A quanto pare Giuliano Pisapia sta pensando a tornare sui suoi passi e ripresentarsi alle amministrative 2016. E’ una buona notizia, perché nessun altro può partire con una base di elettori già convinti come lui. Per quanto mi riguarda non sono più disposto a dare il mio voto al buio, quindi continuo con l’elenco degli impegni necessari a conquistarlo.
Torno sulla mobilità con aspetti più operativi delle voci evidenziate in precedenza.
La velocità. Zone 30 devono essere poste dovunque ci sia pericolo, scuole, supermercati, aree commercial. Ovunque ci sia la zona 30 devono esserci i dissuasori. Non solo: i grandi viali – non solo quelli periferici, basta passare in via Washington per verificarlo, sono un luogo di costanti infrazioni: limite di velocità, guida pericolosa, cambio di corsia, eccetera.
Gli attraversamenti. La precedenza dei pedoni sulle strisce è forse l’ambito di illegalità più diffuso a Milano. A farci caso si può assistere a scene paradossali, con pedoni terrorizzati sul marciapiede, auto che scartano le persone, frenate, insulti.
Il divieto di parcheggio in doppia fila. La doppia fila ha fatto morti e invalidi tra i ciclisti. E’ una piaga sociale che una grande città come Milano deve combattere. Davanti a bar, supermercati, luoghi di intrattenimento è la prassi, sia da parte dei clienti, sia da parte del trasporto di merci, che dovrebbe essere consentito solo in fasce orarie specifiche come accade quasi ovunque all’estero.
Rispetto delle soglie di rumore. Non si capisce perché gli utenti di alcune marche di Moto (Harley in particolare) e di auto sportive siano al di sopra delle leggi e possano produrre frastuono in libertà. Le soglie vanno rispettate. Altro aspeto di illegalità è quello costituito dagli allarmi negli appartamenti: andrebbero proibiti e sostituiti con sistemi di chiamata automatica alle forze dell’ordine, con pesanti sanzioni in caso di falso allarme
Ingorghi agli incroci. Come avviene quasi ovunque all’estero, gli incroci dovrebbero essere contrassegnati con strisce diagonali su cui è vietata la sosta, ovvero a cui si può accedere solo se esiste lo spazio per arrestarsi oltre l’incrocio. Questo eviterebbe le situazioni di ingorgo perenne che creano caos, inquinamento, pericolo, ritardi.
Condizione necessaria (ma non sufficiente) per avere il mio voto sarà l’impegno di migliorare la mobilità sia realizzando infrastrutture che disincentivino l’uso dell’auto privata a vantaggio di bici, car sharing e mezzi pubblici. Questo deve avvenire anche passando dalla politica repressiva finalizzata a fare cassa (quindi in cui si sanziona ciò che è comodo sanzionare) a una che abbia come scopo sicurezza e qualità della vita dei cittadini. Serve un progetto di mobilità organico e una gestione moderna delle forze dell’ordine.