Come faccio in ogni occasione elettorale negli ultimi anni, anche per queste sciagurate elezioni politiche posto qui la mia dichiarazione di voto, casomai interessi a qualcuno.
Nonostante Bettini, D’Alema, Emiliano, Cuperlo, Mirabelli, Rozza, Bersani e tanti altri piccoli e grandi capatàz che quotidianamente attentano alla mia fiducia nella classe dirigente di centro sinistra, ho deciso che voterò ancora Partito Democratico.
Lo voterò per due ragioni precise: la prima ragione è pragmatica, anzi, matematica, ed è talmente ovvia che se uno non la capisce non saranno le mie spiegazioni a convincerlo. Purtroppo la legge elettorale in vigore è quella che è e soprattutto sulla quota uninominale ogni voto tolto al maggior partito del centro sinistra è un voto regalato alla peggior destra nella storia dell’Italia repubblicana. Questa è la ragione che mi ha convinto a escludere dalle ipotesi di voto il Terzo Polo di Calenda e Renzi, di cui mi auguro un buon risultato, che per essere utile dovrebbe però derivare da voti sottratti alla destra.
La seconda ragione: il PD è l’unico partito con una parvenza di democrazia interna, quindi quantomeno scalabile, grazie al quale sono arrivate in Parlamento anche molte persone di qualità e che ha favorito l’elezione di un ottimo sindaco per Milano.
È tutto. Anche se dopo aver votato non riesco a non fare mio questo pensiero di Luca Bizzarri.