Continuano gli investimenti in tecnologia per il controllo di alcune infrazioni, ma rimane la sensazione che – nonostante le dichiarazioni di Guido Castelli, delegato dell’Associazione dei Comuni d’Italia per la finanza locale – l’obiettivo primo sia sempre fare cassa con la maggior efficienza possibile. Di nuovo tocca infatti constatare che non esiste ancora alcun progetto realistico per combattere le infrazioni che fanno più vittime.
Eccesso di velocità, guida pericolosa e mancato rispetto degli attraversamenti pedonali sono infrazioni impunite nella maggior parte dei casi. Per verificarlo basta osservare gli attraversamenti pedonali senza semaforo di un qualunque viale cittadino, dove i pedoni aspettano il momento buono in una condizione di sudditanza psicologica e i rari automobilisti rispettosi sono ringraziati come se avessero compiuto un gesto di grande generosità. E molto spesso sono investiti.
Oltre agli indispensabili investimenti (non si capisce perché non si possano utilizzare strumenti di rilevamento della velocità) è indispensabile un cambio di strategia nella gestione dei “poliziotti locali”, che se tornassero a essere i buoni vecchi “vigili urbani” potrebbero fare un gran bene alla collettività. Per ora l’unico a esprimersi in questo senso è stato Corrado Passera. Vediamo se qualcun altro proverà a mettersi contro lo status quo di latitanza della polizia locale dalle strade implementato da letizia Moratti e confermato da Giuliano Pisapia.
Dal Corriere il nuovo sistema di rilevamento delle soste in doppia fila.