Non basta essere volontari: bisogna sapere cosa si sta facendo ed a beneficio di chi. Non capisco come ad un writer facciano le perquise a casa come lo trovano con una bomboletta nello zaino e a ‘sti bellimbusti permettano invece di dipingere in pieno giorno, in barba a tutti i regolamenti municipali in materia di colori, ecc… La motivazione è “siamo volontari” e quindi possiamo, come se un writer la propria arte la producesse contro voglia. Approssimativi e supponenti come non mai, capaci di decidere da soli per il “bene ed il decoro comuni”, imponendo la loro visione monocromatica e totalizzante del panorama urbano.
Incapaci di distinguere il bello, formattatori della vita altrui.
Se questi arrivano al potere scordiamoci la libertà di espressione, il travalicare i confini del già visto, l’andare oltre per scoprire il nuovo.
Facile dare due mani di pittura con un rullo, molto meno faticoso che liberare strade e giardini dagli stronzi di cane che le tempestano, facendo veramente “sporco”.
Si meriterebbero di svegliarsi domattina con una Hall of Fame con i controcazzi, ad allietare le loro acidità di stomaco.
Ancora sugli #spazzaidee di Milano. Il commento di Frankie hi-nrg mc, rapper e videomaker, citato da Wired nell’articolo Milano deve ancora capire la differenza tra graffiti e scarabocchi. L’articolo riporta anche un esempio di civiltà culturalmente opposto allo squallore dei pulitori gialli: l’iniziativa dell’associazione Lata 65 di Lisbona, che sta organizzando corsi di street art per anziani.