“I cinque referendum ‘consultivi’ sull’ambiente del 2011 vennero approvati a maggioranza bulgara (ci mancherebbe, sembravano domande di Catalano: ‘preferisci erbetta e uccellini o cemento e fumi neri?’), inducendo l’allora neosindaco Giuliano Pisapia a dichiarazioni che oggi appaiono un po’ avventate: ‘Milano si candida a essere la città più verde d’Europa per le politiche ambientali, il traffico, il risparmio energetico, la mobilità e la qualità dell’aria. Noi rispetteremo la volontà dei cittadini’. Sette anni dopo abbiamo l’ottava aria più irrespirabile d’Italia.”
L’abstract è tratto dal mio pezzo per Il Gambero Verde, supplemento al manifesto di giovedì 8 febbraio 2018.
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