In un interessante thread su Facebook nato da un mio commento sulla partecipazione di Renzi a 8 1/2 se ne sono lette di tutte e si è anche parlato di Milano. Il commento di un frequentatore del mio wall dice più o meno. “Io credo invece, e lo vedo tutti i giorni parlando coi colleghi del Comune, che stia suscitando così tanta rabbia con tante promesse disattese (modificheremo la legge fornero….pisapia style coi precari) che presto, dovremo fare i conti con una lega sopra il 10% a Milano e 1 o 2 consiglieri di casapound in consiglio comunale. Occhio.”
Ho dato una risposta che riprendo qui, elaborandola, perché è un tema a cui tengo molto: quello della necessità di costruire il futuro partendo dal quotidiano, dalla propria sfera di influenza, dalle proprie azioni.
Assegnare sempre la responsabilità ad altri non è la soluzione. Se a Milano si vuole tornare a vincere si deve partire da Milano, non da Matteo Renzi. L’esperienza Pisapia – pur oggettivamente valida nel bilancio complessivo – ha innumerevoli magagne, che i cittadini hanno visto e vissuto sulla loro pelle.
Basta partire da lì, da quell’esperienza vissuta insieme, sulla quale costruire un progetto credibile che ne faccia tesoro. Mettere le mani avanti è autolesionista, che facciamo, partiamo dalle presunte colpe di Matteo Renzi per giustificare a priori una possibile sconfitta milanese che – se malauguratamente venisse – avrebbe origini molto più locali che nazionali? Ma anche no.
Non sarebbe la prima sconfitta cercata con impegno a Milano, c’è la storia a insegnarci come si può scegliere sbagliare tutto (Fumagalli, Dalla Chiesa, Antoniazzi, Ferrante). Forse è venuto il tempo di cambiare modello.
Il thread è qui. Il video integrale della puntata di 8 1/2 è qui.