Tra le innumerevoli candidature e autocandidature al Quirinale alternative a Berlusconi ce ne sono due apparentemente non sgradite a molti elettori di centrosinistra come me, ma che io non riesco a digerire.
Sono quelle di Pierferdinando Casini e Valter Veltroni. I due sono accomunati dalla mancanza di titoli, cultura e competenze, a parte una presenza eccessiva, prolissa, autoreferenziale (e IMO immeritata) sugli scranni istituzionali.
Casini si è laureato (bontà sua) nel 1979, è entrato nella DC nel 1980 e non ha lavorato un giorno, ha portato borse tutta la vita e arrivato all’età pensionabile si è seduto sugli allori. Veltroni è un politico fallimentare, regista scadente, scrittore caricaturale, documentarista ricattatorio, poeta autoparodico, saggista neppure mediocre, editorialista pleonastico, storico meno che amatoriale, critico cinematografico triviale. E manco ha fatto il liceo.
Quale stortura di pensiero possa portare a considerare Casini e Veltroni degni successori di Sergio Mattarella mi sfugge. Perché va bene il disgusto al pensiero di Berlusconi presidente della Repubblica, ma che questo disgusto possa aprire la porta all’accettazione della mediocrità più scadente anche no. Grazie davvero.