Senatore a targhe alterne
di Marco Travaglio
Ci sono personaggi, nella Storia, che travalicano i confini della loro persona e diventano archetipi sempiterni, categorie dello spirito, garantendosi l’immortalità nei dizionari e nelle enciclopedie. L’Anfitrione, il Cireneo, il Mecenate, il Casanova, l’Otello, il Quisling. Ora, per non farci mancare nulla, abbiamo pure “il De Gregorio”, nel senso di Sergio, il corpulento senatore napoletano dell’Italia dei Valori che è sempre d’accordo con Berlusconi, però s’è candidato con Di Pietro nel centrosinistra.
Però s’è fatto eleggere presidente della commissione Difesa dal centrodestra. Però ieri è uscito dall’Italia dei Valori. Però non è uscito dal centrosinistra. Però preferirebbe la grande coalizione e si porta avanti col lavoro. Insomma, è all’asta. A disposizione del miglior offerente. Il fatto che i suoi elettori dipietristi pretendano il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq, una legge seria sul conflitto d’interessi, la cancellazione delle leggi vergogna e soprattutto il sostegno leale al governo Prodi e alla maggioranza che ha vinto le elezioni non lo tange minimamente. Lui è contro il ritiro dall’Iraq e la legge sul conflitto d’interessi, mentre è favorevolissimo alle leggi vergogna e a una maggioranza diversa, anzi opposta. Ma s’è guardato bene dal dirlo in campagna elettorale: l’ha fatto subito dopo il voto, precisamente dopo aver scoperto che non sarebbe diventato ministro per gli Italiani all’estero. Altrimenti, magari, oggi chiederebbe le cose che osteggia e osteggerebbe le cose che chiede. Un politico di nobili ideali, l’ultimo della nutrita collezione messa insieme in questi anni da Antonio Di Pietro, che raramente sbaglia una scelta politica e altrettanto raramente azzecca un collaboratore.
Uomo dalle molte vite, De Gregorio nasce giornalista scoopista al seguito del mitico Giò Marrazzo e poi a “L’Istruttoria” di Giuliano Ferrara. Leggendario lo scoop sulla crociera di Tommaso Buscetta nel Mediterraneo. Il pentito viaggia in incognito, o almeno così crede finché non gli si presenta De Gregorio, con moglie e due amici (un consigliere provinciale forzista di Napoli e un altro tizio vicino al Polo). Il giornalista dice di essere lì per caso e di averlo riconosciuto per caso. In realtà ha avuto una soffiata. In quel periodo lavora a “Ideazione”, la rivista fondata insieme a Domenico Menitti, ascoltatissimo consigliere di Berlusconi. Don Masino si lascia andare sulle “origini mafiose” del patrimonio del Cavaliere, nonché sui rapporti di Dell’Utri con Cosa Nostra. Intervista e foto escono su “Oggi” nell’estate del ’95, ma senza le frasi su Berlusconi e Dell’Utri, che però De Gregorio racconta ai quotidiani quando esplode il caso. Buscetta tenta di smentire, invano. Il risultato è che il pentito viene delegittimato dallo scandalo e, ai giudici di Palermo, non dirà più una parola su Berlusconi e Dell’Utri. Per la Procura di Palermo la “trappola” è stata organizzata a tavolino. De Gregorio rompe con Mennitti che ricorda “non gradì le rivelazioni di Buscetta: credo fosse amico di Dell’Utri”. Ma ciò non gli impedisce di candidarsi, nel 2005, alle regionali in Campania con Forza Italia, forte anche della sua nuova veste di leader dell’associazione Italiani nel Mondo che dichiara, solo in Campania, “20 mila fra iscritti e simpatizzanti”, senza contare “le sedi già operative a Roma, Nizza, Sofia, Londra, Zurigo, Mosca, New York, Buenos Aires, Teheran e Tunisi”, e che negli anni ha intrecciato affettuosi rapporti col camerata ministro Mirko Tremaglia. Ma, al momento del deposito delle liste, De Gregorio, che ha investito un capitale in mega-manifesti azzurri col suo bel faccione al centro, viene scaricato in zona Cesarini. Il tempo di tuonare contro “l’arroganza di Forza Italia”, ed eccolo nella Nuova Dc di Gianfranco Rotondi, che alle elezioni del 2006 presenta due facce pulite e soprattutto nuove: Cirino Pomicino e De Michelis. Del secondo, De Gregorio è un fervido estimatore, avendo diretto pure “l’Avanti!”: anche qui scoop à gogò, come una leggendaria inchiesta del 2002 sulle magagne dell’Alitalia, misteriosamente interrotta alla quarta puntata in coincidenza - insinua un maligno senatore di An - con l’uscita di una mezza pagina di pubblicità della compagnia aerea. Che cos’abbia in comune con Di Pietro questo ex forzista amico del condannato De Michelis, lo sanno solo Dio e De Gregorio, che infatti si candida con l’Italia dei Valori. L’elezione a senatore è una passeggiata, anche se le migliaia di voti che asserisce di portare non si notano granché: non fosse per Tonino, per Orlando e per Franca Rame, che fanno scattare il quorum, resterebbe a casa. Invece ce la fa. Ma il seggio gli va stretto: lui punta a un ministero. E, quando glielo negano, briga con la Cdl per la presidenza della commissione Difesa, dove si distinguerà per una tirata contro Israele (“stermina i civili”), una contro l’Onu (“inaccettabile la risoluzione che ci impegna a disarmare Hezbollah”) e tanti bacini e bacetti al capo del Sismi Niccolò Pollari, indagato per il sequestro di Abu Omar (“insostituibile”). Giorni fa l’Espresso sorprende i due amorosamente attovagliati al ristorante San Teodoro, in Campidoglio. È l’ultimo atto di De Gregorio da senatore dell’Idv. Ieri l’addio. Alla poltrona? Macché: al partito, e forse al centrosinistra. Ma non sempre: “Deciderò volta per volta”. Così il nostro eroe esce dalle sue polpose carni per trasfigurarsi in un archetipo. “Il De Gregorio” è l’ultimo esemplare della fauna politichese: il parlamentare intermittente, il senatore a targhe alterne. È stato decisivo il conflitto d’interessi: “Non voterò mai una legge punitiva contro Berlusconi”. Un caso di coscienza.
scusate il lombrosismo strisciante....ma l'avete vista la faccia?!?
:-) mitico. roba da vecchie serie de La Piovra. vorrei ci fosse un premio a suo nome, chissà se l'Autorevole Giuria valuterà la proposta...
Carolina
il signore in questione non ha fatto tutto da solo: mi pare l'abbia candidato l'italia dei valori; in tutta sta storia non mi pare che nessuno abbia tirato le orecchie al signor "questione morale" antonio di pietro.
L'italia dei valori è un accrocco di gente insensata, dalla casalinga di forza italia al porcellino; di pietro ha raccolto davvero una bella armata. Poi tutta gente brillante, di cultura, insomma di notevole rilievo.
Magari hanno equivocato sul termine valori..
"L'ex responsabile per il Mezzogiorno
di Italia dei Valori, Beniamino Donnici, proviene dalle file del Msi, in particolare dal gruppo rautiano Tabula Rasa, al quale aderiva pure l'onorevole Beppe Niccolai. Donnici, ex animatore di una componente del gruppo dipietrista chiamata Partecipazione, identità e progetto, aveva convocato recentemente una riunione dei
suoi sodali a San Sepolcro, paese
di riferimento del gruppo Socialismo Nazionale, componente del Fronte Sociale Nazionale: dalla cittadina è partito un appello al vecchio camerata Donnici perché ricordasse il comune passato. Pochi giorni dopo questi si è dimesso dall'incarico datogli
dall'ex pm per oscuri contrasti sulla linea politica, forse più chiari alla luce del suo percorso. Di Pietro aveva già assaggiato il valore degli ex fascisti: uno dei suoi primi coordinatori fu Piero Rocchini, detto Ercolino
ai tempi di Ordine Nuovo, poi medico silurato della Camera. Farà ora più attenzione nella scelta dei luogotenenti? S. Lim."
da
http://demo.extra.kataweb.it/eolextrademo/eol.jsp?id=1291189&page=article&giornale=espresso
Che tristezza...:-(
Cha schifo...
Sarà diventato pure categoria dello spirito ma questo viene dalla fame piu' nera,un grasso pollastro che razzola inesorabilmente tutto cio' che gli viene a tiro,se e' vero che i tempi chiamano gli uomini questo ce lo ritroviamo presidente del consiglio...
di quelli ruspanti, allevati in cortile con gli avanzi..
sandro..., per favore non portare sfiga...!!! ;-)
ps. il galletto si mangia tutto l'anno...???
boh, è talmente oltre le peggiori aspettative che io sono in crisi di Piovra e basta. rido come una pazza ogni volta che vedo 'sta faccia assurda e mi recito anche le scene con Tano Cariddi. :-)))
Carolina
le droghe pesanti non vanno solo liberalizzate
ma rese obbligatorie
Non vedo che c'entri la piovra..mi pare il classico faccione da zozzone domestico, stile gaspariano..tondeggiante e rustico..
beh... non sarà "Cariddi" o Binnu, però non è proprio nemmeno il fu filippino dei Caltagirone...
Carolina
"Leggendario lo scoop sulla crociera di Tommaso Buscetta nel Mediterraneo. Il pentito viaggia in incognito, o almeno così crede finché non gli si presenta De Gregorio, con moglie e due amici (un consigliere provinciale forzista di Napoli e un altro tizio vicino al Polo). Il giornalista dice di essere lì per caso e di averlo riconosciuto per caso. In realtà ha avuto una soffiata. In quel periodo lavora a “Ideazione”, la rivista fondata insieme a Domenico Menitti, ascoltatissimo consigliere di Berlusconi. Don Masino si lascia andare sulle “origini mafiose” del patrimonio del Cavaliere, nonché sui rapporti di Dell’Utri con Cosa Nostra. Intervista e foto escono su “Oggi” nell’estate del ’95, ma senza le frasi su Berlusconi e Dell’Utri, che però De Gregorio racconta ai quotidiani quando esplode il caso. Buscetta tenta di smentire, invano. Il risultato è che il pentito viene delegittimato dallo scandalo e, ai giudici di Palermo, non dirà più una parola su Berlusconi e Dell’Utri. Per la Procura di Palermo la “trappola” è stata organizzata a tavolino. De Gregorio rompe con Mennitti che ricorda “non gradì le rivelazioni di Buscetta: credo fosse amico di Dell’Utri”.
Carolina
sconcio laido deforme
nel corpo nell'animo e nelle azioni
sandro sei troppo severo col povero dedalus
No non scherziamo ragazzi,dedalus l'ho già offeso
l'altro giorno,anzi mi scuso,dedalus e' un uomo di cultura aggiornato liberale,moderno,laico,inquadra le cose nella giusta prospettiva ,uno dei migliori
Ciao Dedalus
(sege un Galeazziano Ma vaaaaaffanc...)
Scherzo eh dedalus
caspita che duetto!
davvero un bel duetto:
in pratica sono i "DS"... :-DDD
ah ah ah ah ah
Bhe chi continua a sostenere che Di Pietro sia l'unica faccia votabile nella maggioranza ha materia su cui riflettere ora. In politica essere onesti non è condizione sufficiente, ci vogliono anche capacità, competenza, rappresentatività, etc.
"In politica essere onesti non è condizione sufficiente"
anzi e' categoria invisa,addirittura c'e' chi dice
che in italia se non sei ricattabile non puoi fare politica,chi lo dice?
un'altra pantegana radioattiva:Giuliano Ferrara
Queste sono le merde che mandiamo al parlamento.Invito tutti quelli che hanno votato questo cazzone venduto ad andarlo a trovare e rompergli il culo affinche tutte quelle merde capiscano e facciano il loro dovere che è quello di servire il popolo e non il loro interesse personale.
io ho votato idv (anche se non a napoli) e mi sento male. devo dare ragione a tonii, che la democrazia rappresentativa ci espone a rischi come questi? e a quelli che dicono che di pietro si e' lasciato infinocchiare? e a berja che dice che idv lo vota principalmente gente interessata o povera di spirito come il sottoscritto? certo, questi sono punti reali (incluso l'ultimo se applicato al sottoscritto), ma devo dire che in parte, come causa di quello che e' successo, vedo anche la furbizia/malizia di una persona, e la responsabilita' di chi lo conosceva e ha deciso cmq di votarlo e mandarlo in parlamento. non mi sento di dare piu' di tanto la colpa a di pietro (che paga un enorme prezzo per la vicenda), o al partito che difatti e' in rotta col tizio. insomma, per difficile che sia, penso che bisognerebbe mantenere la calma.
giusto. manteniamo la calma. in fondo non è diverso da uno dei tanti casi di preti pedofili cui si continuano ad affidare bambini :-))) Carolina
non devo più leggere Travaglio, mi fa venire il vomito (per quello che racconta, non fraintendiamo!!!!)
Un mio carissimo amico mi ha fatto notare una strabiliante somiglianza tra De Gregorio ed un altro personaggione alquanto dubbio...buttate un occhio:
http://www.politicagermania.net/?p=135
in effetti vi è una sbalorditiva rassomiglianza esteriore tra "il De Gregorio" e il soggetto conosciuto come "il Cuffaro" anche se il rospo camaleonte appare più voluminoso del "balauardo della legalità siculo" (in breve: si culo), almeno nella dimensione orizontale, tanto da far pensare che possa esserselo inghiottito in un sol boccone, o che sia invece "si culo" che si nasconde al suo interno e che traspare attraverso la cute dell'anfibio?
tra l'altro ho appena appreso sul blog de "il De Gregorio" www.sergiodegregorio.com che costui intende candidarsi a sindaco di Palermo... quando la farsa diventa commedia
ci fu un tempo in cui eravamo quasi parenti, potrei raccontare cose che a confronto quello di tremaglio e la favola di cappucetto rosso.
Italia, unico Paese Europeo ad avere una confraternita criminale denominata diversamente, a seconda della regione di appartenenza, capita spesso di dare visibilità a figuri che, definiti faccendieri, vivono al confine del codice penale servendo, a seconda delle convenienze personali il potente di turno. Ma chi si avvale dei servigi di tali figuri quali De Gregorio e similari, ha gravi responsabilità. Vero dott. Di Pietro? Non basta la constatazione che la prostituzione è il più antico mestiere del mondo! Sono i papponi che consentono di proliferare a queste tipologie di sterco!
L'articolo è ottimo, la realtà che racconta è estremamente sgradevole ma tipica degli ultimi 60 anni della nostra democrazia.
Non è stato il primo e non sarà l'ultimo parlamentare ad agire in questo senso e tutto questo è triste, molto triste.