“A pensar bene sembra che la necessità di primarie sia, come risponde il buon avvocato Wiler, da ricercare nelle sacre scritture della liturgia politica di sinistra, ormai scolpite nella pietra.
A pensar male sembra che si voglia trasformare una semplice conta interna in una decisione collettiva e quanto più universale.
A pensar peggio si tratta del solito racconto fantastico della partecipazione con cui si desidera ancora illudere quella parte di cittadinanza orfana di un reale coinvolgimento.”
Difficile non riconoscersi nella riflessione di Andrea Bonessa pubblicata da Gli Stati generali.