Non se ne può più di scenografie sovradimensionate, di palchi, microfoni, comizi, folle plaudenti, ranghi di partito, retorica, luoghi comuni. Non se ne può più di quello che parla e quelli che ascoltano.
Non se ne può più di messe in scena basate su promesse non realizzabili, su impegni disattesi a prescindere, su proposte impossibili.
Basta diocristo. Siamo nel 2016. C’è qualcuno disposto a dire: “la situazione è quella che è, c’è crisi, c’è una politica incancrenita, quindi in caso di vittoria per tenere in piedi la maggioranza dovrò distribuire poltrone e quote di potere in stretta osservanza Cencelli. In cambio proverò a realizzare piccole cose semplici, quelle che si possono fare davvero perché non infastidiscono Lorsignori, ma fanno bene alla città. E poi magari proverò anche a farne qualcuna più complessa, ma non prometto di farcela”.
Sarebbe un messaggiorivoluzionario e degno di essere sostenuto col voto.