Dopo due turni elettorali di astensione consapevole, ho deciso che i l prossimo 5 giugno voterò a Milano per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale. Vista la situazione politica mi avvarrò della possibilità offerta dal meccanismo elettorale di indicare due consiglieri (sesso diverso nella stessa lista) e di dare un voto disgiunto sul candidato sindaco. Ecco cosa farò in cabina elettorale e perché.
SINDACO – il mio voto andrà a Gianluca Corrado, candidato per M5S che non ha possibilità di vittoria. Questo voto (1) mira a mandare Sala e Parisi al ballottaggio riducendo la possibilità di una vittoria di Sala al primo turno che riempirebbe di tracotanza il suo gruppo e (2) è finalizzato a sostenere un’opposizione decisa che non faccia sconti al vincitore. In questi cinque anni Mattia Calise, pur solo, ha fatto un buon lavoro, quindi penso che con una maggior quota nel 40% di opposizione (oltretutto a discapito della indecente destra fasciocafona milanese) M5S possa svolgere ancor meglio il proprio ruolo di cane da guardia.
CONSIGLIO – ho deciso di votare persone estranee alle logiche spartitorie dei partiti, di cui condivido le idee soprattutto sui temi di mobilità sostenibile, ambiente, qualità della vita. Ho selezionato candidati con una vita professionale consolidata, ovvero che non hanno bisogno di una poltrona per campare (come invece accade per la maggior parte dei “big”) e si candidano per spirito civico: è una condizione imprescindibile per poter agire con onestà intellettuale e rispetto per il mandato assegnato dagli elettori, anziché conservarsi la poltrona obbedendo a ordini di scuderia. Indicherò quindi due candidati di sesso diverso, come consentito dalla legge elettorale, disgiunti dal candidato sindaco scelto perché si presentano nella lista Sinistra X Milano. Se saranno eletti mi sentirò pienamente rappresentato da loro: sono Marco Mazzei e Isabella Musacchia.
MUNICIPALITA‘ (zona 6) – non conosco nessuno, quindi penso che seguirò le indicazioni di Marco Mazzei e Viola Nicodano dando il mio voto a Elena Grandi, ambientalista che si presenta con Sinistra X Milano.
BALLOTTAGGIO – Giuseppe Sala non mi piace (1) per il suo curriculum, (2) per la gestione di Expo, (3) per come è stato candidato, (4) per la farsa delle primarie, (5) per varie cose dette in campagna elettorale che non condivido, (6) per troppe cose non dette, (7) per alcune cose dette che condivido, ma che non credo voglia-possa fare. Quindi avrà il mio voto al ballottaggio solo se (1) avrò la sensazione di un reale rischio di vittoria della destra, se (2) dopo il primo turno dichiarerà i nomi della squadra che intende mettere in campo, soprattutto in relazione agli assessorati che più mi interessano e se (3) darà precise garanzie di non sperperare soldi dei milanesi (quindi anche miei) per “cerchi magici” sullo stile di quelli che abbiamo foraggiato in questi cinque anni. In mancanza di queste condizioni mi asterrò.