«Per chi fa paragoni, basta ricordare che Navalny ha offerto corpo e anima all’ingiustizia assoluta di un autocrate e lo ha fatto alla ricerca della libertà. Assange cerca con successo di sottrarre il suo corpo e la sua anima alla legge che protegge una libertà esistente dai suoi nemici interni ed esterni, ossatura di uno stato democratico».
Tocca ridursi a citare Giuliano Ferrara per tentare di arginare la schiera di imbecilli, svenduti e troll che dall’assassinio di Aleksej Navalny hanno cominciato a versare liquame in Rete su di lui. Evidentemente a Putin non è sufficiente averlo imprigionato, condannato con un processo-farsa, torturato e finalmente ammazzato: vuole anche cancellarne la memoria e per questo ha scatenato le sue orde nel mondo reale e in quello virtuale.
Ogni europeista, atlantista, sincero democratico ha il dovere di opporsi a questo scempio della verità e del diritto. Stavo per farlo anch’io quando è arrivato l’alert di un articolo perfetto di Marco Setaccioli su InOltre. Non ho nulla da aggiungere.
PS: considero Assange un asset della sovversione democratica da tempi non sospetti.