Alcune azione di Bisconti non mi sono proprio piaciute, soprattutto la gestione di Vigorelli e Giardino dei Giusti, dove ha proprio toppato (magari anche perché ha dato troppo retta alla Ada Rottermeier). In compenso è venuta a salutare mia mamma centenaria in piscina (!) e – soprattutto – ha scritto questa lettera con cui dichiara di tornare civile, come dovrebbe fare qualunque pubblico amministratore serio. Un gesto di raro spessore di cui da milanese le sono molto grato. Servisse di esempio a chi occupa le istituzioni da decenni…
Dal wall Facebook di Chiara Bisconti
Ho capito che non si è capito.
(lettera aperta ai cittadini milanesi e a chi mi ha seguito in questi anni)
L’ho capito dai tanti messaggi che mi sono arrivati.
Affetto, ringraziamenti, empatia.
E poi la domanda, ma perche non ci sei più?
Allora ora è importante chiarire che è una mia scelta.
ho scelto cosi.
e provo anche a spiegare il perché.
Credo nella società civile.
Ne faccio parte.
Credo che quando la società civile si mette al servizio della politica accadono grandi cose.
Si incontrano le competenze, i saperi, le prospettive diverse; si incrociano gli sguardi.
Ma la società civile deve rimanere tale.
Per continuare ad essere assessora avrei dovuto fare un passaggio elettorale.
Ci ho pensato bene.
E poi ho deciso di non farlo.
Troppo lontano dalle mie corde.
Mi avrebbe snaturato.
E soprattutto avrebbe diluito il portato del mio essere società civile.
Libera, indipendente, senza alcun condizionamento nella presa delle decisioni.
Ciò non vuol dire che chi lo fa o lo ha fatto non abbia fatto bene.
Anzi.
ma bisogna saper essere quello che ci si sente davvero di essere.
Credo fermamente che società civile e politica debbano camminare insieme.
Libertà di pensiero e rappresentanza di interessi ben amalgamati, fianco a fianco per il bene della città.
Ma ognuno saldamente ancorato a quello che è davvero.
Come persona credo anche nel piacere e nel bisogno di evolvere.
Ci si arricchisce da ogni esperienza; si fa tesoro del passato.
Ma serve anche l’emozione di mettersi di nuovo in gioco, di tuffarsi in una cosa nuova.
Per rimettere in moto le energie che nascono dal confrontarsi con nuovi limiti.
Rifare la stessa esperienza di assessora non avrebbe stimolato in pieno le mie possibilità.
E poi credo nella qualità del tempo.
Ora ho bisogno di ritrovare il mio tempo, per calmarmi, per tornare a ritmi più lenti.
Voglio incontrare un tempo più profondo, per dedicarmi ai temi a me cari, per riagganciarmi ad una realtà esterna che corre veloce e che in certi momenti ho sentito scivolarmi via.
Un tempo ritrovato anche per ritrovare me stessa, chi sono diventata e cosa voglio veramente.
Queste le motivazioni della mia scelta.
Che sono saldamente ancorate al mio modo di essere.
Insieme ad altre certezze:
che la bellezza è il vero motore del cambiamento; e su questo continuerò a lavorare.
Che la politica deve, con coraggio, abbracciare i temi della felicità, senza pudori o paure.
Che ognuno di noi ha potenzialità illimitate. Deve solo riuscire ad individuarle, coltivarle e farle sbocciare; poi ognuno potrà essere il cambiamento che vuole vedere nel mondo.
Che amo Milano, in modo viscerale. Mia città da sempre, luogo di potenzialità infinite, infinite energie. Città finalmente riscoperta, finalmente bella, finalmente centro del mondo.
Quindi ho scelto.
Scelto di lanciare il cuore oltre l’ostacolo quando Pisapia mi ha chiamato.
Scelto di non candidarmi qualche mese fa.
Scelto ora di incamminarmi su un nuovo percorso, in cui potrete ritrovarmi, quando vorrete.
Anche seguendo questa mia nuova pagina.