Dopo il voto del Consiglio di Zona 8 che ha bocciato la trasformazione del Giardino dei Giusti in una colata di muri, cemento e calcestruzzo, si è scatenata la propaganda urlata, da destra e da sinistra (si fa per dire), per usare strumentalmente la vicenda con finalità politiche. Propaganda urlata per finalità diverse e assai poco nobili ma legate da un obiettivo comune: evitare di entrare nel merito della questione, evitare di capire e spiegare cosa si è votato e come. Altrimenti, il castello della propaganda crolla. Meglio parlare di strane e inquietanti alleanze, sperando che qualcuno abbocchi senza informarsi.
Allora facciamo il punto, invitando tutti (soprattutto coloro che in queste ore hanno parlato a vanvera) che il testo integrale della delibera è leggibile e scaricabile a questa pagina FB.
Il Giardino dei Giusti esiste al Monte Stella dal 2003; una delibera di Giunta del dicembre 2014 ha deciso un ampliamento della superficie in concessione a Gariwo, l’Associazione che ha in carico l’area. “Il Consiglio di Zona 8 considera un onore e un motivo di orgoglio la presenza del Giardino dei Giusti all’interno del Parco Monte Stella: questa simbiosi (un parco urbano costruito sulle macerie del dopoguerra, che ospita al suo interno il giardino dei giusti nel mondo) condensa simbolicamente il valore della memoria per le presenti e future generazioni. La presenza del Giardino dei Giusti va tutelata e valorizzata in modo adeguato, attraverso opportuni interventi di manutenzione, cura e miglioramento del luogo di commemorazione”. Questo è quanto scritto in testa alla delibera approvata dal Consiglio di Zona 8. Spiace che una simile enunciazione di principio non sia stata votata all’unanimità. Ma andiamo avanti
Qual è, allora, l’oggetto del contendere? Il fatto è che la delibera non nasce per decidere sulla presenza del Giardino dei Giusti al Monte Stella, né sulla necessità miglioramento e valorizzazione del sito: questi sono fatti assodati che nessuno mette in discussione. Anzi rappresentano, appunto, un vanto per Milano.
La questione è molto più semplice: il Consiglio di Zona 8 è stato chiamato a deliberare obbligatoriamente – in base all’art. 29 del decentramento – per esprimere in Conferenza di Servizi un parere (“favorevole” o “non favorevole”) limitatamente a un progetto redatto da uno studio di architettura privato, incaricato da Gariwo (senza alcuna procedura di evidenza pubblica né bando né gara) di intervenire sull’area del parco data in concessione a Gariwo.
Il progetto viene esaminato in dettaglio in Commissione, alla presenza di tutti i gruppi. Si chiama “progetto di riqualificazione del Giardino dei Giusti”, ma in realtà del giardino esistente (ben armonizzato con il parco Monte Stella) rimane ben poco: il disegno prevede una serie di muri alti 2.40 mt del peso di svariate tonnellate; invasive fondazioni in calcestruzzo; pavimentazioni e impermeabilizzazioni del suolo; un auditorium di 340 posti con locale impianti audio ed elettrici; colonne, parapetti, scavi sotterranei a lambire le radici degli alberi del parco.
Il tutto senza il rilascio di alcun titolo edilizio, perché le opere vengono definite dal progettista “tutte rimovibili” (un auditorium di 340 posti rimovibile? allora lo è anche la Tour Eiffel…); nessun preventivo sondaggio geognostico è stato fatto (nonostante la richiesta degli uffici) per verificare la capacità di carico del terreno: come sanno tutti – tranne alcuni che hanno responsabilità amministrative nella nostra città – il parco Monte Stella sorge su detriti, macerie e materiale da riporto accumulati dal secondo dopoguerra fino agli anni Sessanta. Il tutto viene presentato come un’estensione del “verde attrezzato”: un gioco di parole, perché al posto del verde (esistente) si prevedono muraglie, pietre e colate di calcestruzzo.
Bastava leggere le carte e gli atti per capire che questo progetto, se approvato, avrebbe rappresentato un pericoloso precedente per tutte le aree verdi di Milano, oltre che una compromissione irreversibile di quella “grande architettura” (come la definì Aldo Rossi) rappresentata dal parco Monte Stella sognato e realizzato da Piero Bottoni.
Per queste ragioni, dopo avere ribadito il valore della permanenza del Giardino dei Giusti nel parco Monte Stella, il lavoro prodotto da questo studio di progettazione (ora all’esame della Conferenza di Servizi) è stato bocciato dal Consiglio di Zona 8. Di fronte al rischio di compromettere un bene comune, è prevalsa fortunatamente la volontà di tutelare l’interesse pubblico: il parco Monte Stella e il Giardino dei Giusti. Confidavo in un voto unanime del Consiglio. Così non è stato.
Un’ultima informazione ai cittadini. In questi giorni abbiamo scoperto che per riqualificare il Giardino dei Giusti non esiste solo questo progetto presentato da privati. Il Settore Verde del Comune di Milano ha già preparato una proposta di riqualificazione dello spazio commemorativo del Giardino dei Giusti: un progetto pagato con risorse pubbliche, riguardante un’area pubblica, che prevede fiori, piante ed essenze vegetali (come si usa di solito nei giardini…) al posto di muri e cemento. Però nessun assessore finora ha trasmesso alla Conferenza di Servizi e agli uffici competenti questo progetto pubblico, per consentire le opportune valutazioni e verifiche, lasciando il campo libero al solo progetto di mano privata. Perché?
P.S.: Sulla pagina FB di Ada Lucia De Cesaris, ex (per fortuna di Milano) assessore all’urbanistica, era postata una foto del Memoriale della Shoah di Berlino, con questo delicato commento rivolto da ALDC al sottoscritto: “prova ad andarci insieme ai tuoi alleati di voto”. Le ho risposto: una persona che utilizza il dramma della Shoah e della memoria del massacro del popolo ebreo per finalità politiche, qualifica sé stessa in modo definitivo. Dopo questa risposta, ALDC mi ha bannato dalla sua pagina. E poi dicono che la politica non regala soddisfazioni di cui andar fieri.