Questo si legge oggi su Repubblica: il candidato sindaco di Milano per la destra, Luca Bernardo, primario di pediatria al Fatebenefratelli, gira per l’ospedale con una pistola in tasca.
Lui ovviamente smentisce e minaccia querele, ma Michele Usuelli non sembra avere dubbi sull’hobby balistico del suo collega, confermando che la destra, ogni destra contemporanea (che nulla ha a che vedere con la destra nobile dei veri liberali, com’era quella di Giovanni Malagodi) continua a trarre nutrimento dalla celebrazione della violenza, delle armi, della prevaricazione. D’altra parte sono questi i miti che piacciono al popolo della destra stolta e ignorante, gente a cui può piacere il Luca Bernardo pistolero e praticante di “krav maga”, uno secondo il quale “la gran parte dei medici gira armata“, nell’immagine rassicurante (per costoro) del ricco-forte che sottomette il povero-debole, il diverso, il diseredato. E se il povero-debole non sta alle regole, il ricco-forte lo picchia o gli spara. Come è successo pochi giorni fa a Voghera e come può succedere impunemente ovunque governino questi eredi di un ventennio nefasto.
Per questa destra violenta e prevaricante Luca Bernardo pistolero è il candidato ideale. Faccia tosta, spigato, pistola in tasca e la costante citazione di Madre Teresa di Calcutta a tentare di darsi un tono di magnanimità verso gli ultimi, quelli da lasciar morire fraternamente nel dolore, il “dono” di Dio nel “culto del dolore” messo in atto dalla sadica Anjezë Gonxhe Bojaxhiu con la complicità del papa polacco.
Milano non può, Milano non deve finire nelle mani di costoro. Milano è sana, solidale, inclusiva, rispettosa. La nostra è una storia di civiltà, non permetteremo che una cosca di violenti, fascisti dichiarati o travestiti, si appropri di questa nostra città che è un valore per l’Italia intera.