Il thread scaturito su Facebook in calce alla segnalazione del post sulla narrazione distorta della crisi greca fatta da Massimo D’Alema è proseguito parecchio. C’è sempre la tifoseria, attivissima in questi giorni, che induce anche i più calmi a pensare che Umberto Eco abbia ragione (“Internet ha dato voce a un numero enorme di imbecilli”).
Tanti hanno contribuito a fare del videino di D’Alema un evento virale, n base alla regola che se uno famoso – chiunque sia, indipendentemente dalla sua storia, da Fabrizio Corona a Claudio Velardi a Pippo Baudo – dice la cosa che dici tu, lo condividi con un applauso. Ma tra costoro ci sono anche posizioni più meditate, meno tifose. Visto che non rinuncio mai al confronto, ho scritto fiumi di risposte qua e là. Tra tutte le mie risposte ce n’è una che IMHO spiega bene la piazzata di D’Alema. Eccola.
… “Il debito aumentato, ma la narrazione è distorta. D’Alema assegna chiaramente ai privati (“le banche”) un ruolo attivo e cinicamente speculatorio del tutto inesistente. Ci sono infinite fonti a descrivere la storia di questo lustro, leggiti per esempio il blog di Giampaolo Galli, deputato del PD che descrive molto chiaramente gli eventi. I fatti sono i seguenti.
1 – D’Alema in estrema sintesi afferma che i soldi alla Grecia (maree di soldi) sono andati e vanno alle banche in un giro vizioso che le ha portate a incassare interessi 15 acquistando prestito greco con denaro che loro pagano 1.
2 – Questa è una grossa bufala senza ritorno. Dal 2010 al PSI del febbraio 2012 i privati (“le banche”) avuto tutto il tempo per liberarsi dei titoli greci e lo hanno fatto. Il debito è passato in mano agli Stati, ovvero alla BCE che *ha dovuto* acquistarli col Fondo Salva Stati per evitare un collasso.
3 – i fiumi di denaro (anche nostro) andati e che ancora vanno alla Grecia finiscono a pagare i costi di gestione ordinaria, non a finanziare le riforme. Quindi le “banche vampire”, la “culona” e la “troika” (per usare immagini consuete in questi giorni) oggi c’entrano come il due di picche con la responsabilità per una crisi annunciata. Europa e BCE hanno avuto l’unico torto di gestire male la situazione, con un mezzo default pilotato che ha solo postposto il problema.
4 – A margine: D’Alema è un ipocrita. Io penso che ne sia consapevole e questa sua narrazione distorta serva per cercare visibilità e consenso usando l’antirenzismo. D’altra parte da uno che – dopo essersi inginocchiato a Escrivà e aver compiuto ben altre nefandezze – mente spudoratamente perfino sul vino (quello sì pagato coi soldi nostri) non ci si possono aspettare grandi cose.
Ovvero: questa vecchia dirigenza ormai superata da tutto avrebbe potuto uscire di scena molto dignitosamente. Non hanno neppure la capacità di far questo. Continuano, imperterriti, a reclamare spazio per se stessi e i loro modelli di potere che – auspicabilmente – il Paese, piano piano, supererà. “