«Dunque il candidato sindaco della destra a Milano – città Medaglia d’Oro della Resistenza – è un medico che gira con la pistola, che non distingue fascisti e antifascisti e che accetta sereno i voti dei neonazisti di Lealtà Azione che da anni vanno a braccetto con la Lega nera.»
In questo tweet di Marco Berizzi c’è la descrizione – sintetica, ma esaustiva – di Luca Bernardo, candidato alle amministrative di Milano della più losca destra vista in Italia dal 1945.
Di fronte a questo schifo diventa ancora più insopportabile l’intransigenza dei duri e puri, di quelli che non vogliono “sporcarsi le mani”, quelli che Sala è il sindaco delle “colate di cemento” (Milano non è mai stata così verde) e dei “palazzinari”. Di quelli che “le piste ciclabili fatte male” (sono state fatte in emergenza e comunque sono servite). Di quelli che “non ascoltano i commercianti sulla viabilità” (effettivamente ad ascoltare i commercianti si tornerebbe indietro di 50 anni). E dei lemmings.
Quella di Beppe Sala è stata la miglior amministrazione della Milano del dopoguerra, almeno alla pari con quella di Greppi. Sfido chiunque a portare dati che smentiscano questa affermazione.