La campagna “gentilmente” del Comune di Milano è pessima, offensiva, fuorviante per una serie di ovvie ragioni.
- assimila maleducazione e crimine, quindi è irrispettosa di morti e feriti gravi provocati nelle strade da guidatori di auto che violano la legge. Di fatto l’Istituzione chiede col cappello in mano agli automobilisti di non ammazzare i cittadini sulle strisce;
- equipara il gesto che “dà fastidio” (lasciare un monopattino in mezzo al marciapiede) al gesto che uccide (il mancato rispetto delle regole, la prepotenza, la distrazione al volante);
- alimenta l’astio strumentale nei confronti della mobilità alternativa e sostenibile, unendosi alla narrazione di “ciclisti che sfrecciano sul marciapiede” e “monopattini killer”, quando i numeri dicono che i morti innocenti sono prodotti da chi guida un’auto;
- last but not least, la foto dell’unico poster dedicato al rispetto dovuto agli utenti fragili della strada (a) non è fatta a Milano, (b) non è fatta in Italia, (c) mostra una persona con mascherina indossata in modo scorretto.
Non è così che si trasforma la mobilità a Milano. Per raggiungere l’obiettivo “Zero vittime” sono necessari interventi mirati a ottenere effetti nel breve, medio e lungo termine, cioè: controlli e sanzioni, infrastrutture e politiche di dissuasione, sensibilizzazione e cultura (che non può essere “gentilmente”, ma consapevolezza del dovere civico di rispettare le regole a tutela degli altri).
Con questi poster non si fa altro che alimentare (sarà anche “gentilmente”) una narrazione falsa e controproducente dei gravi problemi della mobilità milanese.
PS C’è un thread sul mio wall Facebook.
Ecco una proposta per migliorare la campagna di sensibilizzazione al problema vero: ogni 32 ore in Italia viene ammazzato un pedone sulle strisce.