazione, ecc, ecc. Ma non assolviamoci troppo facilmente. Anche qui, qualche ipotesi:
- la società dell'Europa occidentale vive una sensazione di declino, in parte oggettiva, almeno in senso relativo (oggi c'è meno differenza fra il tenore di vita di un malese e di un italiano che negli anni 50), in parte solo percepita. La sinistra per questo non può offrire le soluzioni banali della destra (dazi alle merci cinesi, impronta del piede degli immigrati, ecc). Il pensionato perciò non si sente "difeso" dalla sinistra e perciò ("piove, governo ladro") la incolpa del proprio impoverimento. E'colpa vostra se mio figlio trova poco lavoro, precario e malpagato ("perché proteggete i mussulmani e i delinquenti") e perciò io voto per B.
- il tema della "sicurezza". Io sono convinto che la gente ha paura perché ha perduto le certezze economiche, il lavoro sicuro, ecc. Ma questa insicurezza si riversa in esasperata paura dell'altro, del diverso, frenetico bisogno di law and order, ecc.
Cosa farci? io davvero non lo so.
Mi piacerebbe sentire le voci di molti, anche della sinistra alternativa. Chessò, tonii, berja, ... e poi magari majorino, e poi molti altri. Ma vedo che dopo una giornata questo post ha ricevuto solo 16 commenti,"Daniela Fini" 70. Io stesso trovavo molto più facile intervenire là. Forse è anche che abbiamo più facilità ad affrontare problemi astratti, teorici che ad interrogarci su noi stessi.
Ora mi manca la voglia di affrontare la "superficie", ma cmq vediamo le ragioni di Alberto:
- Facce senza contenuti, cioè candidato scelto slegato dal programma. Vero, ma: la faccia/credibilità/notorietà sposta voti, purtroppo più del programma - bisogna poi vedere quale sarebbe stato un programma giusto per vincere, Sospetto che non la pensiamo allo stesso modo.
- Giornali e facili illusioni. Vero, ma in campagna si è fatto il massimo anche sul territorio. Purtroppo per essere creduti sul territorio, non devi arrivarci "in campagna", bisogna lavorarci per anni e ormai neanche la sinistra c'e davvero, persino i ds hanno difficoltà
- Del partito democratico non gliene importa niente a nessuno. E' più facile trovare un socialista che parla bene dei radicali piuttosto che un diessino che sogna il partito democratico. Ma ciò non toglie che l'Italia abbia veramente bisogno di un grande partito socialdemocratico, tipo SPD, PSE ecc. Certo non è un tema da campagna elettorale.
- Piccoli litigi, gazebo, ecc. Ok. Ma per essere corretto devi citare anche quel furbo di Fo, che certo non ci ha fatto bene. Se un diessino avesse fatto quel che ha fatto lui durante la campagna, avresti detto che tifava per la Moratti.
- Trasparenza. Ok, hai ragione.
- Cantiere. L'idea non era male, la cosa era difficile, il risultato poteva essere meglio. Ma comunque ringraziamo chi ci ha lavorato (quorum ego, modestamente...)
Facce: ho ragionato a lungo sui risultati. Non solo le facce non spostano, ma addirittura niente sposta. Le elezioni si sono vinte/perse sugli astenuti e la nostra coalizione in questo ha fatto un (prevedibile, visto l'andazzo e le persone) fiasco clamoroso.
Giornali: sul territorio "si è fatto il massimo" mi permetto di dissentire. Tu forse, certo ferrante, Corritore, qualcun altro. Ma non certo i partiti. Penso a Rifondazione, il disastro totale.
Furbo di Fo: su questo sono di idee opposte alle tue e lo sai. Per me Dario è stato una risorsa straordinaria, che ha portato attenzione su elezioni. Per favore, ricorda cinque anni fa, Antoniazzi manco si sapeva chi fosse.
La mia visione del cantiere: un pacco, assoluto, totale, monopolizzato da partiti e addetti ai lavori, zilioni di chilometri distante dalle persone normali. Uno schermo dietro il quale i maggiorenti si sono fatti le loro manfrine perdenti millantando un coinvoilgimento della società civile che non è mai esistito. Avevo anche la lista delle persone, era divertentissimo abbinare ognuno a un politico di riferimento, non c'era una sola persona indipendente. Veramente una miseria politica.
Dibattito e frequentazioni: bisogna uscire dal loop del "tanti commenti = tante letture". Ogni post "serio" (o "serioso" se preferisci) relativo alla politica ha un numero di letture altissimo. Come sai traccio la provenienza e vedo sempre schierati tutti i maggiorenti. Pochi di loro hanno intelligenza, palle, argomenti per rispondere, ma leggono con un'avidità inaspettata. Avevo annunciato ieri un articolo sugli sprechi e stamattina ho già visto nei log alcune adsl che mi sono ben note attaccarsi fin da prima delle sette. Comunque, politica o no, post poco commentati possono essere molto letti. Ovvero: il messaggio comunque passa, non è detto che sia sempre necessario replicare o cazzeggiarci sopra, per quello c'è sempre una Daniela Fini.
A conferma dell'ultimo punto, sottolineo che il post Provincia in casa, fornitori in cassa, corredato da quattro soli commenti, oltre a essere ripreso da un lancio stampa di Bruno Dapei, ha totalizzato oltre 1.500 letture in una dozzina di ore, molte delle quali dai soliti noti. A me sembra un ottimo risultato.
Sì però attento Al. Ti prego: il precedente post più o meno in tema è stato ripreso dal Giornale e sicuramente non per dire cose interessanti, intelligenti o impegnate.
Carolina
non vivendo a milano, ma essendomi appassionata , grazie a voi tutti, alle elzioni amministrative milnesi, vorrei sapere che scelta ha poi operato ferrante nel consiglio comunale, se ha poi deciso di fare il capo dell'opposizione.
grazie maria.