“Difendere la libertà significa difendere un insieme di regole che fissano i limiti dell’azione individuale senza prescrivere condotte specifiche. Stabilire a priori i contenuti delle azioni o delle forme d’espressione individuali, così come vietarli, vuol dire porsi al di fuori di un orizzonte che abbia a cuore la libertà.”
A chiudere la riflessione sulla vignetta dedicata al terremoto italiano da Charlie Hebdo, c’è un pregevole articolo di Federico Morganti pubblicato da Strade Online.
Certo, come scrive Albina Perri, è “incredibile, ancora una volta, dover arrivare a scrivere cose che dovrebbero essere parte integrante della nostra educazione”. Eppure è così: nel colossale flame sulle vignette dedicate al terremoto del Centro Italia da Charlie Hebdo pochi sono riusciti a uscire dall’emotività per riflettere sul tema vero che questa vignetta ha riaperto: quello della libertà.
La vicenda dimostra ancora una volta come la confusione tra soggettivo e oggettivo sia il peggior nemico di conoscenza e conseguentemente di libertà. Chiudo con un po’ di link che illustrano bene la guerra infinita tra dialettica e frasi fatte, cultura e ignoranza, riflessione e preconcetto.
- L’articolo si Federico Morganti
- Un thread sul wall di Albina Perri
- Un thread sul wall di Federico Maria Sardelli
- La mia risposta a Federico Maria Sardelli
- Il thread con il mio post originale