La voglia di procedere alla presunta riqualificazione (“presunta” perché al Monte Stella nulla c’è da riqualificare) del Giardino dei Giusticontinua a produrre dichiarazioni che non corrispondono alla realtà. Dichiarazioni che appaiono appoggiate da interessi tanto forti quanto opachi, tanto da indurre la Sovrintendenza a ribaltare la propria posizione, il sindaco a spendersi in modo netto a favore del progetto, la Comunità ebraica a prendere posizione e gli assessori competenti a ribaltare la propria posizione.
In qualche caso si è arrivati ad affermazioni irrispettose di tutti quei cittadini che, superando schieramenti e posizioni politiche, sono impegnati a tutela del bene comune. Se non fosse per Italia Nostra sembrerebbe la lotta di un gruppo di “cattivi” scriteriati contro i “buoni”. In realtà non è così.
Come s’è già avuto modo di dire, quello di Gariwo è un progetto estraneo alla natura del luogo, deturpante, inquinante. Un progetto imposto alla cittadinanza per un mix di autoaffermazione, ambizione, protagonismo (per non pensar peggio) di chi lo spinge con una testardaggine di cui non si comprende l’origine. Un progetto per il quale vengono perfino sottolineate costanti irregolarità procedurali.
Una volta per tutte: il Giardino dei Giusti c’è già e così com’è è in linea con la tradizione degli ebrei, che ricordano le persone care piantando alberi, non muri e auditorium nei parchi.
La cosa peggiore – ed è quella che rende irricevibili se non sospette le prese di posizione da parte di istituzioni e Comunità ebraica – è la narrazione da parte di Gariwo, sempre basata su affermazioni che non corrispondono al vero. L’ultimo esempio è questo cartello comparso di recente.
Il comitato di cittadini ha risposto punto per punto, smontando tutte le affermazioni di Gariwo:
In sintesi: il Monte Stella è un parco (peraltro bellissimo) e tale deve restare. Milano ha infinite aree che davvero meriterebbero di essere riqualificate in cui Gariwo potrebbe utilizzare le proprie risorse, indirizzandole in modo meritorio a favore della città.