Oggi butterò via un’altro paio d’ore in questura per farmi identificare in seguito l’ennesima querela per presunta diffamazione da un esponente di medio livello del centrosinistra locale, scocciato perché insisto a dire la mia su questo blog.
Quindici archiviazioni, due assoluzioni con formula piena, un’unica parziale e minima eccezione cui faccio cenno sotto. Spesa totale oltre 15mila euro, ma sarebbero stati di più senza la buona volontà dei miei avvocati che mi hanno fatto uno sconto. Nonostante i giudizi favorevoli i soldi sono irrecuperabili, a causa di un vuoto della legge italiana che non punisce le querele perse.
Caso estremo: su una “assoluzione con formula piena perché il fatto non costituisce reato” (sentenza a mio favore emessa da un magistrato notoriamente autorevole) mi è stato consigliato di fare un regalo al querelante perché non ricorresse in appello facendomi buttare altri soldi in avvocati, visto che lui non li spendeva perché il suo avvocato faceva parte dello stesso partito politico.
Non ho mai fatto piazzate e ho sempre avuto rispetto dei magistrati, anche nel momento dell’unico, piccolo, parziale torto della mia storia, su cui peraltro i miei avvocati ritengono di aver subito un’ingiustizia, ma su cui ho rinunciato al ricorso (che probabilmente mi avrebbe restituito la ragione) per le medesime ragioni economiche.
Così Lorsignori zittiscono (o almeno ci provano) il dissenso dei cittadini: con le querele bavaglio. Non tutti, ma alcuni sì, soprattutto nel centrosinistra che ho sempre votato e a cui, proprio per questo, non ho mai risparmiato le critiche.
A margine: sulla destra dal 2001 (anno di nascita di questo blog) ne ho dette di ogni, ma il massimo che ho ricevuto è stata una mail da Calderoli (aka “il sommo cavadenti padano”) molto divertito dal “premio” ideato da OneMoreBlog in suo onore, tanti anni fa. Ma “That’s the way the world goes round”, ormai l’abbiamo imparato. Io continuo a dire la mia comunque.