Non ho parole. Non c’è rabbia, c’è solo tristezza per le condizioni drammatiche della politica lombarda. Questa signora -non una qualsiasi (che già sarebbe grave), ma un assessore della giunta di Milano, già autoproclamatasi pasdaran del futuro sindaco Sala – dopo aver dichiarato insufficienti le regole, si fa giustiziera de noantri, quindi commina e infligge la pena.
Un disastro civico, politico, culturale di proporzioni ben superiori al danno, amplificato dall’insopportabile arroganza di un potere che anche ai suoi livelli più bassi si ritiene al di sopra delle regole.
Uno stupro alla civiltà, più che a una portiera. Un gesto di pura matrice squadrista che offende e indigna chi ha a cuore la legalità.
Aggiornamento delle 19:24 del 3 aprile. C’è un thread con cui lancio questo commento su Facebook e un mio rilancio di Andrea Bonessa dove la mia amica virtuale Cinzia Piantanida ha postato un link al commento della signora Rozza. Dopo averlo letto continuo a pensarla come Andrea e tanti altri: augurarmi che la signora Rozza torni a fare il mestiere che auspicabilmente sa fare, perché – avendo seguito la sua azione per cinque anni – mi sono convinto che non disponga di cultura, sensibilità civica e levatura politica per un ruolo amministrativo a Milano.
C’è un bel thread anche sul wall di Marco Mazzei e uno sul wall di Rotafixa.