Francesca Balzani, annunciando la propria candidatura ai microfoni di Radio Popolare, si conferma persona di qualità, una caratteristica che non si finge, perché viene trasmesso dalle parole e dalla voce. Nel corso della chiacchierata Balzani ha saputo dare un’idea chiara, precisa, e realistica di chi è lei e della città che immagina. E citando la propria storia culturale, professionale e politica (di tutto rispetto) ha marcato le differenze con Pierfrancesco Majorino, dichiarando serenamente e senza inutili modestie che potrà “rivolgersi a un mondo a cui Pierfrancesco fa più fatica a rivolgersi”.
Eppure pare ormai chiaro che ancora una volta il maggior partito insisterà nel sostenere Giuseppe Sala, un candidato altro, sganciato dalla città, distante dai cittadini, con una storia professionale secondo molti poco compatibile con le qualità richieste al sindaco di Milano. E con un’idea di città che non può non derivare dal suo passato come DG della Moratti.
Dopo Antoniazzi, Ferrante e Stefano Boeri (personalità di valore, una potenziale grande risorse della città, messo nel 2010 sulla graticola di primarie mal pensate e mal gestite), il PD insiste a voler imporre alla città il frutto di manovre che nulla hanno a che fare con il bene pubblico. Ancora una volta toccherà ai cittadini darsi da fare per sistemare le cose.
Due cose: la prima è che Giuliano Pisapia ci vede giusto, nonostante la defezione di alcuni suoi (fortunatamente) ex-fedelissimi. La seconda è che qualora Sala si candidasse – come ormai pare certo – è determinante che Pierfrancesco Majorino usi il suo buonsenso e la sua onestà intellettuale a favore della città, mettendo in secondo piano le proprie legittime ambizioni. Guadagnerebbe una importante rendita di gratitudine e popolarità presso tanti milanesi.
PS: poi resta l’opzione migliore, quella che a decidere di starsene fuori sia proprio Giuseppe Sala. Allora sì che sarebbero belle primarie. hai visto mai che il PD una volta tanto fa la cosa giusta.