“Ci avete massacrato su un progetto che neanche conoscevate, su un muretto e un murale che neanche sapevate l’esistenza, basandovi su un video parziale, senza neanche conoscere l’evento di riqualifica che stava alla base del progetto stesso.” [snip] “Certo che se tutto questo grande movimento di protesta contro i volontari s’indirizzasse contro coloro che recentemente hanno vandalizzato la Darsena e il Teatro Burri avremmo una città sicuramente migliore”.
Sulla pagina Facebook di Pao, l’associazione Retake Milano (aka Spazzaidee) cambia tono e profilo di comunicazione. Evidentemente dopo la pettinata per la gaffe di via Cesariano hanno capito che l’arroganza non paga, quindi si dissociano dai progetti di “ripulitura” del Leoncavallo. Una bella abbassata di cresta, che lascia però la sensazione di un gruppo di reazione. Questi “volontari” in giubbetto giallo si muovono come nuove “sentinelle in piedi”, magari senza crocifisso, ma impegnate in una crociata di omologazione culturale parametrata su standard di “bello” totalmente soggettivi ed esteticamente discutibili, se non anacronistici.
Pensiero: il bene pubblico è di tutti e il “bello” è un concetto troppo ampio e complesso per poter essere definito da un gruppuscolo di appassionati di spugna, scopettone e muri giallini troppo appassionati dell’avverbio “contro” per poter agire in una città come Milano e su un tema tanto complesso, discutibile e discusso.