Francesca Blazani e Pierfrancesco Majorino hanno oggi l’ultima opportunità per fermare queste primarie-farsa, in cui tutto l’establishment dell’affarismo locale sostiene un candidato-facilitatore, che come valore principale ha dato prova di saper gestire i conti nella più totale opacità e disinteresse per il diritto comune a sapere come vengono spesi i denari pubblici. I potentati che lo sostengono sono ben noti.
- La parte di origine penatiana-bersaniana ex-DS del PD, che ancora gestisce importanti relazioni in Lombardia
- La residua DC, sempre molto potente grazie a Piero Bassetti, con i suoi noti legami con il residuo PSI di Bettino Craxi (non sarà sfuggito l’endorsement di Pillitteri e Tognoli a Sala).
- L’avvocato De Cesaris e consorte.
- CL orfana di Formigoni e parte della Compagnia delle Opere
- Frange di SeL venute meno alla linea del loro partito (probabilmente preoccupate di perdere il posto).
- Vari ed eventuali, dirigenti assortiti di partecipate, portaborse, consulenti, amici e amici di amici a caccia di poltrone o in difesa di quelle che già hanno.
Questa coalizione porterà alle urne delle primarie una quantità di voti per Giuseppe Sala che i sondaggi più attendibili stimano superiori al 50%, a fronte di un 20-25% per gli altri due candidati e qualche briciola per Iannetta.
Se Balzani e Majorino si ritirassero oggi non sarebbero più legati al patto delle primarie e potrebbero partecipare insieme alla costruzione di una lista che sintetizzi tutto ciò che di buono ha fatto la giunta di Giuliano Pisapia e tanti altri valori democratici della città.
So che non lo faranno, ma non rinunciamo a sognare di poter fermare questo progetto nefasto per Milano in queste ore residue, prima della scadente farsa di cui già si conoscono titolo (“una grande giornata di democrazia”) e risultato.