“Nel 2016 dovremo riconquistare il Comune con un candidato sindaco che sarà la sintesi della nostra storia. Da Milano faremo ripartire anche l’Italia, dove siamo la maggioranza vera e naturale”. Parole dette da Silvio Berlusconi poco dopo la conferma da parte di Giuliano Pisapia che non sarà candidato alle comunali milanesi del 2016.
Al momento Silvio Berlusconi è blindato fino al 2017 dalla legge Severino, votata anche dai suoi, che stabilisce decadenza e incandidabilità per i politici condannati. E’ però possibile (o probabile) che i giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ammettano il ricorso presentato dai suoi legali contro l’applicazione retroattiva della stessa legge.
Ieri un fine osservatore della politica, Graziano Camanzi, ha fatto questa considerazione sul suo wall Facebook: “Berlusconi ha deciso. Per il Milan un mercato super. Questo il titolo del Corsera di oggi. Se la notizia è vera ha un altro, importante, significato. Berlusconi punta alla poltrona di Sindaco di Milano, oggi di Pisapia. Per lui, o per la figlia Marina. Nessun dubbio.”
Intanto – alla faccia di chi dice di no a “una campagna elettorale di 14 mesi sarebbe estenuante e dannosa” – il totonomi per il centrosinistra impazza tra gli addetti ai lavori. Abbiamo raccolto i più citati qua e là, inclusi alcuni davvero poco realistici. Ci sono candidature quasi ufficiali, candidature solo ufficiose, autocandidature, finte candidature tattiche, finte candidature strategiche, sogni nel cassetto. I nomi sono elencati in ordine rigorosamente alfabetico:
- Umberto Ambrosoli, candidato sconfitto da Maroni alle ultime regionali
- Stefano Boeri, candidato sconfitto alle primarie da Pisapia
- Mario Calabresi, direttore de La Stampa
- Davide Corritore, candidato rinunciatario ai tempi di Ferrante, già DG di Pisapia, al momento presidente di MM
- Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere Della Sera (Renzi permettendo)
- Ada Lucia De Cesaris, vicesindaca e collega di Pisapia
- Emanuele Fiano, deputato PD (ma voci bene informate dicono che si sia già tirato indietro)
- Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali della giunta Pisapia, PD, ma vicino all’area a sinistra del PD
- Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità della giunta Pisapia, renziano
- Livia Pomodoro, ex presidente del Tribunale
- Lia Quartapelle, deputato, PD, vicinissima a Matteo Renzi
- Giuseppe Sala, commissario Expo
- Ivan Scalfarotto, deputato PD con solida esperienza manageriale
- Cecilia Strada, figlia di Gino, presidente di Emergency
PS: ci sarà forse Antonio Di Pietro (con M5S sembra l’opzione più – si fa per dire – logica) e probabilmente anche Corrado Passera, anche se non è chiaro con che schieramento, visto che da solo varrebbe meno dell’1%.