Oggi ho preso un car sharing la cui radio era sintonizzata su Radio Maria. Stavo per spegnere, ma poi il tizio che curava la rubrica di cosiddetta “bioetica”, tale Renzo Puccetti, mi ha incuriosito per le cose che diceva. Ho ascoltato per la durata del viaggio, 20 minuti buoni, poi ho dovuto spegnere, ma il senso l’ho colto.
Questo signore ha fatto un discorso che definire sovversivo è anche poco. Sostanzialmente ha costruito un discorso sulla libertà di scelta, ovviamente costruito per poter tirare in ballo la fresca legge sulle unioni civili. Ha sostenuto il diritto alla violazione delle regole democratiche sulla base di etichette “buono ” e “cattivo” attribuite arbitrariamente. Ha sostenuto il dovere morale di disobbedire alla legge promulgata dagli istituti della democrazia in nome di un trascendente in cui lui crede.
In sintesi, il Puccetti ha auspicato uno stato teocratico in cui ogni regola può essere creata, cancellata, imposta in base alla volontà del padreterno in cui lui crede.
Impossibile ricostruire il discorso, troppe bestialità, troppe capriole logiche raccontate per sostenere un pensiero malato. Basti dire che – partendo dall’assunto che “bisogna obbedire a Dio prima che all’uomo”- questo signore ha sostenuto che “se la legge è sbagliata bisogna disobbedire”, arrivando ad accostare i sindaci che non si rifiutano di celebrare unioni omosessuali a quelli che consegnavano ai tedeschi le liste di ebrei per la deportazione. Senza mai fare un cenno alla differenza che c’è tra la regola imposta da una dittatura e la legge votata da un parlamento eletto dai cittadini.
Il problema è che Radio Maria, questa macchina generatrice di mistificazione, è ascoltata da anime candide, incapaci di rendersi conto delle pericolose bestialità che questi ayatollah de noantri vanno raccontando. Sconcertante e pericolosa.