Le elezioni politiche del settembre 2022 saranno un inno alla coerenza da parte di tutti i partiti, nessuno escluso, in un trionfo di affermazioni fantasiose che restano impunite solo perché gli italiani hanno meno memoria dei pesci rossi.
Alleato al PD c’è quello che diceva “mai col partito di Bibbiano”. Aalleato del PD, che dice di ispirarsi alla “agenda Draghi”, c’è anche quello che ha sempre votato contro il governo Draghi.
Quello che avrebbe dovuto lasciare la politica dopo la sconfitta al referendum si allea con quello che aveva detto “18 milioni di volte” che non si sarebbe mai alleato con lui. Ovviamente entrambi si dichiarano sono anti-populisti.
In compenso a destra ci sono “europeisti” che inneggiavano a Putin e Orban. Si fa a gara a promettere una flat-tax nonostante la Costituzione la vieti esplicitamente. Sempre a destra c’è quella che urlava cose oscene a Vox, “condanna il fascismo” e tiene nel simbolo la fiamma della Giovane Italia che arde sulla bara di Mussolini. C’è un presunto economista creativo che definisce il governo Monti un “colpo di stato”, pur avendo votato la fiducia. E c’è un vecchio puttaniere pluricondannato, uno che ha definito Putin “un dono di dio”, ma si dice moderato, che vuole il presidenzialismo per chiedere le dimissioni di Mattarella con il palese intento di installarsi al Quirinale con le sue escort.
Ma va tutto benissimo, evviva la coerenza.