“Per evitare il ripetersi di quegli errori è la posizione del magistrato e di quello che sarebbe più giusto chiamare auto-inganni, occorre riconoscere come questi fenomeni non sono un fatto sporadico, ma sono fenomeni endemici e strutturali non della polizia italiana, ma dei corpi di polizia in genere. E se i corpi di polizia stranieri studiano questo fenomeno, allo stato attuale la polizia italiana ancora oggi rifiuta di leggere se stessa”.
Quasi tre lustri, ma la ferita di Genova 2001 è ancora aperta: lo dice Enrico Zucca, magistrato dei processi sul G8: “servono leggi che costringano la polizia ad essere fedele alla Costituzione”. Se una buona parte dei fatti commessi alla Diaz non sarebbero ritenuti reati nel disegno legge sulla tortura – significa che ancora in Italia questo non accade.