“Mi rendo conto che il bravo Pierfrancesco Majorino e gli amici che lo sostengono saranno poco felici per l’endorsement a Francesca Balzani. Mi rendo conto, ma non posso che essere contento. Non so cosa farò quando dovrò dare un voto, ma mi fa piacere che il sindaco che ho voluto e in cui – nonostante tutto – mi sono riconosciuto abbia preso posizione a favore di uno dei candidati che apprezzo. Purtroppo Sala resta il suo più probabile successore, ma oggi Giuliano Pisapia gli ha levato qualche po’ di sabbia da sotto i piedi. E hai visto mai che possa ancora succedere un miracolo, prima da parte dei candidati e poi da parte degli elettori.”
Tra varie risposte a questo pensiero sul mio wall Facebook, c’è la domanda di Marco Ferrari: “Quello che non capisco Alberto è perché in tutto questo continui a stimare Pisapia. Come governante è stato un sindaco tentenna, e in queste uscite sempre ambiguo… Decisamente lo sopravvalutate tutti”. Riporto qui la mia risposta appena editata perché abbia un senso anche fuori dal contesto.
Ma guarda Marco che la “stima” non è un concetto bianco o nero.
Giuliano Pisapia si è confrontato con difficoltà enormi (che io stesso non avevo compreso all’inizio) a causa delle persone che ha dovuto mettere in giunta per poter tenere in piedi la sua amministrazione. Ha mediato come un matto, ha intessuto relazioni, ha stoppato e fermato senza clamori i peggiori (es. De Cesaris), ha portato a compimento varie cose in modo a volte accettabile.
Insomma, ha fatto quel che ha potuto col materiale umano, i manovratori di retrobottega e la maggioranza-accozzaglia di cui disponeva.
Soprattutto ha dato la sua faccia simpatica, dove c’è riuscito, a un’amministrazione che prima di lui aveva superato i livelli di guardia dell’indecenza.
IMHO chiunque avrebbe fatto peggio di lui in queste condizioni. Credo che il suo ritiro sia stato confermato anche perché deve avercene proprio le palle piene sia dei suoi, sia di chi prima lo ha osannato e ora lo sbertuccia solo perché ha detto che voterà Francesca Balzani. La politica è una guerra tra bande di tagliagole, un lavoro che insozza e trasforma, secondo me Giuliano Pisapia è riuscito a uscirne intero e ragionevolmente lindo. Cosa staremmo dicendo oggi se nel 2011 avesso vinto la Moratti? Su questo dobbiamo riflettere.
Intanto mi riascolto questa canzoncina e penso a quanto sono stati allegri quei giorni. E questo nessuno ce lo può levare.