In un thread sul wall Facebook del mio amico Simone Lunghi ho postato un commento a proposito di mobilità. Si è sviluppato un dibattito in cui io – come faccio sempre – mi sono rifiutato di argomentare con un leghista. Non per un’inizio di “fanatismo”, come ha ipotizzato lo stesso Simone, ma perché ritengo che discutere con chi vota Lega sia tempo perso. Ho spiegato il perché in una risposta sul mio wall, che salvo qui editata.
Sono per natura un dialogante, ma se la controparte è disposta a valutare le opinioni altrui e a rispettare alcuni presupposti comuni (democrazia, solidarietà, diritti). Altrimenti non è dialogo, ma cazzeggio da bar. Ora, occorre ricordare che la Lega (incarnata da Salvini, padrone assoluto affiancato da alcuni opportunisti necessari a implementare il metodo “good cop – bad cop”), è una congrega che:
- auspica comportamenti disumani con i più deboli (decreti Salvini, le aggressioni a Carola Rackete, sceneggiata del citofono, eccetera), tipo voler sparare sui barconi di migranti;
- sostiene le forze sovraniste, antieuropee, sovversive, fasciste di altri Paesi;
- discrimina su basi di genere e orientamento sessuale;
- incentiva comportamenti razzisti nei confronti delle minoranze;
- ruba a mani basse;
- dove governa fa disastri indicibili per incapacità o malaffare;
- non ha mantenuto una sola promessa elettorale;
- mente, sempre, a prescindere, su tutto;
- fa propaganda titillando gli istinti peggiori delle persone peggiori.
Quanto sopra è palese e comprovato, tanto da lasciare tre soli motivi per cui un elettore italiano possa pensare di votare Lega per affidare a costoro le sorti del Paese:
- non non ha la cultura minima necessaria a informarsi su fonti attendibili e rendersi conto del disastro che la Lega produrrebbe una volta al potere. Sarebbe uno scempio di cultura, democrazia, diritto e civiltà;
- non è in grado di comprendere quanto sopra per carenza di neuroni e/o analfabetismo funzionale;
- fa parte a qualunque titolo del carrozzone leghista, quindi ha convenienza che la Lega vada al potere per trarne beneficio personale.
Quartum non datur.
Ma allora a cosa serve dialogare con chiunque appartenga a uno di questi gruppi? Come si può sperare di instaurare una comunicazione con chi è intellettualmente cieco e sordo oppure fa ostruzionismo? Dunque non è cattiva volontà non volerci discutere, è la consapevolezza che la vita è breve e non ha senso perdere tempo per tentare di convincere chi non può o non vuole leggere l’evidenza. Fatica inutile, energie sprecate.
Aggiungo due ultime osservazioni:
- la storia ci insegna che ogni dittatura è nata dal consenso popolare delle masse turlupinate secondo le teorie ben espresse da Goebbels, e soprattutto…
- …Sandro Pertini ha detto che si dialoga con tutti, ma non con i fascisti. Io questo faccio, seguo le indicazioni del mio Presidente, perché chi vota Lega vota un partito che sostiene scelte fasciste.
No, coi chi vota Lega, in sintesi coi fascisti, non si perde tempo a dialogare. O ci arrivano da soli alla consapevolezza che stanno facendo una fesseria o non c’è ragionamento in grado di penetrare il loro comprendonio. Per fermarli serve solo agire proattivamente, nel proprio locale e nel globale, dialogando con chi ha magari idee diverse, ma fedeli ai prinop cipi della civiltà, e contribuendo come si può a una diffusione della cultura, che il miglior antidoto al fascismo.
PS: il discorso si applica pressoché in toto a Fratelli d’Italia e altre organizzazioni neofasciste.
- Il thread originale di Simone Lunghi
- Il thread sul mio wall da cui ho tratto questo post