Con il materiale umano di cui disponeva – quel che passa il convento dei partiti di centrosinistra – Giuliano Pisapia ha saputo fare il miracolo, governando Milano in modo più che accettabile, attraversando con successo momenti difficili, risolvendo contraddizioni apparentemente irrisolvibili. Ci lascia una città più bella e vivibile di quella che trovò nel 2011, con una strada già spianata per il suo successore.
Oggi che si chiudono i suoi unici cinque anni da sindaco non posso che pensare al suo lavoro con rispetto e ammirazione. Per quanto Sala possa sorprendere positivamente (ce lo auguriamo), sarà difficile che riesca a restituire le buone vibrazioni emanate da Giuliano Pisapia, uomo gentile e intelligente, colto, capace di mediare senza fare inciuci, di conciliare l’inconciliabile, senza mai venire meno al suo essere sindaco di ogni milanese.
Giuliano Pisapia ha mostrato che la buona politica parte dal rispetto di tutti, nessuno escluso. Rimpiangeremo Giuliano e quel fantastico 30 maggio 2011, che entra tra i momenti più belli della politica milanese.
Giuliano Pispaia a volte mi ha fatto incazzare. Io mi incazzo solo con le persone che stimo e poi col tempo ho capito che molte di quelle incazzature avevano poco senso, perché la gran parte degli atti su cui sono stato in disaccordo servivano in realtà a tenere insieme una congrega variegata, variopinta, litigiosa, ad alto contenuto di egocentrismo ed egoismo.
Caro Giuliano, grazie di tutto, perdona qualche intemperanza. Ti auguro ogni bene.