Tutto mi divide politicamente da Emanuele Fiano, da anni non c’è una sua parola o un suo gesto politico da cui io non dissenta: dalle sue posizioni sulla cosiddetta “sicurezza” alla gestione della sua candidatura alle Primarie per Milano 2016. Ma questo non può trattenermi dal provare disgusto per commenti come quello letto sul profilo Facebook di Radio Popolare, idealmente luogo di esercizio della coscienza critica, di rispetto, di spirito civico.
Intendiamoci: il problema non è che su Radio Popolare ci sia un imbecille che scrive una frase così. In ogni comunità ci sono gli imbecilli, fanno parte della società. Il problema vero – invece – è che una frase come questa non sia immediatamente stigmatizzata dagli altri lettori e dai gestori della radio, ovvero da tutti quelli che – a rigor di logica – dovrebbero essere dei non-imbecilli. Perché questo non accade?
Il segnale è inquietante, perché indica che ancora, nonostante la storia, nonostante gli eventi, in Italia e in particolare nei luoghi di aggregazione della sinistra, sia vivo e tollerato un modello di pensiero razzista che resta una delle componenti più insidiose e cancerogene di ogni società.
- Il thread originale sulla pagina RadioPop (ma i commenti sono stati cancellati)
- Il thread sul mio wall Facebook
- La precisazione di Michele Migone di RadioPopo