Confermo che la faccenda dei volontari spazzatutto è oggettivamente intollerabile. Chiamare “sporco” le opere d’arte di Pao e Linda è la dimostrazione che il ventre molle milanese, trincerandosi dietro i loro giubbetti gialli e frasacce come “noi abbiamo delle autorizzazioni precise”, manda al rogo la qualità intellettuale per imporre un bianco neutro becero, simbolo della loro mancanza di idee e spirito civico.
Il comune di Milano si sarà anche scusato per questo scempio, ma è colpevole, perché questa esecuzione sommaria delle idee è la conseguenza del gestaccio orwelliano degli spazzaidee (applauditi da Palazzo Marino) che con la loro grettezza intellettuale hanno insudiciato il Primo Maggio più dei falò in via Carducci.