Più insopportabili che mai le narrazioni tossiche sulle Europee 2019. Il rumore di fondo post-elettorale è da recond, con maratone televisive zombie a base di giletti, travagli, sorgi e politi che impartiscono lezioni a ditino alzato senza in realtà capirci nulla, nel totale disinteresse per l’Europa, concentrati sulle beghette locali, sempre ridacchiandosi addosso in un’orgia squallida di autoreferenzialità ed egocentrismo. In realtà non ci sarebbe granché da aggiungere ai numeri su queste elezioni, non certo “la Lega è al 34%” o “il PD ricupera”, come stanno dicendo (per fortuna “quasi”) tutti.
Prima di tornare alla vita normale condivido dunque l’unico contenuto utile e interessante apparso finora: il thread appena lanciato su Twitter dai Wu Ming, una delle poche oasi culturali di sensatezza.
Il thread comincia così: “Un solo esempio per far capire quanto l’astensione al 44% distorca la “fotografia” e renda i ragionamenti sulle percentuali dei votanti (anziché del corpo elettorale) del tutto sballati: alle poliche del 04/03/2018 il PD prese 6.161.896 voti. Alle Europee di ieri, 6.045.723. ->”
E aggiunge: “Dentro l’astensione ci sono riserve di energia politica che, quando tornerà in circolazione, scompaginerà il quadro fittizio che alimenta la chiacchiera politica quotidiana, mostrando che questi rapporti di forza tra partiti sono interni a un mondo del tutto autoreferenziale”.
In sintesi: una lunga riflessione, nata su Twitter e raccolta su Giap, in cui i Wu Ming sottolineano l’importanza di leggere i dati reali, evitando narrazioni tossiche sulle Europee 2019 e facendo riferimento nelle riflessioni al totale degli aventi diritto: “se volete capire cosa succede nella società, rimuovere l’astensionismo è il miglior modo per non farlo. Rimuovere il fatto che milioni e milioni di persone ritengono l’attuale offerta politica irricevibile quando non nauseabonda significa chiudersi occhi e orecchie”
“Sui veri risultati italiani delle Europee” – da Giap
Il thread originale su Twitter è qui