Dunque ieri la criptofascista Giorgia Meloni (ricordo: risultata ieri la leader politica con il più alto tasso di fiducia da parte degli italiani, questo per dire il livello culturale a cui siamo arrivati in Italia), dopo mesi di lamentele per non essere ascoltata (pur senza aver mai detto nulla), ha finalmente esplicitato le famose “proposte” del suo partito. Sono cinque. Eccole.
- ristori a fondo perduto per tutti sulla base del fatturato calato;
- lo Stato si faccia integralmente carico di tutta la cassa integrazione erogata (oggi una parte minoritaria è coperta dalle aziende);
- lo Stato acquisti servizi privati di settori come taxi, Ncc e autobus privati;
- si estenda il credito d’imposta a tutte le imprese e i lavoratori registranti calo di fatturato, passando dall’attuale 60% al 100%;
- per imprese e autonomi che hanno registrato calo fatturato, taglio del 50% di Iva per per due anni, riduzione del 50% dei contributi a carico dell’impresa per i propri dipendenti, riduzione del 50% dei contributi previdenziali, eliminazione del minimo contributivo INPS dove previsto.
Facendo due conti all’ingrossaccio ci troviamo di fronte a un progetto a fronte del quale il vecchio piano Marshall fu una bazzecola pari al bilancio di un coro parrocchiale. A questo punto tanto valeva promettere 10mila euro a ogni cittadino italiano, sarebbe stato ancora meglio, visto che Giorgia Meloni interpreta il ruolo dell’opposizione: fare casino, insultare chiunque sia al governo, criticare a prescindere qualunque azione. E soprattutto fare finte proposte totalmente irrealistiche, tanto che non c’è una sola sillaba per spiegare dove si troverebbero i fiumi di miliardi necessari a coprire il (si fa per dire) progetto. Ma si sa, per i criptofascisti questo è un dettaglio, tanto l’Italia è piena di gonzi che ci cascano e la considerano la persona più degna di fiducia nella nostra classe politica. Ahinoi.
PS La notizia del delirio criptofascista è riportata tra gli altri da AGI e ADN Kronos.