Tesla Model S Plaid MY 2022: tre motori, 1.020 cavalli, 0/100 in poco più di 2 secondi, 325 km/h di velocità massima, cinque metri di lunghezza, due tonnellate di peso, 130.000 euro di costo.
Questa vettura che in una città non dovrebbe poter circolare (in realtà non dovrebbe circolare da nessuna parte, è una pericolosa bomba a orologeria) da qualche giorno può parcheggiare gratis a Milano grazie all’esenzione dalla tassa di parcheggio garantita alle auto elettriche e alle ibride con coefficiente di emissioni inferiore a g 50.
Non è una decisione saggia, come non lo è quella di garantire a queste auto la libera circolazione in area C. Senza entrare nel dibattito sull’impatto ambientale delle auto elettriche (secondo alcuni esperti molto meno “green” di quanto si creda) va sottolineato che al di là delle emissioni questi mezzi condividono tutti gli altri effetti inquinanti delle auto a motore endotermico, particolarmente critici in città: inquinamento ambientale (pneumatici, freni, polveri), inquinamento volumetrico e sicurezza degli utenti fragili.
Ogni giorno assistiamo a omicidi stradali. Nel 2019 (il dato più recente che si trova, ma non è cambiato granché) le vittime sono state 3.173, di cui 787 tra pedoni e ciclisti, per la stragrande maggioranza ammazzati in città principalmente per eccesso di velocità e distrazione di chi guida, soprattutto se al volante di auto ad alte prestazioni. I due secondi per andare da 0 a 100 della Tesla sono roba che si vede sul circuito di Le Mans, non in corso Vercelli a Milano.
Qual’è dunque la logica per cui Milano sceglie di far risparmiare qualche euro di parcheggio a chi ne ha spesi 130 mila per un’auto come la Tesla Model S 2022 che due secondi dopo il verde va a 100 all’ora (o anche a una 500 elettrica che ha la ripresa di una Porsche 911)? Non è chiaro, anche perché è una logica che facilita l’uso dell’auto privata in città, legittimando esplicitamente un modello di mobilità inefficiente, inquinante, anacronistico ed egoista.
Questo. Dopo cinque anni di buon governo la giunta di Beppe Sala ne avrà a disposizione (mentre lo scrivo mi tocco, a buoni conti) altri cinque durante i quali potrà fare davvero fare molto. Ma la trasformazione di Milano in città davvero all’avanguardia anche nella sostenibilità non può che passare da scelte lungimiranti, radicali, illuminate, coraggiose. Tra queste: diminuzione del traffico privato e della possibilità di parcheggio in strada, incentivi per l’acquisto di posti auto per ridurre il parcheggio su suolo pubblico, incentivi per chi sceglie mezzi alternativi e mezzi pubblici, canalizzazioni del traffico automobilistico per controllare la velocità, zone 20 e 30, riduzione delle strade a libero accesso per il traffico privato, radar e telecamere per sanzionare le violazioni.
In questo scenario il parcheggio gratis per le auto elettriche e ibride (incluse quelle che costano un decimo della Tesla Model S) non rappresenta un valore e soprattutto è un assist a chi fa propaganda per l’opposizione accusando questa amministrazione – spesso strumentalmente – di attuare un greenwashing ipocrita.
PS: chi scrive è proprietario di un’auto ibrida che potrebbe parcheggiare gratis ovunque, ma che in città ha scelto di non parcheggiarci proprio.
PPS: il commento dell’associazione Genitori Antismog.