Sono passati cinque anni da quando Milano ha presentato il dossier ufficiale per Expo 2015 al Bureau International des Exposition. Da allora, molto si è scritto per denunciare gli errori, le contraddizioni, i bluff e i disastri del Grande Evento Nutriente. Poi, con un tempismo catastrofico, la più vasta rete di soggetti critici e attivi contro l’esposizione, è entrata in crisi proprio nel giorno della cerimonia inaugurale. Tuttavia, anche tenendo conto di questa défaillance, l’ondata di entusiasmo che ha accompagnato gli ultimi due mesi della manifestazione sembra dar ragione a Gabriel Tarde, quando scriveva che «la società è imitazione e l’imitazione è una forma di sonnambulismo». Expo s.p.a. aveva puntato su venti milioni di visitatori paganti, duecentoventimila al giorno, ma sono bastate le foto di qualche sabato da tutto esaurito, per diffondere quintali di ottimismo, e soprattutto, per trasmettere l’idea che quello di Milano fosse un evento da non perdere, uno di quegli appuntamenti che “ci devi andare”, a prescindere dal contenuto, fosse anche solo per fare sette ore di coda.
E’ online su Giap l’introduzione, scritta da Wu Ming 2, per la raccolta GENomi antiFUFFA, frutto di un laboratorio di narrazioni collettive, prodotto da Re:Common, che ha coinvolto circa 20 persone, da marzo a ottobre 2015. Il libretto verrà presentato a Milano, il 1° novembre, in concomitanza con un rituale apotropaico. Info, notizie e spiegazioni subito dopo il testo.