Giuseppe Sala sta recitando una parte da gioviale che gli riesce parecchio difficile: quando prova a fare il simpatico si percepisce il suo sforzo sovrumano. Però lui è tutto tranne che un imbecille e da sindaco tenterà di fare al meglio il suo mestiere di facilitatore per gli affari dei suoi referenti nel mondo degli affari.
Compito per lui non facile, nonostante il santo in paradiso (Renzi): la corte dei miracoli che lo circonda, coi soliti noti a far carriera, creerà non pochi problemi di maggioranza, tra “majoriniani”, “balzaniani”, “renziani puri”, “neopenatiani” e altra compagnia.
Proprio per questo l’idea è votare al Consiglio facce nuove e incontaminate, anche all’opposizione, che abbiano sufficiente libertà intellettuale e solidità professionale per non dover abbozzare sempre per salvarsi il posto (come tocca fare alla gran parte di Lorsignori che nella vita non hanno lavorato un giorno).
E proprio per questo mai come domenica sarà importante dare le preferenze con buon senso e probabilmente votare disgiunto, per evitare la vittoria al primo turno che sarebbe una buona scusa per costruire una maggioranza blindata e inattaccabile.
Sto anche riflettendo sulle municipalità, bisogna capire bene le conseguenze di un sostanziale pareggio, di una supremazia dell’opposizione o di una supremazia della maggioranza.
Vediamo.