Leopolda 2017: la sinistra dura-pura percula Matteo Renzi (ovvero uno dei presupposti imprescindibili per un governo decente nel 2018) prima ancora che cominci il suo intervento alla Leopolda. A leggere i commenti del popolo di Radio Popolare c’è da essere davvero fieri di tanta incorruttibile integrità. Qui non si fanno sconti a nessuno, che è molto di sinistra: “alla Leopolda non ci sono vip”, “Matteo chi?”, “bamboccio”, “che pagliaccio!”, eccetera.
Eccoci. Con un Martin Schulz che finalmente apre sull’appoggio a Merkel per fermare il peggio che avanza in Germania, nell’Italia di sinistra si resta tutti d’un pezzo e incorruttibili dietro al computer, tutti giudici integerrimi, ovviamente di casa propria (vorrai mica fare le pulci a Berlusconi, Grillo, Meloni, Salvini, no?).
Mentre Bersani-Camusso-D’Alema-Pisapia-&-C ricattano pro domo propria tre volte al giorno (“Alfano-sì, Alfano-no, Alfano-bum” oppure “mai con Renzi premier” oppure “in arrivo per il bamboccio un’altra batosta dopo il referendum!”), quegli altri – cioè la destra vera, la peggior destra nella storia repubblicana, intrisa del peggior populismo – creano un centro di potere poderoso, con Salvini e Grillo alleati nella produzione di fake news, Berlusconi che torna alla carica e i fascisti liberi di circolare nelle città.
Siamo messi proprio benissimo, tutti pronti all’opposizione coerente e intransigente a una maggioranza fascioleghista che col 70% del Parlamento farà scempio del Paese.
Però “mandiamo a casa Renzi”, la grande soddisfazione per l’intellettuale di commentare la Leopolda 2017 scrivendo “Matteo chi?” su Facebook, proprio mentre l’altro Matteo, quello veramente indecente, si prepara a mettere le grinfie sul Paese.
Saranno proprio anni deliziosi. Molto di sinistra.